Capitolo
1
“Avanti…
Nicole sei la mia migliore amica, non lasciarmi come un salame”
il ragazzo mi implorò, mi girai di scatto e lo guardai, “Oh dai, Chris,
seriamente, mi ci vedi con un abito lungo a sfoggiare diamanti e dire
quanto
sia fantastico essere agli Oscar? Fallo tu per me, smettila di
implorarmi per
qualcosa che sai che non farò mai!” dissi continuando a mettere le
magliette
negli scaffali, “Niks, ho un’idea!” disse ruffiano, mi abbracciò da
dietro e mi
baciò la guancia, “Oh Chris, pendo dalle tue labbra!” dissi teatrale,
“Facciamoci vedere insieme, come una coppia, poi vieni agli Oscar e per
magia
due giorni dopo esce la notizia che ci siamo lasciati, ma abbiamo
mantenuto i
rapporti” disse serio, “Sai qual è il problema Chris?” dissi mettendo
le mani
sui fianchi, alzò la testa per dire di continuare, “che ci credi
seriamente
nelle cose che dici, come puoi pensare che io e te potremmo fingere una
relazione?” chiesi continuando a sistemare, si sedette su un gradino
della
scala a libretto, “così mi ferisci, credi seriamente che io possa
essere un
fidanzato così male?” chiese sorseggiando il mio thè, “Oh Chris, ma che
devo
fare con te? Il mio thè, il mio tempo, la mia pazienza! Non mi va di
intraprendere una relazione finta con te ok? Non voglio essere sotto i
riflettori,
questa è la vita che hai scelto tu! Lasciamene fuori per favore! Porta
tua
sorella, tua madre, tua cugina, la tua vicina, una escort… ma non
scocciare me!
Io non fingerò una relazione con te.” Dissi secca, “sei stata chiara”
alzò le
mani in segno di resa e prese le sue chiavi dal bancone, “dove vai?”
chiesi
presa dai rimorsi, “probabilmente da qualcuno meno acido” disse aprendo
la
porta, “dai Chris, è che…” venni interrotta, “è che hai paura Nicole”
disse
puntandomi un dito, “e di cosa?” chiesi, “che tutto questo stare sotto
i
riflettori, che essere sempre fotografato, che qualcuno ti fermi per
strada e
ti renda grazie perché con una sola battuta in un film sei riuscito a
strappargli un sorriso in una giornata di merda, in fondo in fondo ti
possa piacere.”
Disse sedendosi di nuovo, “Sai cosa penso io invece? Che odio tutto
questo,
lavorare per essere sottopagata, dire ma come stai bene a tutte le
clienti, ma
sono certa che non sarei mai capace di fare la diva” dissi scuotendo la
testa,
“io penso che invece saresti perfetta, cioè hai un viso stupendo, uno
stile da
principessa Disney un po’ alternativa con tatuaggi e dilatatori, e poi
hai un
corpo da urlo” disse avvicinandosi, diventai rossa e cominciai a
sistemare i
vestiti nervosamente, lui si grattò violentemente la nuca, “ per favore
fallo
per me” disse implorandomi, “Aaaaaaaah va bene! Quando è?” chiesi
ancora rossa,
“Aaaaaah lo sapevo! Grande Nicks, ti amo!” disse alzandomi da terra in
un
abbraccio, “Eh eh vacci piano Coccodè” dissi abbracciandolo, “è tra un
mese,
domani ti do il codice della carta e vai a comprare il vestito dove
vuoi, non
voglio vederlo!” disse sorridendo mettendomi giù, “perché non posso
pagarmelo
da sola?” chiesi, “no, visto che mi stai facendo un favore io voglio
che abbia
il vestito più costoso e pagato da me, prendilo come un regalo” disse
sorridendo, “non c’è modo di arrestarti vero?” chiesi “direi di no” mi
diede un
bacio sulla guancia e sorseggiò l’ultimo goccio di thè rimasto, “ci
sentiamo
dopo, se mai sento anche gli altri e una cenetta da John’s
Pizza?” Chiese sulla porta, “ Va bene”, uscì e dalla vetrina
continuava a mandarmi baci.
