Il re nero

di miky923
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Sommità della torre centrale.

 

“Nowaki rasengan!” Urlò Naruto premendo il suo attacco più potente sullo stomaco di Kage.

Il rasengan esplose al contatto creando un enorme uragano che investì Kage. L'uomo venne spinto indietro per parecchi metri, lasciando due grandi solchi nei punti in cui aveva resistito all'attacco piantando i piedi nel terreno. I tre presenti sulla cima della torre si guardarono pronti ad attaccarsi nuovamente. Naruto era a pezzi, le ossa delle gambe erano in frantumi e il dolore che provava nel restare solamente in piedi rischiava di fargli perdere conoscenza. Aveva due ferite molto profonde, sul petto e sulla schiena, dalle quali il sangue usciva a fiotti, le costole rotte gli provocavano male ad ogni respiro, il volto era pieno di lividi e da un occhio non riusciva a vedere nulla perchè coperto dal sangue che colava da un taglio sulla fronte. La mano destra soffriva ora gli effetti del suo ultimo attacco, le punta delle dita sembravano bruciate, dal palmo della mano fino al gomito era ricoperto di profondi tagli, mentre il braccio sinistro giaceva chi sa dove dopo che Nora glielo aveva strappato. La ragazza era evidentemente affaticata e piena di numerose piccole ferite, il petto si alzava e abbassava in modo irregolare a causa del respiro affannoso. Pur essendo quello in condizioni peggiori, Kage sembrava risentire delle ferite molto meno degli altri. Il braccio destro era completamente bruciato mentre il braccio sinistro era stato congelato e si vedevano ancora dei spuntoni di ghiaccio fuoriuscire da esso in diversi punti. Sulla schiena aveva un profondo taglio che gli scendeva dalla base della nuca fino in fondo alla schiena. L'intero addome era ricoperto da grandi fori che lo trapassavano da parte a parte, mentre il petto aveva ora numerosi cerchi concentrici incisi in profondità nella carne causati dall'ultimo attacco di Naruto.

“Uhuh lo avete capito? Nessuno può uccidere un dio!” Urlò Kage esasperato avanzando verso i due.

“Noi... noi non ci arrendiamo. La guerra è finita Kage. Hai perso.” Rispose Naruto cercando di non cadere in ginocchio.

Questa frase fece perdere l'ultima goccia di autocontrollo che Kage era riuscito a mantenere, cosi scattò verso i due colpendoli con un pugno e un calcio scagliandoli sul bordo della torre.

“Naruto...” Chiamò Nora riuscendo ad alzarsi in piedi.

“Ancora non basta, dobbiamo farlo arrabbiare di più.” Rispose alzandosi sulle gambe tremanti.

La ragazza annuì ed attaccò Kage scattando contro di lui. Nonostante la forza dell'uomo fosse superiore, le ferite che gli avevano inferto lo rallentavano quel tanto che bastava a Nora per sovrastarlo. Chinandosi lei schivò un suo pugno e lo colpì al fianco con il palmo aperto facendolo indietreggiare. Kage tentò nuovamente ma la mancò e venne nuovamente colpito da un pugno sotto il mento. Ad ogni attacco fallito e colpo subito Kage perdeva sempre più la compostezza che aveva avuto sin dall'inizio dell'incontro.

“Dannazione! Muori!” Urlò girandosi velocemente colpendo Nora con l'avambraccio.

In un lampo fu a fianco alla ragazza e le frantumò la gamba sinistra pestandola con forza all'altezza del ginocchio. Naruto, approfittando del momento colpì Kage alle spalle con un rasengan, affondandolo esattamente dove si trovava la ferita sulla schiena. L'uomo si fece cadere in avanti e alzò la gamba destra, colpendo Naruto sotto il mento con il tallone, per poi prenderlo alle caviglie e sbatterlo a terra due volte per poi lanciarlo contro Nora.

“Può andare... Riesci a muoverti Nora?” Domandò con un gemito Naruto.

“Si, facciamolo.” Rispose accennando un piccolo sorriso rassicurante e posando la gamba sana a terra.

“Bene... Hey Kage! Non potrai mai vincere!” Gli urlò contro Naruto.

Nora lo prese per mano e si diede lo slancio con la gamba sana saltando oltre il bordo, portando Naruto con sè. Kage gridò frustrato lanciandosi dietro quei due insetti insolenti e saltando anche lui dalla torre.

“Ora hanno campo aperto.” Sorrise stancamente Naruto vedendo Kage cadere verso di loro.

In un istante il punto in cui si trovava Kage venne investito da una una enorme sfera di energia nera, seguita presto da altrettante sfere di fuoco, ghiaccio, rocce e qualsiasi altro elemento. Tutti questi incantesimi si accumularono nello stesso punto sempre di più finchè la sfera che li assorbiva non raggiunse il limite ed esplose, facendo sparire Kage e un buon numero di piani della torre.

