~What do you miss?
Stringo forte le mani. Affondo le unghie nella carne.
Che cosa ti manca?
Già, cosa ti manca Rose? Hai una famiglia meravigliosa [Tu non la sopporti].
James, Fred e Roxanne… tre combina guai, ma tutti li
adorano per il loro senso dell’umorismo [Tu
non sei buffa].
Albus e Lucy… buoni e dolci con tutti, leali e fedeli,
presenti e protettivi con le persone che amano [Tu non sei disponibile].
Lily… estroversa e allegra, occhi mielati dolcissimi e
labbra carnose eternamente piegate in un dolce sorriso [Tu non sei sorridente].
Victoire… bella ed eterea, occhi azzurri e capelli
biondissimi, pelle pallida e priva di imperfezioni [Tu non sei bella].
Dominique… portiere migliore di Hogwarts, il campo da
Quidditch è la sua casa, la scopa il suo sfogo, quando vola sembra una freccia [Tu hai paura della scopa].
Louis… sorriso sghembo sciogli ghiaccio, sguardo sexy e
ammiccante, movimenti eleganti e aggraziati [Tu non sei aggraziata].
Hugo e Molly… entrambe con gli occhi color mare, dolci ed
espressivi, luminosi e allegri, chiacchieroni e sempre pieni di argomenti [Tu non sei chiacchierona].
Che cosa ti manca?
Una vita marchiata. Tutti si aspettano chissà quali
imprese mirabolanti.
“La sorella di Hugo
Weasley? No, non è possibile…”
“Oh sì, invece… non
gli assomiglia neanche un po’, ma è così”
“Ma guardala… non si
assomigliano né fisicamente né caratterialmente! Non ci credo…”
“Infatti mette
depressione… e poi è una malata di libri, come sua madre...”
Tua madre… Ma tu non sei come tua madre, vero Rose?
Tu studi per andartene il più lontano possibile, non per
sapere…
Tu leggi libri di narrativa, non di scuola…
Tu ami la neve, non il sole…
Tu ami l’odore dell’asfalto bagnato, non quello della
salsedine del mare…
Tu ami il freddo, non il caldo…
Che cosa ti manca?
- Rose, ma che stai facendo? Rose! - esclama mia madre,
guardandomi spaventata.
Allento la presa e guardo il palmo insanguinato della mia
mano. Hugo mi guarda curioso, e anche un po’ preoccupato.
- Niente, non sto facendo niente… - mormoro, nascondendo
la mano ai loro occhi.
- Come niente?! Rose, fammi vedere… -
- Mamma, non è niente -
- Rose, ti ho detto di far… -
- MAMMA, NON MI SONO FATTA NIENTE -
Mi alzo di scatto e, voltandole le spalle, esco fuori di
casa sbattendo la porta.
Cammino veloce per le strade di campagna, ignorando il
caldo e i nuvoloni, portatori del tipico temporale estivo.
Passano minuti, forse ore, ma io non mi fermo, cammino
imperterrita, i miei occhi marroni ostinatamente puntati davanti a me. I miei
capelli castani, raccolti in una coda, ondeggiano a ritmo dei miei passi.
- Weasley -. Una voce piatta, dall’accento strascicato, mi
chiama.
Mi giro scocciata e guardo il ragazzo che ha interrotto la
mia fuga. Scorpius Malfoy cammina lentamente verso di me, le mani affondate dentro
le tasche dei pantaloni grigi. La maglia bianca a maniche corte sembra
confondersi con la sua pelle chiarissima, i capelli biondi somigliano a fili
dorati sotto i deboli raggi del sole, ormai quasi scomparso. Ecco, la mia
intenzione era di scappare da ogni soggetto che rappresentasse la perfezione, e
uno dei perfetti mi segue e mi perseguita.
Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro. [Tu odi mostrare le tue debolezze]. Non
piangere. E’ semplice. Basta respirare profondamente tre volte e fingere.
Indossare una maschera. La mia maschera.
Quando li riapro lui si è avvicinato e mi guarda. Sposta
un ciuffo di capelli dal viso e chiede - Come mai tutta sola, Weasley? –
Sospiro e, col
tono più acido possibile, rispondo - Sono abbastanza grande da andare in giro
da sola senza i cani da guardia, Malfoy!