“Ciao…
Quello era Chris che ti mandava baci?” chiese
Grace, la proprietaria del negozio, una signora sulla cinquantina. “Ehm
sì”
risposi imbarazzata, “c’è qualcosa che dovrei sapere?” chiese
sogghignando,
“No…” risi, “ragazza, che aspettate a mettervi insieme? Lui ti sbava
dietro, tu
diventi rossa ogni volta che si parla di lui…” scosse la testa, “questi
giovani
d’oggi” disse ridendo, “ma non ci piacciamo, siamo amici” dissi
sperando che
entrasse qualche cliente per strapparmi a quella conversazione
imbarazzante,
“Nicole, lui è pazzo di te… come fai a non vederlo!” si mise dietro la
cassa e
sorrise, “naah” dissi ripensando ai complimenti di poco prima, arrossii
di
nuovo e Grace lo notò, “la faccia di chi realizza che ho ragione”
annunciò
teatralmente, risi e finalmente entrò un cliente.
“Buongiorno”
esordii, “buongiorno, posso chiedere a
lei?” chiese un ragazzo più o meno alto un metro e novanta, “certo”
risposi,
“cercavo una camicia bianca non elegantissima, semplice”, “perciò
elegante”
borbottò Grace, “scusi?” chiese il ragazzo, “eleganza è semplicità”
disse
alzandosi, “venga le faccio vedere una camicia che a me piace
particolarmente”
disse facendosi seguire, certamente lei sapeva come farsi seguire.
Tornò dopo
venti minuti, “sono 100$, se vuole può pagare con carta” disse
sorridendo, “sì”
il ragazzo era soddisfatto e io li guardai attonita, non sarei mai
riuscita a
fargli comprare l’articolo più costoso di tutto il negozio. Il ragazzo
uscì,
“ci sai fare” dissi ridendo, “puoi contarci” scherzò tornando dietro la
cassa.
Era
una giornata tranquilla, clienti sporatici e
decisi. “Hai visto Di Caprio è candidato di nuovo agli Oscar” annunciò
Grace
sfogliando le pagine di un giornale, “ah sì?” chiesi nervosa, non
doveva uscire
che avrei accompagnato Chris, “che hai?” chiese ridendo, non risposi,
“chi
porterà Chris?” chiese di nuovo, “non ne ho idea, non so neanche se ci
va”
mentii, “porterà te vero?” chiese fissandomi con sguardo indagatore,
“no”
mentii di nuovo, “che metterai?” chiese, “non lo so” risposi di
rimando,
“aaaaah porterà te” disse avvicinandosi, merda mi ero messa nei guai,
“ehm sì”
dissi arrossendo, “ti aiuterò io a trovarlo” disse mettendomi una mano
sulla
spalla, “grazie” dissi mettendo le giacche sulle stampelle, “è cotto”
disse
aiutandomi, “Cotto? Non direi… Non sapeva chi portare e ha chiesto
all’ultima
spiaggia” dissi scrollando le spalle, “ecco, dobbiamo lavorare anche ai
tuoi
atteggiamenti, smettila di pensare di non essere all’altezza, sei donna
e le
donne sono all’altezza di ogni cosa se lo vogliono. Possiamo essere chi
vogliamo essere, e poi secondo me ha chiesto a te sapendo benissimo che
poteva
essere accompagnato da chiunque altro” disse dolcemente, si comportava
da mamma
e questo mi piaceva, “Non ho scelto di essere l’accompagnatrice di un
attore
agli Oscar, e poi che importanza ha? Non ci può andare da solo?”
chiesi, “La
smetti? Appunto perché ci può andare benissimo da solo è un incentivo
in più a
pensare che sia cotto di te” disse mettendo in ordine i vestiti sul
bancone,
“questi vanno nel retro” disse portandoli via.