“Se tu non avessi notato la rapidità con cui stesse perdendo il controllo io non avrei mai avuto questa idea.” Disse stancamente Naruto sentendo le forze mancargli, come se, man mano che acquistavano velocità cadendo, l'aria le stesse portando via dal suo corpo sempre più forte.

“Ehehe è finita.” Ridacchiò maledicendosi subito dopo aver sentito un'altra costola spezzarsi.

Sentendo una compressione alla mano spostò lo sguardo verso Nora. Subito venne preso dietro alla nuca dalla mano libera della ragazza e attratto in un bacio, costringendo i due a girare su loro stessi durante la caduta. Naruto socchiuse gli occhi sentendo quello strano e piacevole contatto per la prima volta, e cercò di ricambiare meglio che poteva. L'ultima cosa che riuscì a vedere prima di perdere completamente conoscenza, oltre a Nora che lo baciava fu una grande, morbida coda arancione avvolgere entrambi.

 

Tetto appartamento di Naruto.

 

Naruto socchiuse lentamente gli occhi incontrando subito quelli blu scuro di Alma.

“Ben svegliato Naruto.” Salutò dolcemente accarezzandogli la testa.

Naruto si trovava sdraiato a terra con la testa posata sulle gambe della ragazza.

“Hey Alma, non hai dormito?” Domandò notando che era ancora buio.

“Tranquillo ho dormito, finchè non hai iniziato a fare i tuoi soliti sogni.” Rispose abbassando la mano dalla testa fino al petto accarezzandogli il naso e le labbra con l'indice.

“Mi dispiace non volevo.” Si scusò dispiaciuto.

“Ahaha tranquillo lo so. Quando mi sono svegliata sono entrata nel tuo sogno per vedere che incubo era. Non trovo ancora giusto che sia stata Nora a rubarti il primo bacio. E non è giusto che sogni lei dopo la notte che abbiamo passato.” Si lamentò facendo il broncio.

Naruto si alzò a sedere di scatto rivolto alla ragazza completamente rosso.

“I-io... n-non è quello che pensavo... Il sogno era iniziato con...” Cercò di scusarsi ma venne interrotto bruscamente da un bacio.

“Sei un sempliciotto Naruto. So bene che non puoi controllare i sogni.” Gli sorrise spingendolo piano a terra e mettendosi su di lui.

Alma lo guardò dall'alto facendo ricadere i capelli sui lati del volto, dandole un aspetto quasi fragile. Il ragazzo la guardò arrossato sentendo il cuore battere all'impazzata a quella vista. Allungando la mano posò la mano sul volto di Alma, che premette subito la guancia contro di essa.

“Sembra che al tuo vecchio maestro piaccia guardare.” Sussurrò divertita posando la mano su quella di Naruto cosi che non la spostasse.

“Uff allora dovremmo staccarci. Anche se preferirei restare ancora un po da solo con la mia bella, dolce e affettuosa Alma.” Rispose alzandosi su un gomito e baciandola lievemente.

Alma ridacchiò arrossendo per i complimenti e dopo il bacio lo tenne lontano posandogli la mano sul petto.

“Meglio fermarsi per ora stanno arrivando dei guasta feste. Anche se non ho problemi a mostrare ad altri i trattamenti speciali riservati solo a te.” Disse suadente facendogli l'occhiolino.

Naruto per poco non sentì il cuore scoppiargli in petto per l'imbarazzo, sapendo benissimo a cosa si riferisse Alma. La ragazza trattenne le risate vedendo la reazione del ragazzo e si alzò staccandosi da lui.

“Visto che hai sempre il vizio di lanciare i vestiti in giro quando mi spogli, aiutami a trovare la mia maglietta, a meno che tu non voglia che anche qualcun altro mi veda cosi.” Disse sorridendo e contando mentalmente i secondi che ci volevano perchè il ragazzo reagisse.

Naruto la squadrò rapidamente notando che indossava soltanto i pantaloncini e l'intimo superiore. Scuotendo la testa accorgendosi di essere rimasto per troppo tempo a fissare il voluminoso petto della ragazza, si alzò in piedi e in un lampo corse per tutto il tetto cercando freneticamente l'indumento.

'Ehehe 1 secondo per capire cosa indossavo, e 15 ad osservarmi.' Pensò la ragazza fiera della reazione che provocava il suo aspetto a Naruto.

 

Poco prima spedale di Konoha.

