A\N: Si, non sta andando per niente bene qui in giro
DII\N: Ma perché lo dici? È più fuorviante e fastidioso fare
queste introduzioni che non farle.
A\N: Ceeeerto, ricomincio a fare: “nel capitolo precedente...”
DII\N: Avrebbe più senso.
A\N: Ma vai al diavolo.
-Ti ho trovato finalmente!- gridò Tidus, a pieni polmoni -Non hai
idea di quanto ho aspettato questo momento!
-Ancora tu? Maledetto ragazzino ingrato- replicò Jecht, seccato,
poggiando lo spadone a terra -Non sei stanco di questo, figlio? Tanto
lo sai che è inutile, non potrei mai essere migliore di me!
-Si che posso, e te lo proverò!- gridò oltraggiato il ragazzo,
balzando avanti e menando un colo maldestro con la spada.
Jecht si spostò di lato, lasciandolo passare oltre -Sei un ingenuo,
non hai capito niente.
-Invece si vecchio!- esclamò di rimando il ragazzo, tornando
all'attacco.
Jecht fece un passo indietro, evitando il fendente, per poi spingersi
in avanti con lo spadone, scagliando il figlio di lato.
Quindi provò a colpirlo con un calcio, ma Tidus evitò l'attacco con
una piroetta perfetta, per poi balzare contro il genitore, calando un
fendente dall'alto.
Jecht sollevò la propria arma per parare, e lo sfrigolare del
metallo si diffuse nell'aria.
Poco lontano Yuna fissava inerme i due che si affrontavano.
Aveva
preso una storta percorrendo il Mondo di Cristallo, saltando di
roccia in roccia, e così Sir Jecht l'aveva dovuta accompagnare sulla
schiena fin lì, allo stadio semi-distrutto di Zanarkand.
Tidus li aveva aspettati, e appena l'uomo si era assicurato che lei
fosse al sicuro si era diretto ad affrontarlo.
Sentì una morsa al cuore al vederli combattere così ferocemente, a
non poterli fermare, come avrebbe voluto.
Sir Jecht non l'aveva ascoltata, e si era diretto a combattere suo
figlio con rassegnazione, come se non avesse altra scelta.
-Che peccato- fece una voce alla sua destra, facendola voltare.
Kefka Palazzo e il suo socio erano tranquillamente seduti affianco a
lei, sgranocchiando popcorn.
-Sai, avevo quasi pensato che ci sarebbe stato il solito discorso
strappa lacrime, che si sarebbero abbracciati e via. Ma si sa, non
tutte le ciambelle escono col buco- continuò il clown, girandosi a
guardare il collega.
-Si, ma in quel caso significa che la frittata è venuta bene!
I due scoppiarono a ridere senza apparente motivo.
Yuna si alzò tremante, appoggiandosi allo scettro per sostenersi, e
cercò di allontanarsi.
-Eh no bambolina!- esclamò Kefka, parandosi di fronte a lei -Non
puoi scappare, abbiamo appena cominciato!
-Cominciato? Cosa? State indietro!- provò ad allontanarli, ma senza
successo.
-Te lo spiego subito bambolina- annui Kefka, avanzando convinto -Anzi
te lo spiegherà lui.
Cogliendo al volo le sue parole Joker s'infilò un camice bianco e
prese una torcetta dal taschino.
-Ferma, non ti muovere, facciamo solo un esame della vista- disse con
fare dotto e rassicurante il folle, avvicinandosi con decisione.
Yuna incespicò all'indietro, cadendo pesantemente a terra.
-Auch!
Dottore credo che dovremo operare d'urgenza- intervenne Kefka,
travestito da infermiera.
-Prepari la siringa, infermiera, intanto faccio accomodare la
paziente sul lettino- ordinò Joker, al che Kuja sbucò dal nulla
spingendo un lettino da ambulatorio, la faccia bianca e il sorriso
smagliante.
-SIR JECHT! AIUTO!- strillò la ragazza, un secondo prima che Joker
potesse legarle un bavaglio attorno alla bocca.