Rimasi
sola a riflettere, non dico che presi coscienza
che Chris era cotto di me, ma pensai che aveva ragione, Grace aveva
ragione,
poteva benissimo chiederlo a chiunque altro, ma aveva chiesto a me.
“Buonasera”
una voce famigliare entrò nel negozio,
“Ciao Chris” risposi, “buonasera” disse delicata Grace, sorrise e mi
fece
l’occhiolino, “senti Nicks, gli altri hanno detto che ci aspettano al
ristorante, tu devi passare a casa?” chiese avvicinandosi a me, “no”
risposi
mettendo i cartellini alle magliette, “va bene allora ti aspetto qui”
disse
sedendosi sulla scala come poche ore prima, lo guardai, era bellissimo
nel suo
cardigan nero e i suoi jeans chiari, i suoi occhi incontrarono i mei e
mi
sorrise, rimasi come una ebete a guardare i suoi occhi. “Nicole… che
c’è?”
chiese ridendo, “no… niente” mi girai di scatto e continuai il mio
lavoro,
“buonasera” entrò un ragazzo alto moro con occhi verdi, si diresse
verso di me
scavalcando del tutto Grace, “posso chiedere a te” chiese, “sì”
risposi, “un
jeans che non sia troppo stretto sul cavallo, sai…” disse allusivo,
“eeeh…
addirittura” sbottò Chris, Grace rise, “bhè insomma lo avete?” chiese a
me,
“possiamo cercarlo” risposi, mi feci seguire e sentii lo sguardo del
ragazzo
dritto nel retro bottega del mio corpo, “abbiamo questo” dissi
spiegando un
jeans blu scuro, “comodo, elastico e…” mi interruppe, “vuoi uscire con
me?”
chiese, “no” risposi secca, “lo prende il pantalone? Siamo in chiusura”
chiesi
acida, “no che non lo prendo era una scusa, esci con me?” chiese
insistente,
“ti ha detto di no…” disse Chris da dietro di lui, era minaccioso, “e
tu
saresti?” chiese il ragazzo, “il suo ragazzo” rispose avvicinandosi a
me,
“perciò o prendi i pantaloni o te ne vai” disse serio, “non comprerò
proprio nulla
qui” rispose andandosene, “ah e da quando state insieme?” chiese Grace
ridendo,
“oooh da anni” rispose Chris teatrale, “e quindi… nessuno fa la prima
mossa, ci
morirete così…” disse tornando al suo amato posto, “eh?” chiese Chris
guardandomi, “no niente…” dissi scrollando le spalle, lo guardai
camminare,
tornammo di là. “Allora facciamo la chiusura e ce ne andiamo ok?”
chiese Grace,
“va bene” dissi mettendo i scatoloni da aprire il giorno dopo sul
bancone e
passando la scopa a terra. “ok andiamo” disse prendendo i soldi dalla
cassa,
uscimmo tutti e lei mise l’allarme, Chris mi guardò e mi spostò una
ciocca di
capelli dal viso a dietro l’orecchio. “allora buon divertimento
piccioncini”
disse salutando Grace, “Ciao Grace” rispondemmo in coro.
“Ci
aspettano lì” disse Chris aprendo lo sportello
della sua macchina, “Lo so, già me lo hai detto” risi, “senti ciccia,
smettila
di fare l’acidella oggi” disse puntandomi un dito ridendo, “senti
bello,
smettila di farmi fare l’acida allora” risposi mettendomi la cintura,
“come è
andata la giornata?” chiese, “bene… non c’è stato molto lavoro, a te?”
chiesi,
“bene…” disse, “dovevo uscire con una ragazza ma…” lo interruppi, “ti
ha dato
buca?” risi, “no… gliel’ho data io” disse serio, “come mai? Non è da te
Latin
Lover” dissi dandogli un cazzotto sul braccio, “perché mi sta
cominciando a
piacere una ragazza, ormai è tanto che ci esco.” Disse grattandosi la
nuca, “e
allora? Ancora non ci hai concluso niente?” chiesi, “no… con lei non ci
riesco
a fare niente” disse arrossendo, “mi stai diventando timido Cap?”
chiesi
accarezzandolo, “Temo di sì” rispose sorridendo, “mmm e perché non
porti lei
agli Oscar?” consigliai, “perché voglio che ci sia tu con me quel
giorno”
rispose dolcemente.