 

Sasuke si stava preparando a combattere. Era deciso a non farsi umiliare come l'ultima volta. Tirò con uno strattone i lacci dei bracciali in cuoio che servivano a proteggergli gli avambracci. Legò dietro alla schiena all'altezza dei fianchi una lunga katana. Gli stivali con la suola metallica risuonavano nella stanza ad ogni suo piccolo movimento, interrompendo il silenzio che aleggiava tra i presenti.

“Molto bene. Ricorda che non deve assolutamente morire.” Parlò Danzo per primo quando il moro ebbe finito di prepararsi.

“Lo so.” Rispose freddamente.

“Tu sei certa che ha ingerito l'intera fialetta?” Domandò per l'ennesima volta l'anziano a Sakura.

“S-si... Gli ho versato l'intero contenuto nel ramen quando era distratto a parlare con Kakashi. Non si è accorto di nulla.” Rispose la ragazza con un filo di voce estraendo dalla tasca una piccola fiala in vetro completamente vuota.

“Bene, questo renderà tutto più semplice per te Sasuke.”

“Tsk. Non ho bisogno di questi sotterfugi per vincere. Anche senza veleno quell'idiota non ha alcuna speranza contro di me.”

“Lo so benissimo questo. Ma se combatteste entrambi al massimo Naruto rischierebbe di morire per mano tua.” Rispose Danzo notando l'alterazione di Sasuke.

Il ragazzo lanciò un'occhiataccia al vecchio e a Sakura che rabbrividì impercettibilmente.

“È ora.” Disse l'unica persona nella stanza che non aveva fiatato.

Sasuke posò gli occhi su di lei osservandola per un secondo prima di saltare fuori dalla finestra seguito da Sakura.

“Spero che questo tuo veleno faccia il suo lavoro.” Disse in tono neutrale Danzo guardando con l'occhio sano la donna seduta su uno dei lettini della stanza.

La ragazza indossava un mantello scuro che la avvolgeva completamente dal collo fino alle caviglie. I lunghi capelli color argento erano lasciati liberi dietro la schiena, mentre gli occhi erano di color rosso acceso.

“Oh non temere, non ho interesse né per Konoha né per gli altri paesi ninja. Ti dimostrerò che sono una alleata perfetta per giungere ai tuoi scopi.” Rispose mostrando un piccolo sorriso.

“Ancora non mi fido completamente.” Terminò Danzo uscendo dalla stanza.

-E fai bene.- Pensò la ragazza seguendolo.

 

Strade di Konoha.

 

Jiraya sbadigliò rumorosamente cercando di restare sveglio. Aveva dovuto passare tutto il pomeriggio con il consiglio, e una volta finita la riunione venne trattenuto da Tsunade che cercò di estrapolare più informazioni possibili riguardo a Naruto. Dopo parecchi tentativi era riuscito a convincerla che solo il ragazzo o i suoi amici potevano dirle tutto e non lui. Aveva passato poi l'intera notata al bar sempre in compagnia di Tsunade ridendo e scherzando, ricordando i vecchi tempi. E ora si trovava qui, costretto ad alzarsi all'alba da Tsunade, dopo aver dormito solo poche ore sul bancone del bar, a raggiungere l'appartamento di Naruto. Durante il tragitto avevano incontrato anche Kakashi che si unì a loro spinto dalla curiosità. Arrivati davanti alla porta dell'appartamento Jiraya percepì qualcosa nell'aria, qualcosa che non doveva assolutamente perdere.

“Tsunade! Mi dispiace ma il mio senso da scrittore mi dice che devo compiere delle ricerche adesso!” Urlò estraendo il suo blocco degli appunti e scattò raggiungendo il tetto.

“Quel dannato pervertito se lo prendo.” Ringhiò Tsunade tra i denti sapendo benissimo a che ricerche si riferisse l'uomo.

Kakashi non poteva fare a meno di sentirsi a disagio nel vedere il suo hokage alterato, ma dentro di se sperava che Jiraya riuscisse a portare avanti le ricerche per i suoi fantastici libri.

“Siete piuttosto mattinieri.” Disse Edward all'improvviso alle spalle dei due.

-Da che parte è arrivato?! Non sono riuscito a percepire nulla.- Pensò Kakashi mantenendo un'espressione neutrale.

“Buon giorno Edward. So che è davvero presto ma avevo bisogno di sapere una cosa.” Disse Tsunade.

“Va bene entriamo.” Disse aprendo la porta ed entrando nel piccolo appartamento.

Varcata la soglia Kakashi e Tsunade si guardarono intorno osservando come si erano sistemati tutti quanti. Il divano era occupato da Nora e Kurama strette tra loro a causa del poco spazio disponibile. Sul letto dormiva Eltanin stretta da Alice, la cui coda era estesa per tutto l'appartamento mostrando che era lunga parecchi metri. Sul pavimento con una coperta e un cuscino dormiva Aruk, mentre un ragazzo che non avevano mai visto dormiva su una delle sedie.

