Piccoli bacetti innocui

di Tokorode Hana
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Piccoli bacetti innocui
Occhiali
Occhiali. Avrebbe dovuto portare degli stupidi ed orrendi occhiali.
Gold pensò a lungo a come sarebbero stati i suoi occhi dorati e i suoi capelli corvini, con il solito ciuffo ribelle, accompagnati da un paio di spesse lenti e dalla pesante montatura. Uno schifo.
Il tutto non era migliorato quando, in cerca di consolazione, aveva riferito tutto a Silver. Infatti il rosso aveva prima ghignato e poi l’aveva chiamato “Stupido Quattrocchi” con un’espressione soddisfatta e compiaciuta.
Fu il suono del campanello a distrarre Gold da tutti i pensieri e i ricordi dell’infernale mattinata. Si alzò e andò ad aprire. Era Silver. Reggeva in mano un cofanetto rosso e la sua faccia era più o meno dello stesso colore.
-Cos’è?- chiese burbero il corvino ancora offeso, ma l’altro non rispose, anzi si mise a fissare un Weddle che strisciava lì vicino. Gold afferrò il cofanetto e lo aprì. Dentro c’erano degli occhiali neri, la montatura semplice e rettangolare. Il corvino li mise immediatamente e vide il rosso ritornare a fissarlo. Ora poteva contemplare perfettamente i suoi occhi argentei e le sue labbra balbettare –N…non ti stanno troppo male…-.
All’improvviso quegli occhiali sembrarono al moro fantastici e voleva urlarlo al mondo intero. Intanto si limitò ad afferrare le spalle di Silver, impedendogli di scappare, e a dargli un leggero bacio a fior di labbra.  




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