Arrivammo
al ristorante e erano tutti lì. Salutammo
tutti e entrammo, ci sedemmo ad un tavolo isolato e dopo diversi minuti
ordinammo. “Allora ragazzi? Che raccontate?” chiese Zachary, si
abbracciava con
Maya, la sua ragazza, nonché una delle mie due migliori amiche, e per
un attimo
mi balenò l’attenzione su Amanda l’altra migliore amica, stringere la
mano di
Ryan, e per un attimo sperai che Chris mi abbracciasse con amore come
facevano
loro. Scossi la testa, ma che caspita mi succede, è Chris e io ci
fantastico
sopra? Oddio. “Nicole… Stai bene?” chiese Maya, “Eh? Ah sì.. Scusate”
dissi
alzandomi, “vado a fumare una sigaretta” annunciai, “veniamo anche noi”
dissero
in coro Amanda e Maya, “mm ok” dissi continuando a camminare, “Nicole…”
Chris
mi chiamò, “le sigarette” disse porgendomele, “ah sì, grazie” dissi
uscendo
fuori, il vento mi scompigliò i capelli e mi sedetti sul vaso difronte,
le
ragazze si misero davanti e accendemmo le sigarette in silenzio.
“Che
succede?” ruppe il silenzio Amanda, “Non faccio
che altro che sbavare dietro a Chris oggi, e la cosa stupenda è che
prima
fantasticavo sul fatto che mi abbracciasse come fanno Ryan e Zac.”
Dissi
buttando fuori il fumo nervosamente, “Nicole… a dire il vero è una vita
che lo
fai” disse Maya, “Cosa?” chiesi, “sbavare dietro Chris” rispose Amanda,
“e
chiariamo, non hai tutti i torti, ma svegliati, non starà sempre ad
aspettarti.” proseguì sedendosi affianco a me, “a dire il vero è già
cotto di
un’altra” dissi fissandola, “Nicole… Ancora ci credi?” Maya mi sorrise
e
accarezzò i capelli, lasciai uscire una lacrima, “non voglio rovinare
la
splendida amicizia che mi lega a lui” dissi, “ragazz… ma che è
successo?” Chris
si avvicinò a noi, spostò Maya e si mise seduto affianco a me, “se
volete
entrare sono arrivate le pizze” disse accarezzandomi i capelli, le
ragazze
annuirono e entrarono, rimanemmo in silenzio, mi teneva stretta e mi
accarezzava, “Alex?” chiese asciugandomi le lacrime, “sì” mentii alla
grande,
“smettila di piangere… per favore, lo sai che lo ucciderei per come si
è
comportato” disse accarezzandomi, “non ci riesco” dissi abbracciandolo,
“piccola…” lo sentii respirare vicino al mio orecchio, mi accarezzò i
capelli,
“se vuoi sta notte sto con te” disse sussurrando, annuii e lui mi baciò
la
guancia, “sai che facciamo? Ci vediamo il mio film ok?” chiese
asciugando
l’ultima lacrima, “va bene” risposi, mi persi nei suoi occhi, e per un
attimo
mi sembrò come se anche lui fosse perso nei miei, poi mi tirò su, “mi
farai
mangiare la pizza gelato” disse ridendo, “scusa” sussurrai, mi prese la
mano e la
strinse, “non devi chiedermi scusa” sussurrò e mi diede un bacio sulla
guancia.