“Sembrate piuttosto stretti qua.” Constatò Kakashi.

“Abbiamo dormito in posti peggiori.” Rispose Edward con un alzata di spalle.

“Allora cosa volevate sapere?” Domandò andando a sedersi al piccolo tavolo seguito subito dai due membri di Konoha.

“Ho sentito più volte Jiraya dire che Naruto ha un progetto in mente, un piano. Volevo sapere da lui di cosa si trattava.” Rispose Tsunade.

“Oh quello... Per capire il perchè Naruto agisce cosi serve sapere tutta la storia da quando è arrivato a Sentora.”

“Non abbiamo fretta.” Rispose Tsunade ascoltando già attentamente ogni parola detta dal ragazzo davanti a lui.

“Allora cominciamo.” Disse Edward iniziando a spiegare il tutto dal suo primo incontro con Naruto.

 

Tetto del palazzo.

 

-Vai cosi Naruto! Sei una vera miniera d'oro!!- Pensò Jiraya scrivendo velocemente appunti sul suo taccuino.

Da quando aveva incontrato il ragazzo a Sentora aveva avuto talmente tanto materiale da completare già due libri. Facevano parte di una raccolta riguardante un ragazzo povero e sconosciuto da tutti, che riesce a diventare re con le sue forze. Uno dei libri era incentrato sul rapporto del ragazzo con Nora, l'altro sul rapporto con Kurama e ora stava scrivendo quello riguardante Alma.

-Questa nuova raccolta sarà eccezionale. Riesco già a immaginare l'enorme successo che avrà.- Pensò sogghignando, trascrivendo ogni parola e azione dei due piccioncini che stava spiando.

Ad un tratto vide Naruto scattare in piedi e correre di qua e di la in cerca dei vestiti di Alma. Un attimo dopo che la ragazza fu vestita sul tetto arrivarono Sasuke e Sakura.

-Ecco perchè si erano interrotti. Dannati guastafeste.- Pensò sconsolato il saggio dei rospi.

“Oh guarda chi è venuto a trovarmi. Come te la passi Sasuke?” Domandò Naruto con un ghigno.

“Voglio affrontarti adesso. Non avrai la stessa fortuna delle altre volte.” Rispose minaccioso Sasuke.

Vedendo che Alma guardava Sakura con un sorrisetto sadico sulle labbra le mise un braccio davanti per bloccarla sul nascere.

“Va bene, fatti sotto allora.”

“Non qui. Al campo d'addestramento del team sette.” Disse prima di sparire con la ragazza in una folata di foglie.

“Ci vuoi andare vero?” Domandò Alma.

“Che domande. Dai muoviamoci, vieni anche tu vecchio pervertito!” Urlò più forte l'ultima parte riferita a Jiraya.

Naruto scattò poi saltando di tetto in tetto diretto al campo d'addestramento seguito da Alma che volava e a debita distanza da Jiraya.

 

Campo d'allenamento sette.

 

Quando Sasuke e Sakura arrivarono al trovarono Naruto in piedi al centro del campo d'addestramento ad attenderli.

“Oh eccovi qua. Avete fatto il giro panoramico?” Domandò Naruto in tono annoiato guardandosi le unghie della mano destra.

Sasuke ringhiò irritato e scatto contro Naruto estraendo la spada che portava dietro la schiena. Il biondo sorrise freddamente e schivò gli attacchi di Sasuke facendo qualche balzo indietro, chinandosi o saltando fuori dalla portata della spada.

“Tutto qua? È questo il massimo che può fare il famigerato Uchiha?” Domandò Naruto quasi con disprezzo.

“Tsk solo perchè hai avuto fortuna in passato non significa che tu sia superiore.” Rispose Sasuke attivando lo shringan.

“Oh ma davvero? Dimostramelo.” Continuò voltandosi poi alla ragazza.

“E tu puoi unirti alle danze se ci tieni. Non ho nessunissimo problema se siete in due.” Disse non cambiando minimamente il suo tono.

“Sta perdendo la pazienza.” Constatò Jiraya posizionato su un albero lontano dal campo d'addestramento.

“Che ti aspettavi? Sai cosa prova.” Rispose Alma con una scrollata di spalle.

“Si lo so. Mi auguro solo di non dover intervenire per calmarlo.” Borbottò a bassa voce rabbrividendo.

I due interruppero il loro discorso quando sentirono il rumore di metalli che si scontravano tra di loro. Naruto aveva estratto due kunai e li usava per deviare la spada di Sasuke come niente fosse. Di tanto in tanto Sakura lo attaccava caricando i suoi pugni con quanto chakra poteva creando immensi crateri dove colpiva.

“Rasengan.” Sussurrò a bassa voce creando la piccola sfera blu nella mano destra.