Piuttosto te, dove le hai lasciate le tue guardie del corpo? -
Lui ghigna e con voce in falsetto risponde - Sono
abbastanza grande da andare in giro da solo senza i cani da guardia, Weasley! -
Rimango a guardarlo scettica, e lui non si fa problemi a
mantenere il mio sguardo con un atteggiamento strafottente.
Rimaniamo a guardarci come due idioti, entrambi troppo
orgogliosi per interrompere il contatto visivo. E’ una battaglia silenziosa, la
nostra. Una lotta per assicurarci il trono del forte, il titolo di chi è il più
sicuro di sé tra noi.
Bum
Un rombo ci riporta alla realtà, allontanandoci dalla
nostra battaglia personale e, contemporaneamente, alziamo gli occhi per
guardare il cielo ormai nero.
Rimango ad osservare i nuvoloni per qualche attimo, poi mi
giro e, senza dire niente, ricomincio a camminare, questa volta più veloce di
prima. Non faccio neanche in tempo a pensare che finalmente sono sola che ecco
che me lo ritrovo al mio fianco. E quello che mi da ancora più fastidio è che
io, praticamente, corro. Lui cammina. Senza il minimo sforzo. Grrr.
Alzo gli occhi al cielo e gli lancio un’occhiataccia.
Evidentemente a Malfoy non sfugge, perché ghigna e dice: - Weasley, stai facendo la fuga? Cosa pensi
che ti voglia fare? -
- Perché mi segui? -
- Non si risponde a una domanda con un’altra domanda -
- Banale -
- Cosa? -
- La tua risposta - [Ma
anche tu lo sei]
Malfoy ride leggermente e risponde: - Sei sicura di avere
sedici anni? -
- Sì - rispondo inarcando il sopracciglio.
- Non sembra, hai il carattere di una vecchia zitella -
- Ho un’ottima crema antirughe -
- Conoscendo il tuo caratteraccio avrei giurato che avessi
fatto un patto con il diavolo - risponde, scrollando le spalle e cominciando a
frugare nelle tasche dei pantaloni.
Cioè, mi ha appena dato della vecchia zitella, e si
comporta come se stesse parlando delle previsioni meteorologiche?
- Idiota - ripeto scocciata. Purtroppo, il mio limite di
sopportazione viene superato quando vedo che, dopo aver trovato quello che
cercava dentro le tasche, tira fuori un pacchetto di sigarette e ne accende
una. Adesso pure il cancro per fumo passivo mi vuole far venire, questo
Vermicolo scassaballe?
- Malfoy, se mi devi pedinare evita di fumare, grazie! -
sibilo, veramente incazzata, e con un gesto stizzito allontano il fumo che mi è
arrivato in faccia.
Lui si ferma e, con un’espressione divertita, fa un tiro e
rimane ad osservarmi mentre lo supero.
“Finalmente” penso, sicura che finalmente si è arreso.
Continuo a camminare, stavolta più tranquilla.
- Weasley -. Mannaggia a tutti gli slip di Morgana.
“Ignora, ignora” mi dico, mordendomi il labbro inferiore.
- Weasley! - ripete, stavolta più forte. Chissà perché le
mie orecchie ipersensibili sentono anche i suoi passi lievi ma veloci che mi
raggiungono. Ora agli slip di Morgana ci si aggiungono i mutandoni di Merlino e
i boxer dello zio Harry, quelli che i miei cugini Fred e Roxanne lanciarono in
faccia a Molly e Lucy quando ero piccola. “Ignora, ignora” continuo a ripetermi,
affrettando il passo.
- MA IO DICO, SEI SORDA?! -
- NO, SOLO PAZIENTE! - ribatto, voltandomi e gesticolando
nervosamente.
E’ a pochi passi da me e, con sguardo autorevole e voce
seria, dice - Se ti chiamo tu ti fermi -
- Non mi chiamo Cornelia Nott che corro da te al fischio
di richiamo! Non sono uno dei tuo cagnolini da riporto - ribatto, incrociando
le braccia al petto. Quel troglodita non capisce con chi sta parlando.
Malfoy mi osserva per un attimo e poi scoppia a ridere. Ma
per la prima volta da quando lo conosco ride veramente, e anche di gusto. Miracolo.
