Harry, dopo tutto questo tempo? Sempre!

di Ginnymary92
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Capitolo 1. Dopo la battaglia finale 

Harry Ron ed Hermione uscirono allora dall’ufficio del Preside. Ron varcata la porta, prese la mano ad Hermione, ormai poteva farlo, non erano più solo i sogni di un adolescente, adesso il suo presente e il suo futuro sarebbero stati lei.  Scesero le scale e arrivarono così in sala grande dove c’erano i corpi dei morti, Ron si sentì subito in colpa; non gli era concesso essere felice in quel momento, nemmeno per Hermione, ora doveva piangere un fratello. La signora Weasley aveva ancora stretto a sé il corpo di Fred, gli occhi nel vuoto, avrebbe voluto urlare, perché proprio suo figlio? Perché quel sole le era stato portato via? Voleva solo che si svegliasse, come quando era piccolo e lei lo svegliava con i suoi baci, ma il suo Fred ormai era andato via, per sempre , il suo bambino non c’era più. Accanto a lei seduta a terra e sfinita c’era Ginny. Harry quando la vide sentì una morsa al cuore, avrebbe solo voluto parlarle, abbracciarla, ma come poteva? Fred era morto, Lupin, Tonks e tutti gli altri, morti, ed era solo colpa sua, se solo si fosse consegnato prima a Voldemort, se lo avesse saputo prima di tutti i segreti che si celavano, lui li avrebbe risparmiati, li avrebbe salvati tutti. Non si sentiva il salvatore del mondo magico, si sentiva solo uno pieno di rimorsi.
Ron corse incontro alla madre , le levò il corpo di Fred dalle mani e la strinse forte a sé, voleva mettere tutto in quell’abbraccio, voleva darle forza, luce nuova , amore, ma il suo bambino non c’era più e una madre senza il suo bambino sarebbe sempre stata diversa, con un pezzo mancante. Ginny allora si voltò verso la direzione da cui proveniva Ron, vide la sua migliore amica Hermione, con le lacrime agli occhi, lacrime di tristezza sicuramente ma Ginny vi lesse anche dell’orgoglio, sì Hermione era orgogliosa di Ron . E poi… Poi lo vide, finalmente. Aveva il volto e la braccia piene di ferite, i capelli neri arruffati e gli occhi smeraldo, gli occhi che lei aveva sempre amato, gli occhi che non sembravano quelli di un salvatore ma di un colpevole, di un condannato ad una cosa peggiore della morte, l’infelicità. Lei non poteva permetterlo.  Senza rifletterci, gli corse incontro, lui la guardava fisso negli occhi, lei non riusciva a decifrare cosa il salvatore stesse provando. Harry la strinse forte a sé, sentiva finalmente il suo profumo, lo aveva così tante volte sognato durante quei mesi, la sentì singhiozzare, lui la abbracciò forte dandogli baci sui capelli.  Sciolse l’abbraccio e stringendo la mano portò fuori colei che da quel momento non voleva più lasciare andare.
Arrivarono sotto l’albero vicino al lago, si sedettero lì, nel posto che per pochi mesi del sesto anno di Harry li aveva visti insieme e felici. Si guardavano fissi negli occhi, entrambi incapaci di parlare, perché quando hai vissuto la guerra, essa con i suoi fantasmi resta in te almeno un po’. Poi Harry sciolse il silenzio. “Mi sei mancata. “ Anche tu” rispose lei. “So che non ho alcun diritto di dirti quello che ti sto dicendo” – fece un respiro profondo, quasi fosse sotto l’effetto della maledizione cruciatus, quelle parole gli procuravano lo stesso dolore, forse peggiore- Io ti ho lasciata è vero, ma solo per proteggerti. Non c’è stato giorno in questi mesi in cui io non ti abbia pensato. Ho rivissuto ogni singolo momento insieme così tante volte da averli ormai tutti impressi nella memoria. Ogni sera sceglievo un nostro ricordo insieme e mi addormentavo cullandomi in quel sogno. So anche che mi odierai, in fondo parte della colpa per la morte di Fred è mia e posso accettarlo. Voglio solo che tu sappia che io ti amo Ginny Weasley e voglio che tu sia felice “. Ginny aveva il viso rigato di lacrime , lacrime silenziose. Il ragazzo che amava da quando aveva dieci anni le stava dicendo che anche lui era innamorato di lei e non poteva che esserne felice. Tuttavia quello stesso ragazzo stava soffrendo enormemente, credeva di essere lui il responsabile delle morti, quando invece era il salvatore di coloro che erano sopravvissuti; Improvvisamente sentì la rabbia crescere, come poteva pensare questo di sé stesso! Lui che era pronto a morire per noi ! Gli diede uno schiaffo a mano aperta, dritto in faccia e parlò:” Per essere il salvatore del mondo magico sei un perfetto idiota Harry Potter!”.
Harry sentì una stretta al cuore, si alzò e disse a Ginny : “ Bhè sei stata chiara, allora temoo che questo sia un addio.. bhè siì felice Ginny “.
Ginny gli prese il braccio e lo fece cadere di nuovo vicino a lei, gli prese il viso tra le mani e gli diede prima un bacio sulla cicatrice e poi uno leggero e dolce sulle labbra. “Te lo avevo detto che eri un idiota. Io sono innamorata di te da ormai sei anni. Sono stata quasi un anno senza avere tue notizie e ciò nonostante non è passato un singolo giorno senza che io non ti abbia pensato! Come puoi pensare che non ti voglia? Io ci sarò sempre per te , sia quando mi sei vicino che se dovessi combattere un figlio illegittimo del signore oscuro.-rabbrividì al solo pensiero di una simile eventualità, poi proseguì- Io … io ti amo. “. Harry, il ragazzo coraggioso, l’uomo impavido, aveva gli occhi pieni di lacrime, lei lo amava ancora, lei non lo aveva dimenticato, lei aveva vissuto la separazione come lui. Lei lo amava… “ E c’è un’altra cosa aggiunse Ginny, “I mangiamorte e Voldemort hanno ucciso quelle persone. Tu invece ci hai salvato Harry. “ Harry la guardò dritto negli occhi, lui non la pensava così, sentiva il peso delle vittime sulla sua coscienza ma per un attimo cercò di non pensarci, la donna che amava lo ricambiava, decise di concedersi cinque minuti di felicità e la baciò. Non fu il bacio di poco prima, fu come quello del suo diciassettesimo compleanno , lei era il suo wisky incendiario, lei era la sua felicità.

 




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