Entrammo e cominciammo a mangiare le nostre pizze gentilmente cambiate
con
delle pizze calde. “Ora che siamo tutti vorremmo dare una notizia”
disse Maya,
“Ci sposiamo” annunciarono in coro, mi alzai di scatto e l’abbracciai,
“oddio
che belloooo” disse Amanda, i ragazzi strinsero la mano a Zac e Maya, e
la
serata trascorse con discorsi sui preparativi.
“Nicks
forse è il caso che noi andiamo a casa, tu
domani devi lavorare…” disse Chris mettendomi un braccio sulle spalle,
“Ehm
sì…” dissi imbarazzata, “buonanotte ragazzi” disse sorridendo, salutai
con un
cenno della mano e salimmo in macchina, “si sposano… incredibile, gli
unici
single siamo noi…” disse sorridendo, “già” abbassai la testa e
cominciai a
torturarmi le unghie, “oddio no… scusa… ti prego non fare così” disse
avvicinandosi a me, mi scansò i capelli dal volto e mi accarezzò la
guancia,
“non volevo ricordarti…” disse triste, “no… è tutto ok” dissi
mettendomi la
cintura, perché non capiva che non era per Alex ma per lui, perché non
mi
baciava? “Vuoi un gelato?” chiese rallentando sotto il mio portone di
casa, “no
grazie” risposi guardando il suo profilo illuminato dalla luce fioca
dei
lampioni, “va bene” disse parcheggiando la macchina. Scendemmo e lui mi
rimise
il braccio sulle spalle, “ci stai prendendo gusto?” chiesi ammirandolo,
“diciamo di sì” disse sorridendo, sorrisi di rimando e ci mettemmo ad
aspettare
l’ascensore, “Ciao Nicole” una voce di uomo mi salutò, mi girai di
scatto e il
mio vicino mi sorrise, “Ciao Adam” salutai, Chris mi guardò e guardò
lui, “bhè…
carino, perché non ti fai avanti?” chiese una volta entrati in
ascensore,
“perché è sposato” dissi scuotendo la testa, “bhè?” chiese ridendo,
“con un
uomo” lo guardai fisso, scoppiammo a ridere, “allora in tal caso mi
faccio
avanti io… credo che riuscirei a riscuotere molto più successo con gli
uomini”
scherzò, “avanti… non puoi essere una totale frana” risposi, “frana?”
chiese
serio, “a letto… se le ragazze non ti vogliono non è di certo per il
fisico o
il viso, e per il carattere non c’è male” dissi ridendo, “oh baby, se
vuoi
provare” disse aprendo le braccia, “Oh… oh ho colpito il tuo orgoglio
Cap?”
chiesi ridendo, “Non sia mai che puoi darmi qualche lezione” disse
scrollando
le spalle, “ti farei diventare un vero esperto” dissi alzando il
sopracciglio,
“disse la porno star” ridemmo e gli arrivò un cazzotto in piena spalla,
uscimmo
dall’ascensore e aprii la porta di casa, Chris si buttò sul divano e mi
sorrise,
mi tolsi le scarpe e andai in cucina, “vuoi qualcosa?” urlai “ma che
urli”
disse lui baciandomi il collo, “Oh oh… Chris ma che fai?” scattai, “un
assaggio
di come sono inesperto” disse malizioso, “vuoi seriamente un
consiglio?”
chiesi, annuì e si mise a braccia conserte, “non muoverti velocemente,
più sei
lento più sei sexy” dissi avvicinandomi lentamente, “e quando le sei
vicino
respira lentamente e sussurra, molto meglio se nell’orecchio, e poi per
l’amor
del cielo metti i boxer a tinta unita” dissi tirandogli l’elastico,
“Nicole…”
sussurrò, si mosse piano avvicinandosi, “dici… che va bene così?”
sussurrò nel
mio orecchio, “sì direi di sì” sussurrai, “ehm… ok” disse
allontanandosi, andò
in bagno, “falla da seduto” scherzai, lo sentii ridere e aprii il frigo
per
bere qualcosa, c’era seriamente troppa tensione in quella stanza.