Viene voglia di sorridere anche a me, ma forse è meglio
apparire distaccata. Alzo un sopracciglio
e chiedo acidamente - Cosa ho detto di così divertente? -
Lui continua e, tra un risata e l’altra, risponde - Non è
quello che hai detto. E’ la maniera in cui lo hai detto… Quando ti
arrabbi sembri un gattino furioso che vuole intimidire la tigre… - Detto
questo, scuote la testa rassegnato e, sorridendo ancora, esclama - Sei simpatica anche se vuoi passare per
stronza -
Quella parola, pronunciata con un lieve sorriso sulle
labbra, mi colpisce come una pugnalata.
- Io non cerco di essere stronza… - mormoro, distogliendo
lo sguardo velato di malinconia.
“Ma si può sapere
cosa ti manca? Perchè ti comporti così?
Hai tutto, e non ti accontenti di niente…”
“Lily, fammi un
favore… sparisci! Non sai niente di me e ti permetti anche di giudicare il mio
comportamento”
Gli occhi di mia
cugina si velano di lacrime.
“Oh, davvero?! Beh,
allora sai che ti dico? Continua a comportarti così, tanto sei te quella di cui
tutti parlano male.. e pensare che ti ho sempre difesa! Hanno ragione…sei solo
una stronza!”
Chiudo il baule con
un gesto secco e mi volto a guardarla. Sul mio viso, la miglior maschera
d’indifferenza del mio repertorio.
“Bene. Visto che la
pensi come gli altri, non vedo il motivo per cui devi continuare a stare qui!
Vattene via, ho di meglio da fare che sentire mia cugina minore che mi fa la
predica senza conoscermi”
Lily scuote la testa
e, liberando le lacrime, urla “STRONZA! IO TI ODIO, TI ODIO!”
Si volta ed esce
dalla camera.
Solo a quel punto
chiudo la porta a chiave e scoppio a piangere, lasciando che calde lacrime mi
lascino una cicatrice bruciante lungo le guance.
E di nuovo, una lacrima scende lungo la mia guancia. Non
me ne sono nemmeno accorta finché non l’ho sentita scorrere.
Malfoy per un attimo sgrana gli occhi, poi apre la bocca
come per dire qualcosa. Non voglio sentirlo. E’ già abbastanza umiliante farmi
vedere da lui mentre piango, figuriamoci pure ad essere consolata.
Mi volto e ricomincio a camminare, questa volta più
rapidamente di prima.
- Weasley! - esclama, la sua voce leggermente… ansiosa? Lo
ignoro e comincio a correre, ben intenzionata a non farmi raggiungere. Ha già
visto abbastanza, non voglio che mi osservi mentre sprofondo nel baratro.
Salto radici che spuntano dal terreno, schivo alberi e
rami. Ma le mie lacrime non si fermano. Scendono giù, inesorabili. A ritmo con
la mia corsa. Così piene di dolore che nemmeno il vento riesce ad asciugarle.
Deve esserci qualcosa di insolitamente sacro nel sale, se
è contenuto nelle lacrime e nel mare – Kahlil Dibran
Alla fine, esausta, mi appoggio ad un albero. Ansimando,
mi siedo sulle sue radici e circondo le ginocchia con le braccia. Affondo il
viso e ricomincio a piangere, questa volta senza ritegno. Le lascio scorrere
liberamente.
Cosa mi manca? Lo dico io cosa mi manca, maledizione.
Mi manca una persona a cui voler bene [Perché te hai bisogno di amare ed essere amata]
Mi mancano gli amici su cui poter contare [Gli unici che avevi ti usavano per la fama
della tua famiglia]
Vorrei poter essere giudicata come Rose, non come Weasley
[Un nome che pesa. Un macigno che ti
mozza il respiro]
Vorrei non essere all’ombra dei miei genitori, dei miei
cugini, dei miei zii, di mio fratello.
Vorrei essere libera: libera di sbagliare senza essere
paragonata ai miei famigliari, libera di fare quello che voglio senza dovermi
preoccupare di quello che farebbero al posto mio.
Vorrei essere semplicemente me stessa.
