Your touch so foreign, It’s Supernatural

di Hilarie Winfort
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Lily Norton aprì gli occhi di colpo, cercando di mettere a fuoco la stanza.
Il poster della sua band preferita attirò subito il suo sguardo.
Balzò fuori dalle coperte, rendendosi conto all'improvviso di che ora dovesse essere.
La sveglia confermò i suoi timori, con un 8 lampeggiante sul display: era in ritardo e sua madre non poteva accmpagnarla a scuola quella mattina. 
Era di turno in ospedale, l'unico del paese sperduto in cui era nata Lily.
La madre era un'infermiera, sempre pronta ad aiutare gli altri, dedita completamente al suo lavoro.
Lily si strofinò gli occhi, ancora impastati dal sonno, poi cercò di concentrarsi sul vestirsi il più in fretta possibile. A meno che non volesse sorbirsi una delle tante prediche del preside Evans.
La ragazza ancora non sapeva quanto quella giornata avrebbe significato per lei, come avrebbe cambiato in modo radicale la sua vita.
Uscì in fretta da casa, appena in tempo per balzare sul pulmino diretto alla scuola.
Lily frequentava l'ultimo anno di liceo, nonostante i suoi vent'anni appena compiuti.
Non era riuscita a passare il 3° anno, dopo le conseguenze che la scomparsa
di suo padre aveva lasciato. 
Anche se sua madre sosteneva fermamente la tesi della scomparsa del padre,
Lily non riusciva a togliersi dalla mente che se ne fosse andato, abbandonandole.
Gli ultimi tempi i suoi genitori litigavano praticamente sempre, e suo padre non era più lo stesso:
era sempre giù di morale e Lily faticava a riconoscerlo.
Sospirò, prima di scendere dall'autobus.
Il parcheggio della scuola era gremito di ragazzi, ma si riuscivano a udire solo dei mormorii sommessi, da quando la ragazza più ambita del liceo si era suicidata pochi giorni prima.
Solo in quel momento Lily si accorse di un altro rumore,
l'unico in netto contrasto con il silenzio che riempiva lo spiazzo.
Si trattava di una musica molto alta, più precisamente musica rock.
Si accorse che proveniva da una vecchia auto, mai vista prima.
Doveva essere una vecchia Chevrolet.
Dopo qualche secondo la musica cessò, nonappena ne uscirono due ragazzi.
Il più alto si passò una mano tra i capelli corti, dopo essersi
sistemato il colletto della giacca di pelle.
Il ragazzo accanto a lui, lo osservava con un sorriso di scherno stampato in volto,
prima di alzare gli occhi al cielo.




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