“Nicks
secondo te… io ho qualcosa che non va?” chiese
entrando in cucina, mi girai per rispondere e lo trovai senza maglietta
e
pantaloni, deglutii a fatica e lo guardai negli occhi, “Chris…” risposi
scuotendo la testa, “sono serio” disse, “no, non hai nulla che non va…
ma che
caspita di problema hai?” chiesi girandomi a mettere la bottiglia
d’acqua al
suo posto, “perché allora le donne non mi vogliono?” chiese triste, “oh
fidati…
non è vero” dissi pentendomene subito dopo, “ci esco, sembra andare
tutto bene
e poi puff… la seconda uscita un fiasco totale” disse sedendosi,
“perché hai
standard troppo alti tesoro, tu le cerchi perfette, ed hai ragione, ma
se la
cerchi simpatica, dolce, bellissima, che sappia darti consigli e che
sia anche
estremamente autoironica ti devi accontentare della tua migliore amica”
dissi
indicandomi, “no… Nicole… io non la voglio una come te” disse scuotendo
la
testa, “perché cosa avrebbe una come me che non va?” chiesi offesa,
“perché non
esiste, e poi mi basti tu… Io… ti… voglio un mondo di bene” e le mie
speranze
che dicesse di amarmi andarono in fumo, “anche io ti voglio bene Chris,
ma
fidati accontentati di chi sa regalarti una giornata bellissima, di chi
sa
farti ridere di cuore” dissi accarezzandogli i capelli, “impossibile”
disse
scuotendo la testa, “perché?” chiesi, “perché nessuna fa ridere, cioè
le prime
battute ma poi sono sciape, insipide, e il loro umorismo sfuma” mi
prese la
mano e se la portò tra le sue mani, “che cosa mi prende?” chiese, “eh…”
quello
che stavo per dire faceva male, “che sei innamorato di una donna, ma
non lo
accetti” dissi guardandolo bene, “ma io lo so di essere innamorato di
lei, ma
lei non lo è di me” disse lasciandomi le mani, mi sedetti affianco a
lui,
davvero stavo consigliando la sua vita amorosa? “Chris, ma se non ti
butti come
fai a sapere se non lo è… insomma ok... magari non ti dà segnali ma
pure tu non
fai niente per aiutarti, può essere che lei ti dica oh anche io ti amo
e baci
baci baci come nei film, o può essere che prendi una botta che la metà
basta
per chiuderti in casa con le canzoni di Adele per giorni, ma poi passa
e prima
o poi arriva quella giusta… ma devi saper essere uomo e dirlo” sospirai
ecco,
lo avevo spinto nelle braccia di qualcun altro, e mi sentii un po’
cattiva
nello sperare che lei le dicesse di no. “Domani la porto a cena fuori e
glielo
dico” disse alzandosi, “A cena? Domani?” chiesi, “Sì” disse sorridendo,
“scontato” dissi alzandomi, “e dove la dovrei portare?” chiese,
“stupiscila.”
Risposi andando in bagno, aprii l’acqua della doccia e mi sedetti a
terra, che
cazzo di deficiente che sono, è tutto il giorno che ho preso coscienza
di
esserne totalmente e perdutamente cotta e lui che fa? Si innamora di
un’altra…
bhè sì Nicole hai decisamente fortuna nella vita. Mi spogliai e mi
buttai nella
doccia, mi diressi in camera con i capelli bagnati, maglietta nera dei
Coldplay
e pantaloncini grigi. “Ce lo vediamo questo film?” chiesi sdraiandomi
affianco
a lui, “me lo sono dimenticato in macchina” rispose colpevole, “mmm va
bene…” risposi
accoccolandomi vicino a lui, “mi sento protetta vicino a te” dissi
abbracciandolo, “sei decisamente l’unica” rispose sorridendo, “non è
vero… tu
sei un gigante buono” dissi accarezzando il suo petto, “cosa farei
senza di te”
disse stringendomi a sé.
Ci
addormentammo così.
|