-Sssshh, gli altri pazienti dormono- le sussurrò il clown
all'orecchio, sollevandola di peso e mettendola sul lettino, dove
Kuja l'aiutò a legarla mani e piedi.
-Sarà un trattamento poco ortodosso e magari non approvato dalla
convenzione di Ginevra, ma ti assicuro che è tutto gratis- continuò
il “dottore”, una volta che fu assicurata per bene, tornando a
voltarsi verso “l'infermiera”.
Yuna lanciò uno sguardo supplicante a Kuja, che si limitò a
sorridere inquietante, come se non la riconoscesse.
-Allora,
la avverto che potrebbe subire effetti collaterali tipo urla, grida
isteriche e strepiti incontrollati, ma dovrebbe passare tutto entro
due secondi. Se tutto va bene ovviamente- spiegò Joker, infilandole
la siringa nel braccio.
-Pronta ad affrontare le tue paure bambolina?
In quel momento i sensi da papà di Jecht si ripresero, facendolo
voltare.
Tidus si stava rialzando in quel momento con un bernoccolo da record,
e per puro caso guardò nella stessa direzione.
-YUNA!- esplosero all'unisono, per poi fissarsi dritti negli occhi.
-Okay lanciami e poi mi raggiungi!- disse Tidus, puntandogli contro
il dito indice.
-Ben detto ragazzo! Forza dai!- rispose Jecht, sollevandolo di peso e
preparandosi a scagliarlo a tutta forza -Pronto?
-FUOCO!
Tidus schizzò in aria come un siluro, gli occhi puntati sulla nuca
del Joker.
Avrebbe preso quel bastardo in pieno e lo avrebbe ridotto ad un
mollusco.
Purtroppo
non aveva calcolato che Kefka avesse una mazza da baseball nascosta
nel vestito, per cui venne intercettato in pieno e spedito tra le
stelle senza tanti preamboli.
-Weeeeeeeeuuuuhhhh, nuovo record FUORICAMPO!- esultò il pagliaccio
rosso.
-RAAAAAAAAAAHHHHH!!- gridò Jecht, furioso, saltando oltre il bordo e
caricando con tutta la propria forza.
Ma anche lui aveva sottovalutato le capacità di Kefka, che gli sfilò
letteralmente la terra da sotto i piedi con un Quake, lasciandolo
precipitare nel vuoto.
-Yai! Tutto a posto! Allora come reagisce il paziente?- chiese il
rosso, voltandosi verso il collega.
-Oh, risponde benissimo. È già pronta- replicò il Joker, fissando
il volto dell'evocatrice -Non abbiamo tempo da sprecare, ci siamo
quasi. Pronti per l'operazione.
-Subito! Bisturi, gas, fiale, maschera, luci psichedeliche Kuja cosa
guardi?- disse Kefka, alzando lo sguardo sul poveraccio che fissava
qualcosa alle loro spalle.
I due clown si girarono e si ritrovarono di fronte Sephiroth in aria
con l'ala in bella vista e Jecht aggrappato alla mano.
-Infine, la vendetta è servita- sibilò il SOLDIER, leccandosi le
labbra pregustando il bagno di sangue.
-Vaaaahhh
beneeehhhh. Kuja fai la tua cosa, qui ci pensiamo noi- ordinò Joker,
disinteressandosi quasi subito del problema.
Il Jenoma ruggì con potenza, entrando in Trance in un lampo.
Quindi si scagliò contro i due, afferrando Sephiroth con forza e
andando a schiantarsi sulla piattaforma centrale degli spalti.
Jecht
rimbalzo a terra per la spinta d'inerzia, confuso, mentre Sephiroth
dovette sopportare l'urto, immobilizzato dalla forza sovrumana
dell'avversario.
Quindi Kuja passò al massacro, colpendo ad artigli sguainati il
volto del SOLIDER.
