Tradimento pianificato

di Blue_Passion
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Ikuto Tsukiyomi
 
-Amu, che è successo veramente? -
-Ecco, mi hanno...-
Prima che possa iniziare veramente, due forti braccia mi afferrano da dietro, mi girano, e mi tirano contro il petto del loro proprietario.
-Amu, non devi dire tutto ai nemici, ricorda la regola-
Questa voce, questo timbro caldo e seducente, non può essere.
-Tsukiyomi Ikuto, che ci fai qui? -

                                                
-Hinamori, dobbiamo andare, ora-
Mi sussurra ad un orecchio Ikuto, tenendomi stretta.
Improvvisamente mi prende stile sposa e si fa spuntare le orecchie e la coda da gatto, saltando via.
Nascondo il viso sul suo petto senza guardare in basso, e mi aggrappo a lui.
-Mettimi giù! -
-Non avrai paura? -
-No! Solo....mettimi giù! -
Sento una cosa bagnata cadere sulla mia mano e alzo la testa, solo per essere colpita da tante altre gocce d'acqua e ritrovarmi zuppa in pochi secondi.
Proprio ora doveva diluviare?
-Ikuto, dobbiamo trovare un riparo al più presto, non voglio bagnarmi! -
-Pensi che io adoro questa situazione? Casa mia non è distante da qui, puoi rimanere fino a che la tempesta non si fermerà-
-Va bene, ma...non fare nulla di perverso, so come sei, Utau mi ha detto tutto! -
-Hahaha, avere mia sorella come migliore amica ha i suoi vantaggi, vero? -
-Io non la sto sfruttando come fanno altri, siamo nella stessa situazione e ci siamo trovate nel momento del bisogno, non permetterei a nessuno di farle male e non glie ne voglio fare io, al contrario di te-
-Le ho già detto che è stato un incidente! -
-Si, come no! E io sono ancora il Jolly! -
-Lo saresti se non avessi tradito quei guardiani che sanno solo parlare, senza di te non sanno fare nulla-
-Secondo te perchè la Easter mi ha voluta? -
-Una cosa...come mai ti sei unita a noi? Cioè, avevi tutto prima di venire qui, come mai hai abbandonato tutto? -
-Non sono affari tuoi Tsukiyomi, intesi? -
Guardo il viso di Ikuto che non fa trapelare nessuna emozione fino a che gira gli occhi e me li punta addosso, facendo un sorrisetto.
-C-che c’è? –
-Niente, solo…con questa pioggia ti si è bagnata tutta la parte superiore del vestito…ti si vede il reggiseno-
Arrossisco, guardando male il pervertito davanti a me e stringendo il pugno, lo picchio dopo, ora rischiamo di cadere.
Ikuto atterra davanti ad una casa e segue il vialetto che porta alla porta principale.
La apre e quando siamo dentro mi porta di sopra, accompagnandomi poi al bagno.
Mi mette dolcemente giù ed esce, mentre io lo guardo confusa, ma che ha che non va?
La porta si apre e mi arrivano addosso un asciugamano e dei vestiti.
-Asciugati e cambiati, io starò in camera mia-
Vedo la porta chiudersi e sto a fissarla come una scema, stupita e imbarazzata.
Ma…ci conosciamo a malapena, perché è così gentile con me?
Uffa! Chi lo capisce quello!
Mi tolgo il vestito e mi asciugo, guardando poi i pantaloni e la maglia che mi ha dato Ikuto.
La maglia è galattica, e i pantaloni…non credo che riuscirei anche solo ad occupare più di metà gamba, immagino siano i suoi vestiti, ovvio, Ikuto è molto più grande di me, e di certo è molto alto, quindi…optiamo per la maglia e basta.
Me la metto e noto con piacere che mi arriva a metà coscia, coprendomi quindi bene, potrebbe sembrare un vestito.
Esco dal bagno e mi guardo intorno, cercando Ikuto.
-I-Ikuto, cosa ci faccio con i vestiti bagnati? -
-Mettili ad asciugare sulla vasca da bagno, entro domani dovrebbero essere asciutti-
-Potrei usare il telefono? –
-Per cosa? –
-Ecco, dovrei avvisare la mia famiglia che questa sera non torno a casa-
Sento le braccia di Ikuto avvolgermi la vita e arrossisco.
-Quindi ti piace l’idea di rimanere qui, fragolina? –
-N-no! Ovvio che no, il punto è che si preoccupano-
Come no, Amu, sai benissimo che ormai sanno che se non rientri a casa è a causa della Easter.
Rimane il fatto che non mi piace l’idea di stare sola con questo pervertito.
-Senti Amu, mi spiace ancora per l’incidente di qualche ano fa, okay? Quindi vediamo di ripartire…piacere, sono Ikuto Tsukiyomi-
-A-Amu Hinamori-
-Cosa mi dici di te? Perché ti sei unita alla Easter? –
-Prima dimmi il tuo motivo e poi forse potrei dirti il mio-