Continuo a piangere, singhiozzando e maledicendo la mia
sensibilità. Questione di un paio di secondi: un rombo cupo squarcia il
silenzio e migliaia di gocce si riversano a terra. Nello stesso momento due
mani forti mi prendono il più delicatamente possibile per le spalle e mi
spingono verso un petto muscoloso.
Silenzioso come un gatto, Malfoy mi ha seguita e ora mi
stringe goffamente, accarezzandomi i capelli. Tento di divincolarmi, ma in
fondo non voglio staccarmi, e lui aumenta la stretta, forse intuendo le mie
intenzioni.
Ben presto le spintarelle che gli do per allontanarlo da
me vengono sostituite da una stretta disperata. Affondo il viso bagnato nel suo
petto e continuo a sfogarmi, mentre lui rimane zitto, probabilmente indeciso su
come consolarmi. Si limita a stare in silenzio, ascoltando i miei singhiozzi e
stringendomi.
Attorno a noi, il diluvio continua. Quando ero piccola,
mia madre mi diceva sempre che quando pioveva gli angeli facevano rock. Per me,
in questo momento fanno festa per l’avverarsi di un miracolo: un Malfoy che
abbraccia una Weasley. Mai successo nella storia dell’umanità.
Probabilmente tutti i nostri avi si stanno rivoltando nella tomba.
Ignoro il fatto che forse mio zio Fred, da lassù, mi sta
mandando trecento accidenti al secondo, oppure ride come un pazzo pensando che
sia solo un brutto scherzo fatto dai suoi superiori, e continuo a rimanere al
sicuro, tra le sue braccia.
Alla fine, dopo quelle che mi sembrano interminabili ore,
il mio pianto si acquieta. Lentamente, mi libero dalla sua stretta e mi
allontano un po’.
Malfoy mi lascia andare e rimane a guardarmi. Senza
interrompere il contatto visivo, incrocia le gambe e, dopo aver posizionato i
gomiti sulle ginocchia, chiude le mani a pugno e vi appoggia il mento.
La tentazione di distogliere lo sguardo è forte, ma io
suoi occhi me lo impediscono. Sono come una calamita. Mi sondano l’anima, ed è
impossibile sottrarsi all’ispezione perché sono… vivi. Espressivi. Bellissimi.
Il colore verde è più intenso, e delle pagliuzze grigio scuro rendono il suo
sguardo più penetrante.
- Pensavo avessi gli occhi verdi - sussurro, arrossendo
subito dopo.
- Perché, ora come li ho? - chiede con un ghigno.
- Sono verdi ma… con pagliuzze grigio piombo - dico in un
soffio. Se mi chiede di ripetere non me ne stupisco: la mia voce è talmente
bassa che a malapena l’ho sentita io.
Evidentemente lui ha sentito, perché scrolla le spalle e
risponde - Solo quando ho gli occhi umidi -
Io annuisco e mordo il labbro inferiore.
Un silenzio imbarazzato cala su di noi, o almeno lo è per
me. Nel frattempo, il cielo sembra essersi calmato: i rombi hanno smesso di
spezzare la calma irreale che si è creata, la pioggia scende silenziosa. Se non
fosse per i rami della quercia a quest’ora sarei più zuppa dell’acqua. Certo,
non dico che ora sono proprio asciutta, ma non sono in una situazione così
disastrosa.
- Scusa - mormora ad un tratto, con voce lieve.
Sgrano gli occhi, incredula su ciò che ho appena sentito e
da chi. - Cosa? - chiedo scioccata.
Malfoy sbuffa e risponde:<< Weasley, non farmi
ripetere, hai sentito benissimo!>>
- Si, ho sentito ma… perché mi chiedi scusa? - domando
curiosa, mandando a farsi una vacanza le mie intenzioni precedenti di rimanere
distaccata. Insomma, come faccio ad essere fredda con un ragazzo che mi
stupisce in ogni momento? E’ impossibile. Mi spiazza con gesti e frasi del
genere, non posso non essere affascinata dal suo comportamento.
Malfoy interrompe i miei pensieri, dicendo con fare ovvio
- Beh, ti ho chiamata stronza e ti sei messa a piangere… te che dici? -
Ops. Gli ho fatto credere una cosa che non è. Furba Rose.