“Chidori.” Esclamò Sasuke caricando a sua volta l'attacco dopo aver rinfoderato la spada.

Entrambi scattarono l'uno contro l'altro e arrivati abbastanza vicini attaccarono. Il rasengan di Naruto si dissolse in aria, mentre il chidori di Sasuke andò a segno penetrandogli il petto. L'Uchiha sogghignava soddisfatto quando si senti colpire al fianco all'altezza delle costole, che lo scaraventò parecchi metri lontano. Ora in piedi dove si trovava fino a poco fa Sasuke c'era il biondo con ancora il rasengan carico in mano, mentre il corpo che era stato colpito sparì in uno sbuffo di fumo.

“Avanti.” Disse Naruto sorridendo a Sakura.

La ragazza lo attaccò con un balzo e gli tirò un pugno il più forte che poteva. Naruto invece di schivarlo come aveva fatto fino a prima fece scivolare la mano sotto il pugno afferrandole il polso bloccandola.

“No no no Sakura, non te lo hanno insegnato? Ad attaccare cosi apertamente inviti il tuo avversario a colpirti.” Disse con un ghigno colpendola con il rasengan che aveva tenuto nella mano da prima.

Sakura si senti mancare l'aria nei polmoni, spinta fuori dalla bocca a causa della forte pressione nel torace. Quel momento durò poco più di tre secondi, quando bastava a far cadere la ragazza incosciente.

“Una di meno.” Borbottò Naruto con una smorfia.

Sperava che battere Sakura in uno scontro leale come quello gli avrebbe dato soddisfazione ma non fu cosi. Chinandosi fece sdraiare la ragazza a terra, lasciandole poi il polso che le aveva tenuto per impedirle di essere scagliata via.

“Ora a noi due.” Disse voltandosi verso Sasuke già in piedi.

Il ragazzo lo guardava inespressivo con gli occhi unici del clan Uchiha. Naruto strizzò gli occhi sentendo una fitta alla testa che scemò subito e riuscì a schivare per uno soffio l'attacco di Sasuke.

 

Poco lontano.

 

“Sasuke non ha ancora nessuna speranza. Il tuo veleno non funziona.” Disse Danzo non distogliendo lo sguardo dai due combattenti.

“Pazienta. Immagina che sia l'invasione di un villaggio, il virus è l'invasore e il ragazzo il villaggio. Prima bisogna infiltrarsi silenziosamente, non distare sospetti. E poi lanciare dei piccoli attacchi dall'interno per confondere il villaggio.” Spiegò la sua interlocutrice.

“Non mi piacciono questi giri di parole. Voglio dei risultati.” Rispose Danzo voltandosi.

La ragazza stava seduta a terra con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, i capelli venivano spostati dal vento e qualche ciuffo le ricadeva sul volto ma questo non la tangeva per niente.

“No? Pensavo fossi il tipo da questi discorsi.” Disse aprendo un occhio.

“Vuoi dei risultati? Allora stai a vedere. Ti dimostrerò quanto è facile battere quel ragazzo.” Disse tornando a chiudere gli occhi.

 

Con Naruto e Sasuke.

 

I due avevano continuato ad attaccarsi senza esclusione di colpi. Sasuke si accorse che Naruto aveva cambiato i suoi occhi azzurri in dei strani occhi viola con molteplici pupille concentriche, proprio come il loro ultimo scontro. Il moro richiamò un ennesimo chidori nella mano destra.

“Banale, dovresti iniziare a pensare ad altre tattiche.” Disse Naruto estendendo una mano aperta verso l'Uchiha.

Sul palmo della mano di Naruto iniziò a formarsi un piccolo buco nero in miniatura che iniziò ad attirare Sasuke verso di se con forza paralizzandolo.

“Naruto.... Salvami...” Sussurrò una voce fin troppo famigliare alle orecchie del biondo.

Naruto spalancò gli occhi sciokato. Ad un tratto il ragazzo che stava attirando con la sua tecnica non era più Sasuke. Ad essere tirato era un ragazzo sui quindici anni, i capelli corti e scompigliati erano di castano chiaro come gli occhi. Vestiva con una tunica rossa che gli arrivava quasi al ginocchio e dei pantaloni lunghi neri. Al collo portava una specie di sciarpa gialla annodata sul davanti sotto il mento.

“E-Eddy?” Domandò Naruto a bassissima voce smettendo di attirare Sasuke.

