Il sole si era già addormentato da qualche ora,tutto intorno
il silenzio mi circondava.Guardavo l'uomo seduto dietro la
scrivania,con le palpebre abbassate che si aprirono poco dopo.Sentivo
il suo sguardo osservarmi.Forse non lo convinceva quello che avevo
detto,o forse si trattava della mia postura sulla sedia.Senza quasi
accorgermene muovo le dita del piede sinistro per grattarmi quelle del
destro.Una piccola smorfia sul volto di Roger,dopo tutti questi anni
che sono qui ancora non si è abituato al mio modo di fare.
"Credo che sia tutto,vero Roger?"
La mia voce spezza il silenzio che aleggiava da un pò.Un
sospiro del mio interlocutore precede le sue parole.
"Certamente Ryuzaky,non c'è nessun problema.Sei abbastanza
grande da poter decidere da solo cosa fare della tua vita.E sono sicuro
che per Watari non sarà affatto un peso
seguirti" Watari.Colui che mi ha condotto qui molti anni fa.Quanti anni
sono passati?Non lo so.
No,non è vero.Lo so quanti anni sono passati,non ho voglia
di ricordarlo.Sembra passata una vita intera.
Con un gesto repentino mi alzo dalla sedia e in un attimo sono di nuovo
in piedi.Roger ha alzato la testa,e mi guarda sbalordito.Forse il mio
modo di stare in piedi non lo convince.No,non è
quello.Semplicemente non si aspettava che il colloquio fosse terminato.
<< non è come Watari,lui lo avrebbe previsto.E
compreso>>
"Dunque addio Roger"
Una pausa poi anche l'uomo dietro la scrivania si alza
"Non vuoi star qui per questa notte?L'ultima notte"
Sa già che non ci sarà risposta da parte mia,solo
la testa che si muove a dare risposta negativa alla sua domanda.Dalle
mani che avevo messo in tasca,ne esce una zolletta,che ispeziono un
attimo prima di lasciarla cadere nella mia bocca e lasciare l'uomo
ancora più stupito e incapace di dire una parola prima che
la porta si richiuda alle mie spalle.Posso quasi prevedere cosa
farà Roger.Scuoterà la testa e poi si
risiederà a quella scrivania a chiedersi cosa ci sia in me
che non va.Ma non ho tempo da buttare,è ora di andare.
Eppure..i miei sensi mi inducono a dirigermi verso una stanzetta,la cui
porta è semichiusa.Probabilmente uno dei tanti bambini
è riuscito a sfuggire alla guardia di Roger e a chiudersi li
dentro.Poggio la mano sulla maniglia per aprirla un pò di
più.La biblioteca dell'orfanotrofio.Strano.Qualunque bambino
sarebbe andato nella stanza dei giochi.Perchè una
biblioteca?Senza fare alcun rumore entro,e lascio che i mei occhi si
posino su quel piccolo seduto.
Chi è?
Che il bambino non abbia nessuna paura di me mi è subito
chiaro,mi sta solo fissando come si fissa uno sconosciuto.Mi aspetto
però più curiosità,invece non mi dice
niente.Ho come l'impressione che mi stia valutando,esattamente come
farei io.Ecco un aspetto che mi colpisce.Avevo visto alcuni bambini
osservarmi con soggezione,probabilmente perchè ero molto
più grande di loro,o era forse il mio aspetto
bizzarro.Invece lui no,non sembra avere nessun interesse a sapere chi
sono e perchè lo sto guardando.
Un passo in avanti e chiudo la porta dietro di me.Avrei potuto
lasciarla aperta,ma non l'ho fatto.Lo vedo alzare la testolina
ricoperta di capelli e fissarmi.Le sue pupille nere mi sembrano dei
pozzi senza fine,in cui chiunque potrebbe chiedersi cosa si cela.Ma non
si cela nulla dietro,nessun segreto.Sicuramente tutti direbbero che la
sua espressione profonda significa che ha nostalgia di qualche
cosa,forse di qualcuno.Invece sono sicuro che non è
così,mi sta solo guardando,come se fossi anche io parte
della stanza e non qualcuno che non si sa perchè
è qui.Non è meravigliato della mia presenza.
