L'arma di Silente

di mizmadaily99
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PROLOGO:


Albus Silente, il suo padrino, lo aveva fatto chiamare, e non si rifiuta la chiamata del mago più potente del mondo magico. Dopo la morte dei suoi genitori, avvenuta quando lui aveva 4 anni per mano di alcuni seguaci del Signore Oscuro (Voldemort) che non credevano alla sua morte, era stato affidato al suo padrino e aveva vissuto con lui ad Hogwarts (anche se normalmente questo non si poteva fare, Silente era il preside, e non se ne preoccupava) passando le vacanze in una casa in campagna. Non aveva mai frequentato ufficialmente la scuola; era stato istruito privatamente. Nonostante volesse bene il vecchio Preside, una parte di lui era arrabbiata con l’uomo che, inconsciamente, aveva portato alla morte dei suoi genitori. Erano entrambi abilissimi maghi e facevano parte dell’Ordine della Fenice, un organizzazione fondata da Silente con lo scopo di sconfiggere Voldemort. Dopo che i Mangiamorte, seguaci di Voldemort, lo avevano scoperto, avevano provveduto ad eliminarli. Per fortuna lui era a casa dei suoi vicini per il compleanno del loro figlio più piccolo. La sua casa era andata a fuoco e, quella sera stessa, Albus Silente in persona era andato a prenderlo. Era il suo padrino perché aveva aiutato molte volte i suoi genitori, contribuendo anche allo sviluppo del loro rapporto. Arrivato davanti alla porta della sua stanza bussò “Avanti.” Entrò “A cosa devo il piacere della tua chiamata?” “Mi spiace interrompere il tuo studio, ma ho una buona notizia per te.” “Quale?” Si accomodò sulla poltrona davanti a lui “Thomas Winter, sono lieto di comunicarti che, a partire da quest’anno, frequenterai la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.” Era un sogno, doveva esserlo. Dopo anni di suppliche finalmente gli era stato concesso di frequentare Hogwarts! Silente gli diede una busta, davanti c’era il logo della scuola in cera, dietro c’erano scritti il suo nome e l’indirizzo con un inchiostro verde. “Nonostante tu sia più bravo ed esperto dei ragazzi della tua età, frequenterai comunque il quinto anno, per non destare sospetti.” Era senza parole “Grazie, davvero.” Gli disse entusiasta. Il Preside gli sorrise affettuosamente “Ora và a dormire, domani sarà una lunga giornata.” “Perché?” disse alzandosi “Lo scoprirai domani mattina.” Era sempre così enigmatico. 


Salve a tutti!! Sper che il prologo sia servito a risvegliare la vostra curiosità. In questi giorni cercherò di pubblicare un paio di capitoli in più, ma non vi prometto aggiornamenti regolari. Detto questo spero che seguirete la mia storia e mi farebbe piacere sapete cosa pensate.




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