Ma l'altro uomo si rimise in piedi con rabbia e colpì la testa
dell'alieno con un enorme masso che si frantumò in mille pezzi,
stordendolo.
Quindi
lo afferrò per il capelli e lo scagliò in aria, ma quello si
riprese e atterrò in perfetto equilibrio, balzando nuovamente
all'attacco, schivando il calcio rotante del guerriero e colpendolo
in pieno petto con un pugno, sbattendolo boccheggiante qualche metro
più in là.
Ma ormai Sephiroth si era ripreso e con un movimento preciso trafisse
il petto del mostro, sicuro della vittoria.
Ma
la potenza di Kuja si dimostrò superiore alla sue previsioni, e il
Jenoma si sfilò la lama dal corpo senza problemi, per poi tornare ad
assalire il SOLDIER ad artigli protesi.
L'argenteo
schivò balzando di lato, per poi scagliare una lama di luce contro
il nemico, ma questi schivò l'attacco senza problemi, tornando alla
carica.
Jecht, dolorante ma di nuovo in piedi, afferrò un altro masso
gigantesco e lo scagliò contro il nemico in avvicinamento, che
riuscì abilmente ad evitare l'assalto, per poi piombare con ferocia
dall'alto contro il suo nemico.
Sephiroth sfruttò la situazione a suo vantaggio, riuscendo ad
evitare gli artigli ruotando su se stesso, mentre la Masamune apriva
una ferita nel petto del Jenoma.
Jecht arrivò quindi con la spada sollevata sopra la testa, ma Kuja
lo abbatté con un possente pugno al volto, per poi scagliare un
Flare contro Sephiroth, che resistette all'attacco per qualche
istante, prima di cadere abbrustolito a terra.
Gabranth e il Cavalier Cipolla correvano da diversi minuti, sentendo
che qualcosa non andava.
-Perché non abbiamo ancora incrociato nessuno?- si chiese il
giudice.
-Forse Kefka e Joker hanno già catturato tutti- osservò il ragazzo
-Forse portare con noi l'Imperatore sarebbe stato più sicuro.
-No ragazzino, apprezzo il tuo impegno ma quel mostro ci si sarebbe
rivoltato contro alla minima occasione. Lo conosco, so quello che fa.
Si sarebbe venduto ai clown per poi tentare di sabotarli e assumere
il controllo, e noi saremmo stati merce di scambio.
-Perché allora ti stavi alleando con lui?
-Perché se fossimo stati io, lui e la strega avremmo avuto la chance
di rovesciarli e poi io mi sarei liberato di quei due prima che loro
si liberassero di me.
-E cosa ti fa credere che te ne avrebbero dato l'opportunità?
Gabranth cadde in silenzio, meditando.
-Fortuna che sei arrivato tu. Avrei rischiato di commettere un grosso
sbaglio.
-Grosso? Qualcuno ha detto grosso?- chiese Harley, sbucando di fronte
ai due con tutti i guerrieri al seguito.
-Oh no- esclamò Gabranth, sentendo una fitta al petto.
-Strega!
Lascia andare i miei amici!- esclamò il ragazzino, balzando
rapidamente in avanti e facendo lo sgambetto alla bionda, prima che i
suoi ex-compagni potessero balzargli addosso e schiacciarlo sotto il
loro peso.
-Piccolo insolente...- grugnì Harley, prima di ritrovarsi la lama
del giudice a pochi palmi dal naso.
-Liberali. Subito- le ordinò, minaccioso.
-Altrimenti? Mi ucciderai? Uuuhhh- uggiolò lei, ferita.
-Fossi in te non ci proverei- intervenne il Joker.
Gabranth si volse, trovandosi di fronte i due clown e... gli si gelò
il cuore a scorgere Kuja, Yuna, Jecht e perfino Sephiroth con i volti
pallidi e deformati dal sorriso mortale.
Era finita, era solo, contro tutti.
-Cosa è successo agli altri?- chiese, inspirando profondamente.