Riacquistando mobilità Sasuke colpì Naruto in pieno petto con il chidori. Vedendo la mano, il polso e infine il gomito iniziare a bagnarsi del sangue del biondo Sasuke sorrise. Posò un piede sul stomaco di Naruto e spingendo lo fece cadere a terra liberando la mano. Appena prima che potesse finirlo intorno a lui esplosero diverse bombe fumogene, e non oppose resistenza quando venne portato via da dei ninja di Danzo. Sentendo gli occhi chiudersi Naruto tentò di muoversi ma rimase pietrificato quando vide un ninja mascherato sollevare il corpo di Sakura, o meglio, il corpo di una ragazza con i capelli d'argento.

“Maya...” Disse infine prima di svenire.

Pochissimi secondi dopo sul luogo arrivarono Jiraya e Alma. I due erano scattati appena videro Sasuke colpire Naruto ma vennero rallentati dalla cortina di fumo che si alzò subito dopo.

“Cosa diamine è successo?” Domandò Alma premendo una mano sulla ferita di Naruto dalla quale continuava a uscire sangue.

“Anche se giocava era impossibile che venisse colpito da un attacco cosi diretto!” Continuò gridando a Jiraya.

“Non lo so. Ora dobbiamo solo portarlo indietro, Tsunade è ancora a casa vostra quindi potrà aiutarci.” Disse in tono di comando il vecchio uomo sollevando Naruto tra le braccia e scattando verso l'appartamento del ragazzo.

 

Casa di Naruto.

 

“E questo è più o meno tutto.” Concluse Edward guardando le due persone sedute davanti a lui.

Kakashi e Tsunade stavano elaborando ogni singola parola avevano sentito.

“Non immaginavo che Naruto ne avesse passate cosi tante.” Sospirò Tsunade abbassando gli occhi sul tavolo davanti a lei.

“Io vi ho raccontato solamente quello che gli è accaduto da quando mi sono unito a lui in poi.”

“Ma ancora non so qual'è il piano di Naruto che ha accennato Jiraya. Non capisco tutta questa segretezza.”

“Naruto ha intenzione di alleare tutti i paesi ninja, ogni piccolo villaggio e paese civile. Il suo obbiettivo è creare un unico stato insieme a Sentora unito.” Spiegò Edward.

“È un piano piuttosto audace perfino per Naruto.” Constatò Kakashi.

“Ma perchè tenercelo nascosto?” Domandò Tsunade.

“Quanto siete ottusi.” Disse una voce assonata dall'altra parte della stanza.

Gli unici a voltarsi furono i due ninja di Konoha e videro Kurama seduta sul divano a fissarli con sguardo spento e i capelli arruffati. I vestiti semplici e stropicciati le davano un aspetto totalmente umano, l'unica cosa a ricordare che fosse un demone erano gli occhi di color rosso acceso.

“Cosa intendi per ottusi?” Domandò Tsunade alzando un sopracciglio.

Dopo un grande sbadiglio malamente coperto da una mano aperta la ragazza li guardò dritti in volto.

“Voi, o meglio Konoha non la voleva minimamente come alleata. Lui odia la maggior parte di quelli che abitano questo villaggio con tutto se stesso.”

“In che senso ci odia? Il consiglio aveva deciso tutto alla nostra insaputa.” Protestò Tsunade.

“Ahaha pensi che sia solamente questo?” Domandò divertita svegliando solamente Nora che le stava accanto.

“Naruto vi odia dal profondo del cuore perchè nessuno di voi ha fatto nulla dopo aver saputo la verità. Tutti voi siete rimasti fedeli a questo villaggio corrotto, schiavi di un consiglio ottuso e che pensa solamente al suo guadagno personale.”

“Cosa avremmo dovuto fare secondo te?” Domandò Kakashi mantenendo la calma vedendo l'hokage agitarsi.

“Mhmm... Sradicare il consiglio, o meglio ancora abbandonare Konoha. Sono sicura che se i due grandi ninja leggendari Jiraya e Tsunade, il ninja copia Kakashi, la bestia verde Gai e alcuni altri avessero lasciato Konoha, il consiglio vi avrebbe supplicato con la coda tra le gambe di tornare e avreste potuto richiedere il ritorno di Naruto.” Rispose Kurama con una scrollata di spalle.

“Se è cosi perchè Naruto ha deciso di aiutarci adesso che siamo in difficoltà contro la nuvola e gli altri paesi?” Domandò sempre Kakashi.

“Solamente grazie a lei.” Rispose indicando con il dito Alice ancora addormentata.

“Quando Jiraya è arrivato a chiedere aiuto, Naruto si è subito rifiutato non appena ha saputo che al villaggio non avevate fatto nulla per lui. È stata Alice a supplicarlo e a convincerlo di darvi una seconda possibilità. Quella ragazzina ha il cuore decisamente troppo tenero, ma sa essere persuasiva con Naruto. Per questo motivo lui ha ingoiato ogni sentimento ostile per voi e ha tentato di essere amichevole. Il pretendere però che si fidi ciecamente di voi e che vi dicesse il suo piano di unire ogni paese era decisamente troppo.” Spiegò Kurama.

