Controcorrente - Raccolta Logan/Scott

di rhys89
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Angolino dell'autrice

Buongiorno e buon inizio di fine-settimana! (cit.) ^^
Eccomi qui con la terza flash della raccolta... mi sono scordata di dire (anche se probabilmente si capiva) che siccome l'evento a cui partecipano le storie ha una durata limitata, la pubblicazione sarà piuttosto intensiva... spero non vi dispiaccia ^^

Il prompt è preso da La corsa delle 48 ore - Seconda edizione del forum Torre di Carta a cui la storia partecipa.

EDIT: partecipa anche alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Amore/Odio
Rating: giallo
Genere: introspettivo, triste, romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott, accenni Logan/Jean e Scott/Jean
POV: Logan
Localizzazione: post X-Men 3, what if in cui Jean è morta e Scott no
Note: //
Conteggio parole (Word): 357

Come l’ultima volta

 Ti riscuoti dallo stato apatico in cui eri caduto dopo il rientro nella scuola solo quando Scott irrompe come una furia nella tua stanza, urlando il tuo nome come fosse il peggior insulto della Terra.
Probabilmente lo è davvero.
 «Tu!» grida ancora, ed è talmente sconvolto che la sua voce è diventata irriconoscibile. «Sei stato tu, bastardo! Tu l’hai uccisa!»
 Lo guardi in silenzio. Osservi la maschera di rabbia e angoscia che gli deforma i tratti del viso. E poi annuisci.
 «Me lo ha chiesto lei…» mormori semplicemente, perché nonostante tu sia davvero un bastardo dentro di te sai che Scott è l’unico al mondo ad aver diritto a una cazzo di spiegazione, da parte tua.
 «Bugiardo!»
 Il pugno che ti colpisce la mascella è doloroso, anche se non inaspettato, eppure non reagisci. Non subito. Ma a quel colpo ne segue un secondo, e poi un terzo e un quarto, – alla spalla, allo stomaco, ancora al viso – e allora ti incazzi pure tu, perché anche se capisci come si sente il moccioso non significa che ti lascerai trattare come un fottuto punchball.
 Lo sbatti al muro mozzandogli il respiro e gli ringhi addosso come la bestia che sei… ma poi le vedi. Vedi le scie umide che da sotto gli occhiali scendono a bagnargli le guance senza che Scott faccia nulla per fermarle.
 Inspiri forte per calmarti, poi gli lasci lentamente i polsi e, guidato da qualcosa senza nome, lo stringi a te. Lui non si oppone: appoggia la testa sulla tua spalla e continua a piangere.
Come l’ultima volta.
Lo lasci sfogare a lungo, ma quando i singhiozzi si sono calmati gli porti una mano tra i capelli e li tiri dolcemente, spingendolo a guardarti in viso. E poi lo baci, ed è un bacio amaro in tutti i sensi. Sa di dolore, e lacrime, e disperazione nera come la notte, nera come la morte che vi ha portato via la donna che amavate – che amate ancora, che amerete per sempre.
 Quando vi separate appoggi la fronte sulla sua e lo abbracci di nuovo: state attraversando lo stesso inferno, tu e Scott… tanto vale farlo insieme.





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