La notte a Beacon Hills

di Annadilemmers
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Erano le 3:58 del mattino a Beacon Hills e tutta la città dormiva; tutta tranne Lydia Martin.
Lydia ripensava al bacio dato a Stiles in palestra per bloccare il suo attacco di panico. Certo, sapeva che con tutta quella storia non poteva permettersi di rilassarsi per bene e innamorarsi alla follia, ma non era mica colpa sua se solo in quel momento capiva di essersi innamorata di quel goffo, iperattivo, idiota, geniale ragazzo qual era Stiles Stilinski. Non voleva ammeterlo, ma era così. Se n'era innamorata.


Erano le 3:59 del mattino a Beacon Hills e Lydia     Martin guardava il cellulare come se potesse dargli una risposta al suo conflitto interiore: chiamare o non chiamare Stiles, questo è il problema. Voleva parlargli, voleva dichiararsi. Ma se il ragazzo l'avesse rifiutata? Se dopo tutti quegl'anni trascorsi a starle dietro si fosse scocciato di lei, lasciandola perdere?

Erano le 4:00 del mattino a Beacon Hills e Lydia Martin aveva appena digitato il numero di Stiles. Premette la cornetta e aspettò che esso rispondesse. Dopo un paio di squilli, Lydia sentì quella voce così tenera ancora impastata dal sonno chiederle se era successo qualcosa di grave, chiedendole se stesse bene. 
"Tranquillo Stiles, non è successo niente. Devo solo parlarti"
"Vengo io da te o tu da me?"
"Sono già fuori dalla porta"
"Ti aspetto"





Quando il mattino dopo lo sceriffo Stilinski andò a svegliare il figlio, non lo trovò solo. Il ragazzo, infatti, era steso sul letto e  teneva stretta tra le sue braccia la ragazza dai capelli biondo fragola. Lo sceriffo sorrise a quella vista. Era felice per il figlio. Finalmente ce l'aveva fatta.




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