Noto che con le dita si arriccia una piccola cioccia di capelli.Non
l'ha calcolato,ne sono convinto.Lo vedo da come si è
mosso,con naturalezzaQuesto gesto mi fa sorridere.Dev'essere una cosa
abituale per lui come per me lo è sedermi differentemente
dagli altri e mangiare molti dolci.Mi domando quanti anni dovesse
avere,ma è difficile a dirsi.Sembra così piccolo
che è quasi più grande il volume che tiene aperto
poco più avanti di lui.La stanza non è
piacevole,ma non gli importa,lo posso intuire.Allora mi siedo anche io
sul pavimento,e lo vedo che mi osserva ma non mi chiede niente.
"Non hai sonno?"
Non gli ho chiesto chi è,e neanche perchè sia qui
quando tutti i bambini sono a dormire nei loro letti.In un certo senso
sono curioso.Lo vedo scrollare la testa sicuro.
"No,volevo finire questo libro.Oggi pomeriggio non ci sono riuscito"
Il mio sguardo cade sul libro.Sono favole per bambini,ma quello che
attira davvero la mia attenzione è un puzzle di fianco a
lui.Quante volte l'ho visto,e quante volte i miei compagni lo hanno
usato.Strano però che alla sua età sia
già riuscito a risolverlo,da quello che ne so io a parte me
nessuno ancora era riuscito.Che ragazzino particolare che sei.
"Bello il puzzle."
Dico per spezzare il silenzio che si è creato.Non parlo a
voce alta,non voglio che nessuno ci senta.Lo guardo ancora pensando
alla sua età,che mi sfugge.A occhio e croce cinque
anni,forse di meno.In fondo è così piccolino.
"Si,ma è semplice da costruire."
Si è voltato a guardarmi,anche se non lascio trasparire
niente sono colpito.Uno sguardo più attento alla stanza mi
rivela che il mio piccolo interlocutore ha portato con se diversi
giochi,per lo più pupazzi.Probabilmente sono suoi,o meglio
quelli che usa abitualmente.Ma tutto in lui mi lascia capire che i
giochi che ha attorno non sono che modi di passare il tempo.Non ha
sicuramente tanti anni,ma da come mi parla e mi osserva so che dentro
non è più un bambino.Non conosco il suo nome,ma
sento che è come parlare a qualcuno a me affine.Non ho
dubbi,in parte ci somigliamo.Mi sorprende perchè
è ancora lui a parlare.
"Visto che sei qui puoi aiutarmi a finire il libro.Alcune parole non
riesco a capirle bene,sono scritte tutte troppo vicino."
Il lieve sorriso di prima è tornato ad aleggiare sulle mie
labbra.Avevo previsto quella notte seduto in limousine,verso la nostra
nuova sede,con Watari che mi avrebbe lasciato come sempre tutta la
provvista di dolciumi sul sedile posteriore dove mi sarei appisolato
mentre lui guidava.Non mi aspettavo invece di trovarmi ancora li,seduto
sul pavimento,con un libro in mano a leggere delle favole a un piccolo
nottambulo così affine a me.Non ci dicemmo altro,mi
lasciò continuare a leggere.So che non dormiva,era
sveglissimo.Solo alla fine del libro vidi che non voleva ammettere di
essere stanco.L'alba iniziava a farsi vedere,e quando il libro
finì era ancora li,raggomitolato davanti a me.Solo le
palpebre erano più abbassate di prima.Metto a posto il libro
e mi volto per dirgli qualcosa,forse di mandarlo a dormire,ma cambio
idea all'ultimo momento.Sono un pò impacciato quando lo
sollevo e lo prendo tra le mie braccia.Non ho mai preso un bambino in
braccio,non ne ho mai avuto l'occasione.
"Allora come..."
Non faccio in tempo a finire la frase,ovvero a chiedergli il suo nome
per riportarlo nella sua stanza,che mi accorgo che è
sprofondato nel sonno,quello che doveva coglierlo molto tempo prima.
Che fare?Non posso lasciarlo li e non me la sento di svegliarlo.Con
calma esco da quella stanza,nessuno si è ancora
svegliato.Non ho bisogno del suo nome in fondo,la sua stanza l'ho
trovata.D'altronde solo la sua poteva avere la porta semichiusa e le
coperte di quel letto spartano messe da parte.Non c'è
nessun'altro con lui,dorme da solo.
Prima di andare mi volto a guardare un ultima volta quel batuffolino
stretto al suo orsetto di pezza.Poi chiudo la porta.
Sono uscito da li,e Watari mi aspettava e non mi ha chiesto
niente.Siamo partiti così,tranquillamente.
Una notte come tante,ma differente.
Era la mia ultima notte là.
Non l'ho mai dimenticata.
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