Tsunade si morse il labbro incerta sul come rispondere. Non si aspettava che il suo nipotino surrogato pensasse questo di lei e degli altri. Anche Kakashi stava rimuginando su questo.

“Però cos'è che ha dato la spinta a Naruto per intraprendere questa strada? Non è una decisione che si prende da un giorno a quell'altro.” Domandò Kakashi.

Prima che Kurama potesse rispondere la porta si spalancò di colpo ed entrarono Jiraya con in braccio Naruto e Alma dietro.

“Jiraya? C-cosa è successo?” Domandò Tsunade spalancando gli occhi sorpresa.

“Quell'imbecille dell'Uchiha ha pensato bene di sfidare Naruto.” Ringhiò Jiraya posando il ragazzo a terra e spostandosi abbastanza lasciando posto agli altri.

Tsunade le fu subito accanto e gli posò le mani sopra il petto iniziando a incanalare il chakra nella ferita. Nora e Kurama si erano avvicinate a guardare le condizioni del biondo restando leggermente a distanza.

“Sembra volesse colpire gli organi vitali.” Constatò Nora inespressiva.

“Già, ma quello scemo li ha mancati.” Sospirò Kurama piegandosi sulle ginocchia e guardando lo squarcio sul petto del ragazzo chiudersi molto lentamente.

“Dannazione come fate essere cosi insensibili? Naruto ha rischiato seriamente di mo...rire.” Iniziò a dire irritata, facendo morire la protesta in un sussurra accorgendosi che le due ragazze erano sparite.

“Sono andate insieme a Kakashi.” Rispose Edward alla domanda non pronunciata dalla donna.

Tsunade tornò a guardare il ragazzo svenuto davanti a lei, stando attenta a curare al meglio la ferita. Intanto Jiraya si era seduto accanto a Edward, avrebbe voluto anche lui seguire l'esempio di Kakashi e gli altri, ma l'occhiata che gli aveva tirato Kurama gli aveva fatto capire che era meglio starsene buono. Alma invece era rimasta in silenzio accanto al ragazzo a terra.

“Come fate a essere cosi calmi?” Domandò l'hokage.

“Naruto non è in pericolo di vita quindi non mi preoccupo, e poi si sono già mosse Kurama e Nora... Onestamente non voglio essere lontanamente alla loro portata quando sono arrabbiate cosi.” Rispose con una scrollata di spalle.

Con un sospiro Tsunade tornò a guardare davanti a se, pensando se avrebbe dovuto agire da Hokage e fermare quei tre oppure lasciarli agire. Scuotendo la testa scacciò quei pensieri, se c'era Kakashi era certa che la situazione non sarebbe degenerata troppo.

“Come fanno gli altri a continuare a dormire dopo tutto questo casino?” Domandò Jiraya guardando gli altri occupanti della stanza dormire pacificamente.

“Ehehe sono abituati a dormire sul campo di battaglia, questo casino è come una ninna nanna per loro.” Rispose Alma ridacchiando, cercando di distrarsi un po.

Tsunade la osservò vedendola torturarsi le mani impaziente, come se tentasse di trattenersi. Distogliendo lo sguardo tornò a guardare Naruto che nel frattempo aveva ripreso un colorito decisamente più salutare.

 

Base della radice.

 

Danzo guardò impassibile quello che stava accadendo alla sua base attraverso i monitor sulla parete della stanza. Non era passata nemmeno un'ora da quando aveva fatto ritorno con Sasuke quando la base fu attaccata.

“Ve lo avevo detto. Io vi rendevo Naruto abbordabile e il tuo piccolo pupillo lo avrebbe potuto sconfiggere. Ma sapevate che se avesse rischiato di morire sarebbe accaduto una cosa simile.” Disse Maya guardando gli schermi divertita.

Danzo non rispose. Era consapevole che Sasuke non si sarebbe trattenuto ma aveva deciso di lasciarlo agire ugualmente. Era nel suo interesse far credere a Sasuke di avere potere su di lui, e per quanto riguardava Maya era fondamentale una alleanza con lei.

“Sei fortunato che non uccidono. Rimpiazzare tutti questi ninja sarebbe un lavoraccio.” Ridacchiò la ragazza vedendo il massacro che stavano compiendo i tre intrusi.

“Sono tutti pezzi sostituibili.” Rispose l'uomo impassibile.

 

Interno della base.

 

Crack! Dopo che ebbe sentito il braccio dell'uomo spezzarsi Nora lo lasciò cadere a terra agonizzante. Nonostante il suo viso non rivelasse alcun sentimento dentro di se provava una enorme rabbia, che si alleviava di poco in poco ad ogni ninja che sconfiggeva. Ogni osso che frantumava, ogni articolazione che rompeva e ogni grido di dolore che provocava sembravano riuscire ad alleggerirla.

