La nostalgia del mare lontano

di RLandH
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Ovviamente spoiler dal capitolo 82 una flash(circa 413 parole, titolo escluso) in onore del Più Coraggioso di Loro e sul suo sogno che – speriamo – si realizzerà tramite i suoi amici; ed un po' l'intera flashfic si basa su questo.
E basta sono troppo depressa per fare commenti, se penso che nei prossimi volumi anche la silhouette di Armin scomparirà dal retro-copertina e mi ritiro a piangere in un angolo.

Ringraziate lamascherarossa per essere stata così gentile da betare questa robaccia a tempo di record ed avermi aiutato con il titolo, che è una citazione del Piccolo Principe.

E buona lettura
RLandH

 

 

 

 

“Ma invece prima risveglia
negli uomini la nostalgia
del mare lontano e sconfinato.”

[Antoine de Saint-Exupéry]

 

 

 

 

 

La nostalgia del mare lontano

 

 

 

 

 

Lo vede il mare.

Lo vede bene, tanto nitido da essere fastidioso, accecante, da star male.

A primo acchito appare di un'azzurro brillante come gli occhi svegli di Historia, solo poi si coglie la sfumatura verde profondo, come lo sguardo di Eren.

La spuma é bianca, pallida e lattea come la pelle di Mikasa.

Il rifrangersi delle onde, un rumore per perpetuo, ricorda l'eterno borbottare di Jean.

Vivo, che argina gli scogli e mangia la sabbia, inarrestabile: Connie – non sa bene perché – e l'impetuosità delle onde gli ricordano il vigore di Sasha.

Il silenzio, o meglio la calma, sembrano aprirsi sul ricordo del viso pacato di Marco.

Per un momento pensa anche ad Annie, la pensa perché per quanto spinga gli occhi lontano, non riesce a scorgere il confine di quella distesa.

L'imperscrutabilità di Annie.

I detriti portati sulla spiaggia, i resti di una civiltà che non sarebbe tornata, quella è Ymir, con gli occhi lucidi di chi l'aveva sempre saputa lunga.

Pensa anche a suo nonno, mentre sente l'acqua sulla pelle, quella sensazione di una carezza perduta.

Inghiotte nel più profondo della sua anima ciò che lo porta a pensare a Reiner e Berthold e sceglie di pensare a tutti gli altri, tutti quelli che sono rimasti indietro.

Il mare immutabile, che nonostante la morte, lo scorrere del tempo, è rimasto lì, stoico… ad aspettarlo. Oh!, pensa al genere umano, che si è rifiutato di morire.

E pensa all'ignoto che il mare è, l'ignoto che è per lui e l'ignoto che è lui.

Pensa a sé stesso, ad un sé bambino.

Pensa al suo naso sui libri quando studiava il mare.

Pensa a quanto a lungo ha sognato di vederlo.


Pensa che lo sta facendo.

Pensa al mare che è la più grandiosa delle libertà.

Ci pensa così ardentemente che può vederlo, davvero.

Pensa ad Eren e Mikasa e tutti gli altri quando potranno farlo; si chiede se davvero vedranno ciò che ha visto.

Sa che è inutile pensarci, interrogarsi, ma non può che farlo.

Pensa al mare, per fuggire al dolore.

Pensa al mare, per fuggire all'umiliazione.

Pensa al mare finché il suo corpo lo concede.

Chiude gli occhi e pensa al mare.

Pensa all'acqua.

E quel sogno che è stato disposto ad abbandonare perché un giorno agli uomini fosse concesso di vederlo davvero.

Pensa al mare che è Eren, Mikasa e tutti gli altri.

Pensa al mare mentre brucia.

Pensa al mare mentre muore.

Armin pensa al mare mentre vince.





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