-Oh,
Golbez e Cecil hanno avuto degli effetti imprevisti, e adesso sono
sulla luna a giocare a acchiapparella. Laguna è disperso. Oh, Tidus,
eccolo qua- rispose Joker, sollevando il volto martoriato ma comunque
ghignante del ragazzo dalla barella in cui lo tenevano.
-E Garland, beh stiamo andando da lui proprio adesso, così poi
potremo andare a uccidere Cosmos al gran completo.
-E Ex-Death e i suoi compari?- chiese, con un piccolo barlume di
speranza.
-Morti. Li hanno eliminati le ragazze per noi- rispose Harley,
leccandosi le labbra.
Anche l'ultima speranza si era dissolta nel nulla.
Gabranth allontanò la lama dal volto della donna abbassando lo
sguardo, sconfitto.
-Che bravo cagnolino. Dovremmo dargli un osso come ricompensa!-
esclamò Joker, scoppiando a ridere assieme a tutti gli altri
attorno.
-Gabranth! Va a chiamare aiuto! C'è ancora il Guerriero della L...
-È inutile ragazzo. Siamo soli, io e te.
-Perché, dov'è l'Imperatore sbrilluccicante e la strega pennuta?-
chiese Kefka.
-Morti. Non restano altri- ripeté Gabranth.
-Oh beh allora possiamo finalmente arrivare all'ultimo atto. Forza
Gabry, non fa male- lo rassicurò Joker, prendendo un bisturi dalla
borsa medica.
-Stai indietro, clown- rispose con forza il giudice, puntandogli una
lama al petto.
A quel punto le armi di tutti vennero puntate contro di lui, pronte a
colpire.
-Credi di poter fare qualcosa? Tu, da solo, contro tutti noi?- lo
sfidò Joker -Ho sempre ammirato la stoltezza degli eroi. Avanti su,
uccidimi. Dimmi se cambierà qualcosa.
Passarono i secondi, in silenzio; nessuno si mosse, nessuno fece un
fiato.
Poi Gabranth parlò.
-No, non farà la differenza. Non posso più fermarvi, non più.
-No!
Non ci possiamo arrendere adesso! Dobbiamo fare qualcosa!- gridò il
giovane guerriero, lottando per liberarsi.
-Mi dispiace ragazzo, ma non ho altra scelta- rispose il giudice,
abbassando lo sguardo verso di lui.
Il Cavalier Cipolla avrebbe voluto vederlo in volto, avrebbe voluto
scorgere la sua vera persona al di là della maschera, ma quell'uomo
si era schiuso in una parete di ferro.
-Non vi aiuterò, non potrete usarmi come con gli altri- riprese
Gabranth, riportando lo sguardo verso il Joker.
-E come pensi di fare, eh?
Per tutta risposta il giudice volse la seconda lama verso il proprio
petto e si trafisse il cuore, accasciandosi quasi immediatamente.
Le grida di rabbia del piccolo eroe vennero soffocate dalle mani dei
suoi compagni, che lo immobilizzarono per prepararlo a diventare come
loro.
Garland si volse a guardare ancora una volta i due clown che lo
accompagnavano, sorpreso e spaventato allo stesso tempo.
Si erano presentati da lui all'improvviso, quando sospettava che più
nessuno si sarebbe fatto vivo di fronte a lui, e gli avevano detto:
-Ehi, indovina cosa abbiamo che tu non hai?
-Non ho tempo per i vostri scherzi- aveva risposto, stringendo lo
spadone con fare minaccioso.
-Un
esercito!- aveva esclamato Kefka, al che una parata di guerrieri
dell'Armonia con i volti disgustosamente rassomiglianti a quelli di
Joker, accompagnati da un pugno di guerrieri di Chaos.
-E sono tutti piccoli soldatini ubbidienti, tutti per te. Tutti
pronti per andare a uccidere Cosmos- aveva detto il clown viola,
sorridendo soddisfatto.
-Allora che dici, ti piace?- aveva continuato Kefka, con gli occhioni
dolci.