“Meglio?” Chiese Kurama con un sorrisetto facendo volare contro una parete uno dei ninja con un semplice colpetto di mano.

“Un po.” Rispose semplicemente guardando i nemici di fronte a lei.

Le due ragazze avevano raggiunto una sala immensa, simile ad un tunnel molto largo, i cui estremi erano troppo lontani per essere visibili. Sui vari livelli della stanza si diramavano ponti fatti in pietra, uniti da una grande piattaforma dello stesso materiale, posta al centro dell'ambiente. Il tutto era a malapena illuminato da qualche torcia sparpagliata in giro.

“Dì la verità.” Iniziò Kurama prendendo la ragazza per le spalle e avvicinandosi all'orecchio.

“Non hai voglia anche tu di mettere le mani su l'Uchiha e la mocciosa dai capelli rosa?” Chiese con voce suadente degna del demone che è.

“Se ce li avessi davanti li ucciderei. Li lascio a te.” Rispose con il suo solito tono piatto.

Kurama la lasciò sbuffando e si avvicinò alla ringhiera che dava nel vuoto.

“Fai attenzione. L'odore di questo posto non mi piace per niente.” Disse Nora prima di compiere un balzo e saltare tra le pareti raggiungendo il livello superiore.

La demone la guardò saltare finchè non sparì nell'ombra. Dopo un secondo posò le mani sulla ringhiera e la scavalcò lasciandosi cadere.

 

Fondo della sala.

 

Il fondo della sala era umido, l'acqua gocciolava in diversi punti e lungo le pareti si vedevano numerose infiltrazioni da cui scendevano piccole cascatelle. Il pavimento era ormai allagato e l'acqua arrivava a circa al polpaccio. Con un potente pugno Sasuke venne sbattuto a terra e si rialzò immediatamente sostenendosi su un ginocchio sputando l'acqua ingoiata.

“Perchè fai questo? Con quale diritto mi affronti?!” Gridò con odio il ragazzo.

“Sasuke... Io ti ho insegnato quella tecnica per proteggere te stesso e questo villaggio. Perchè hai usato il chidori contro Naruto?” Domandò Kakashi nascondendo perfettamente ogni sentimento sotto la sua maschera.

“Perchè quell'idiota non conosce il suo posto. Tre anni fa alla vale della fine, poi appena ritorna qualche giorno fa. Deve capire che sono io il superiore tra noi due!” Ringhiò Sasuke caricando contro il suo maestro cercando di colpirlo.

Kakashi lo schivò facilmente e lo colpì con una ginocchiata allo stomaco facendo mancare l'aria ai polmoni del ragazzo. L'Uchiha tentò un ennesima volta di colpire il jonin ma questo lo colpì alla base della testa mandandolo in uno stato di incoscienza.

“Mi dispiace Sasuke... Ma non ti permetterò di diventare ancora più forte se questa è la strada che hai scelto.” Disse Kakashi più a se stesso tenendo Sasuke sopra la spalla destra e iniziando a risalire la stanza saltando da una parete all'altra.

Arrivato alla prima piattaforma quello che si trovò davanti il ninja copia fu l'immensa volpe a nove code. La volpe aveva tutte e quattro le zampe piantate sulle pareti per sostenerla come un ragno, otto delle sue code venivano usate come fruste per colpire e sbattere di qua e di la tutti i ninja della radice talmente avventati da avvicinarsi a lei, mentre l'unica coda che non agitava era avvolta strettamente intorno ad una Sakura svenuta. Dopo nemmeno un minuto ad assistere a quello spettacolo i ninja sembrarono essere tutti sconfitti o fuggiti.

Oh hai trovato il nostro piccolo amico.” Disse vedendo Kakashi portare un Sasuke svenuto.

“Si. Aveva già raggiunto il limite nello scontro contro Naruto per via di tutti i chidori usati. Non è stato difficile metterlo fuori gioco.” Rispose Kakashi posando lo sguardo sulla ragazza incosciente.

Lei l'ho trovata già in questo stato. Essendo il cagnolino dell'Uchiha saprà sicuramente cosa è accaduto.” Sorrise muovendo lentamente la coda.

Forza usciamo da qui. Nora ha ragione, c'è davvero qualcosa che puzza in questo posto.” Continuò cominciando a risalire la stanza lasciando profondi solchi nelle pareti.

Kakashi la seguì senza perdere tempo, all'oscuro delle telecamere nascoste che avevano osservato ogni cosa. Dall'altra parte del monitor Maya aveva osservato ogni cosa, sorridendo soddisfatta per lo svolgersi degli eventi.





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