-Okay: Mio padre se n’è andato quando io ero molto piccolo, così facendo ha fatto entrare in depressione mia madre che dopo un periodo di malattia si è risposata con l’attuale direttore della Easter; se mio padre non se ne fosse andato avrebbe preso lui le redini dell’associazione e ora non ci ritroveremmo tutti in questa merda; comunque, diciamo che nell’accordo prematrimoniale quel vecchio ha fatto firmare un foglio dove in pratica mia madre acconsentiva a far lavorare sia me sia Utau alla Easter senza che noi potessimo opporci agli ordini del direttore, così facendo siamo diventati i suoi burattini, e poi sei arrivata te, ed a me e Utau hanno affidato il compito di istruirti, però mia sorella si è incazzata perché pensava che ci avessi messi io in tutto sto casino, fraintendendo una conversazione tra me, mia madre e il vecchio.
Sinceramente, Hinamori Amu, io ti conosco solo di nome e per quelle due settimane che abbiamo passato ad allenarti nulla di più, quindi diciamo che è meglio se ti presenti a dovere dato che non so nulla di te-
-Cavolo, ecco perché Utau è incazzata; non sapevo che tu e lei siete stati costretti a lavorare per la Easter, immaginavo che vi foste, ehm, offerti volontari(?) o una cosa simile. Certo che quel direttore arriverebbe alle soluzioni anche più disperate pur di prendere l’embrione, ma finisci di dirmi di te, poi ti racconterò di me-
-Va bene, sin da piccolo non sono mai stato un tipo molto sociale, preferivo starmene per conto mio e arrampicarmi sugli alberi, mi sentivo sul serio libero; giuro, anche se già da piccola mia sorella era morbosa e appiccicosa le volevo molto bene, cosa che continuo a fare tutt’ora, però a quanto pare lei ora mi odio, forse era meglio quando pensava di amarmi, e se vogliamo metterla così, indosso una maschera quando sono con gli altri, tranne con te per qualche strano motivo, ma non ne parliamo di questa cosa! –
-Okay. Quanti anni hai? –
-Diciassette, ragazzina-
-Hey, non sono una ragazzina, tra poco compio quattordici anni! –
-Sei solo al primo anno, io sono all’ultimo-
-Ikuto? –
-Si? –
-Vai alla mai scuola? –
-Eh? Ah, sì, ora hai intenzione di dirmi di te o no? –
-E va bene: sono sempre stata una ragazzina timida e impacciata, per questo con il tempo mi sono costruita la facciata che tutti chiamano “coll’and spicy”, ritrovandomi a chiudermi in me stessa e senza amici, poi sono nate le mie Chara, il che mi ha fatto entrare nei guardiani e conoscere la Easter, che diciamo, non dirlo a nessuno, sei l’unico dopo Utau che conoscerà il motivo per cui sono entrata a far parte della Easter dopo la mia spiegazione, quindi zitto! Un giorno quando sono tornata a casa ho trovato…-
[Un po’ più tardi]
-Cavolo, non pensavo che il direttore sarebbe arrivato a tanto, è…orribile da parte sua, quindi è colpa di tutto questo casino se i tuoi Chara sono diventati X e tu sei costretta a lavorare come cantante per a Easter? –
-Si, ma il lato positivo è che posso stare vicina ad Utau, eravamo già amiche prima che io mi unissi alla Easter, Ikuto…-
-Che c’è? –
-Ora che conosciamo le nostre storie e diciamo, ci siamo aperti l’una con l’altro possiamo provare ad essere amici? –
-Perché no. Magari anche di più, no? –
-Non dire sciocchezze, siamo solo amici e colleghi, nulla di più! –
-E chi lo sa, dai però, è tardi, meglio se vai a dormire…di là c’è la stanza degli ospiti, vai pure-
-Grazie-
Vado dove mi ha indicato Ikuto e mi metto a letto, pensando a quello che ci siamo detti.
Chi sapeva che avesse passato tutto quello, infondo non siamo così differenti, potremmo davvero diventare qualcosa di più che semplici amici e alleati…ma che vado a pensare?
Sento un tuono e sussulto, rannicchiandomi su me stessa.
Non posso aver paura, non pos…BAM…okay, vado da Ikuto.
Prendo sotto braccio il cuscino e vado fuori, andando davanti alla stanza di Ikuto.
Busso piano, fino a che un Ikuto mezzo addormentato non mi viene ad aprire.
-Che c’è? –
-E-ecco, posso dormire con te? Ho una fifa pazzesca dei tuoni-
-E va bene, ragazzina-
Arrossisco alla sua affermazione e mi fiondo sotto le coperte con Ikuto appena sento un altro tuono.
Sento due braccia cingermi la vita e mi giro per trovare Ikuto che mi stringe come se fossi il suo peluche, uffa!
Non ci bado molto e mi accoccolo a lui, addormentandomi poco dopo.
 