E poi era fatta.
Il gruppo si era messo in marcia al suo seguito, senza incontrare
resistenza.
Avevano
visto in lontananza Golbez e Cecil rincorrersi, ma niente di più (il
secondo a bordo di una macchina targata ACME).
Per la prima volta dall'inizio dei Cicli Garland si sentì solo,
sperduto, e alla mercé dei propri nemici.
Sarebbe bastato poco a quei due folli per rivoltargli contro le loro
forze e annientarlo.
Ma non sarebbe durato.
Sia che fosse Cosmos o che fosse Chaos il ciclo sarebbe ricominciato,
all'infinito, e lui avrebbe potuto rendergliene conto un'altra volta.
Con questo pensiero fisso in testa guidò la sua armata fin dentro il
Santuario, fino a scorgere il trono di Cosmos, e il paladino
schierato a difenderlo.
-Guerriero!- esclamò Garland, fiutando la vittoria -Vedo che sei
ancora in piedi.
-Vattene, demone, se ti è cara la vita- minacciò l'altro, puntando
la spada al nemico.
-Non puoi vincere contro di noi, stolto- replicò il guerriero
oscuro, fermandosi a poca distanza da lui -Sei rimasto solo, e come
tale anche la tua dea.
Cosmos non si mosse di un millimetro, fissandolo gelida e altezzosa
dal suo trono.
-Fintanto che ci sarò io non vi permetterò di toccarla- replicò
deciso Guerriero.
-Bene allora, dovremo liberarci di te, vero?- replicò con un ringhio
Garland, sollevando la spada.
Al suo segnale i guerrieri sottomessi alla follia del Joker
scattarono, tutti assieme.
Guerriero
evocò gli scudi di luce, reggendo il primo urto, ma in pochi istanti
era già a terra, sconfitto.
Gli incantesimi lo travolsero, le lame colpirono.
-Basta!- ordinò Garland, al che i guerrieri si fermarono.
-Oh andiamo! Era perfetto!- protestò Kefka.
-Perché fermarci adesso? Dobbiamo solo rompere l'ultimo uovo e la
ricetta è pronta!- gli fece eco Joker.
-Non ancora- replicò Garland, deciso.
Il paladino di Chaos avanzò, raggiungendo il proprio rivale.
Era a terra, rantolava, alcuni tagli profondi e varie bruciature gli
deturpavano la pelle, il corpo fumava.
-Non ti arrendi mai, Guerriero. Ho sempre rispettato questo tuo
carattere, questa tua determinazione interiore. Ma non ti ha mai
salvato, sei solo uno stolto che non sa quando arrendersi- lo
schernì, guardandolo dall'alto -È il tuo destino. Sai solo
combattere fino alla morte.
Lo superò, con passi lenti e misurati, avvicinandosi alla divinità
senza temere alcuna ritorsione.
-Questa è la fine, Cosmos. Ancora una volta- le disse quando fu di
fronte a lei, sollevando lo spadone -Sei sola.
-Non da sola- replicò una voce cavernosa e profonda.
Una
forma nera guizzò oltre il trono delle dea, colpendo Garland
sull'elmo e mandandolo a cadere contro l'armata di schiavi che teneva
fermo Guerriero, disperdendoli e liberando il paladino.
La figura misteriosa si sollevò, avvolta in un immenso mantello
nero, celando la dea agli occhi dei suoi avversari.
-Mr J...- fece Harley incredula.
-Natale è in anticipo quest'anno!- esclamò il Joker, sorridendo
radioso.
-Chi diavolo sei tu?- chiese con rabbia Garland, rimettendosi in
piedi.
-Il tuo peggiore incubo- rispose Batman.
A\N: E arriva Batmaaaaaaaaannnnn!!! SI ALLA FINE CE L'HO FATTA!
DII\N: Quanto mi hai fatto tribolare per arrivare finalmente a
questa parte.
A\N: Si si lo so sei contento, finalmente. Alla prossima. Ciao.
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