Armony

di Espero
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Armony non era una ragazza comune

Armony non era una ragazza comune. Non lo potevi non notare. Il suo essere era una fiamma sfuggevole, mutevole, incalcolabile. Nello sbattere di una palpebra lei non c’era più. Aveva cambiato volto, cambiato vita ed era già un ricordo. I suoi occhi intrappolavano qualcosa che non potremo mai capire. Di giorno in giorno acquistava forza. Come un’onda che si trova alle prese con un minuscola insenatura, come a lei dovevano sembrare le nostre vite. Lei prorompeva distruggendo e stravolgendo tutto. Ci uccideva. Mentre candida aleggiava sulla nostra morte noi ce ne innamoravamo. Nelle sue parole vive l’ineluttabile pertinacia di una lacrima d’universo violentata e sanguinante in spoglie umane. Nella sua vita la sua fiamma crebbe a dismisura alimentata in ogni istante dal suo attrito con gli altri. La sua diversità e la sua solitudine finirono per esserle da balia. Non abbiamo mai capito quale realtà avesse mai partorito questo essere, ne mai capimmo chi ce la portò via.

Nei nostri cuori e nelle nostre memorie vive la ballata di Armony.

Il valzer dell’amore e della morte.





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