Mi sveglio sentendo un gran caldo, e mi ritrovo appiccicata ad un Ikuto che mi stringe fortissimo. Non respiro.
-I-Ikuto, non-non respiro-
Apre piano gli occhi e vede il mio volto viola per mancanza di aria, e quidni mi lascia.
-Stai bene? –
-Ora si-
-Credo siamo in ritardo, dai cambiati-
Guardo la sveglia di Ikuto e spalanco gli occhi.
Le otto meno un quarto!
Mi alzo in fretta e vado a recuperare i miei vestiti -asciutti per fortuna- cambiandomi in tutta fretta.
Prendo la mia borsa ed esco, trovando Ikuto ad aspettarmi subito fuori dal bagno con una fetta di pane in mano.
-È l’unica colazione veloce che ho, quindi mangia ed andiamo…cavolo, stavi meglio con solo la mia maglia-
Arrossisco e gli tiro una pacca sul braccio, guadagnando una sua risata mentre io gli strappo la fetta di pane dalla mano e inizio a mangiarla velocemente, camminando verso l’uscita.
-Sbrigati idiota! –
-Calmati piccoletta! E comunque hai scordato che sono un gatto, ci metto niente ad arrivare a scuola-
-Allora mi dai un passaggio? –
Li domando con gli occhi da cucciolo, mentre mi spinge fuori di casa -sua-.
-Cavolo…e va bene, ma solo per questa volta, e ricordati di non metterti più nei guai-
-Grazie! –
Grido, saltandoli al collo.
Mi accorgo di quello che ho fatto e mi stacco subito, fissando da un’altra parte mentre Ikuto ha gli occhi pari a due piattini da te.
-S-scusa-
-Fa nulla, andiamo-
Mi sento sollevata e in pochissimo mi ritrovo davanti all’entrata della scuola.
-Grazie-
-Di nulla…a dopo, Amu-
-Non dire il mio nome così! –
Se ne va e inizio a cercare Utau, notando poi una testa bionda con due code alte laterali.
-Utau! –
Si gira verso di me e le si illuminano gli occhi.
-Amu! Mi hai fatta preoccupare, dov’eri? I tuoi mi hanno detto che non sei tornata a casa questa notte-
-Hehehe, scusa, ero impegnata, ti avviserò la prossima volta, okay? –
-Va bene, andiamo ora-
Vengo trascinata verso l’entrata da Utau e sorrido.
Sono fortunata ad averla come amica, e beh, ora ho anche Ikuto, sarà più facile stare alla Easter, chissà, magari questa nuova amicizia mi riserverà delle sorprese inaspettate.
 
 
 
Angolo autrice (da uccidere):
Oddio, ragazzi non uccidetemi! Sono riuscita ad aggiornare per miracolo! La mia testa non voleva saperne di farmi venire fuori idee per questo capitolo di passaggio, si, come avete visto non è così lungo e di certo non è uno dei miei migliori capolavori, ma spero non sia un obbrobrio, e ovviamente spero di non aver fatto troppi errori.
Vi prego non odiatemi!
Cercherò di aggiornare almeno 3 storie al mese questa estate, facciamo anche di più, dato che per fortuna non mi hanno dato compiti inaccettabili (se, come no, certi sembrano scritti in egiziano).
Avvisatemi se volete qualche modifica o eventuale aggiunta, magari un colpo di scena o cose simili, e ovviamente avvertitemi se volete che per l’Amuto la tiriamo per le lunghe oppure se la faccio nascere il prima possibile.
Un bacione a tutti voi!
Dalla solita imbranata.
Baci Blue.





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