Io scuoto la testa e dico, riuscendo a distogliere lo sguardo - Non mi sono
messa a piangere per il fatto che mi hai chiamato stronza… Cioè, sì, mi sono
messa a piangere per questo, ma non è colpa tua… - . La mia voce si
affievolisce. Mi sto impappinando. Insomma, come glielo spiego?
- Non ho capito - ribatte con uno sguardo perplesso.
Già. Neanche io.*
Chiudo gli occhi, sospiro e dico - Un attimo, fammi
formulare una risposta di senso compiuto! - . Lui sghignazza e rizza la
schiena, rimanendo in attesa.
Sospiro di nuovo e riprovo
- Non è colpa tua… il fatto è che mi hai fatto ricordare un momento doloroso
ma… non ce l’ho con te! Se me l’avessi detto in un altro modo o avessi usato
un’altra parola non me la sarei presa -
Inizio a torturarmi le dita.
- Beh, e se ti chiamavo tr… -
- In quel caso ti avrei tirato una fattura e ti avrei
riportato a casa a testa in giù! - lo interrompo, freddandolo con lo sguardo.
Lui ride, poi ritorna serio e, guardandomi con un sorriso
strano, dice - E comunque… -
Le mie orecchie si tendono fino a farmi assomigliare a
Dumbo. Ma… perché si è zittito? Lo ammonisco a continuare con uno sguardo
incoraggiante. Malfoy sospira e continua - … è colpa mia - e scrolla le spalle
come se niente fosse.
Doh! Ma io dico, come glielo devo dire? In elfico? Oppure
mi metto a ballare attorno a un fuoco scoppiettante aggiungendo anche una
cantilena demoniaca, stile indiani d’America che fanno la danza della pioggia?
- Uffa! No, no, no, no, no, no, NO!... Afferrato il
concetto oppure te lo devo ripetere? Punto… -
- Basta - mi interrompe lui. No, cioè, mi ha fregato il
basta?
- Zitto! -
- Taci -
- Silencieux! - . Ah-ah. Francese. Vediamo se ora
risponde! Muah, che soddisfazione! Devo appuntarmi mentalmente di ringraziare
zia Fleur.
- Ruhe! - . Assottiglio gli occhi, interdetta. Maledetto!
- Touché - . Mi arrendo.
Malfoy sorride soddisfatto ed esclama - Pensavi di
farmela, eh?! -
- Sinceramente si… ma questa è la prima e l’ultima volta,
ti avverto! - borbotto, guardandolo con sfida. Un altro appunto: vedere su
internet come si dice ‘zitto’ in tutte le lingue del mondo.
Malfoy scuote la testa, fintamente esasperato, e ghigna -
Sei strana Weasley -
Senti da che pulpito viene la predica.
Lo guardo e chiedo - Devo prenderlo come un complimento? -
- Si - mormora semplicemente, sul viso uno sguardo
indecifrabile. Però, sembra sincero.
Mi rilasso leggermente e dico – Grazie - . Non solo per il
“complimento”.
Da come mi guarda capisco che ha capito a cosa mi
riferisco, e scrolla le spalle. Ma questo che fa? Scrolla solo le spalle?!
- Cosa è successo
di così brutto da farti piangere? - chiede ad un tratto, guardando verso un
punto indefinito dell’orizzonte.
Chiaro. Dritto al punto. In fondo l’ho sempre ammirato:
preciso come un freccia. Nessuna esitazione. Nessuna parola inutile che gira
attorno al discorso.
Sospirando tristemente, anche io lascio che il mio sguardo
si perda verso il tramonto. Seguo i contorni delle soffici nuvole sparse qua e
la, simili a batuffoli di ovatta colorata, e mi incanto a guardare uno stormo
di rondini che vola libero nel cielo, verso l’infinito.
Sento chiaramente il suo sguardo indagatore su di me. Mi
scruta da quando mi sono lasciata scappare quel sospiro traditore.
Forse è il fatto che ho bisogno di sfogarmi, che non ho
mai detto a nessuno i miei problemi. Fatto sta che apro la bocca e i pensieri
che non ho mai rivelato escono come un fiume in piena.
Comincio con un banale “Ho litigato con mia cugina” e
continuo a parlare. Lui è così silenzioso e immobile che a momenti non mi rendo
neanche più conto che è qui davanti a me. Dimentico perfino il fatto che è
l’unico che, dopo anni che abbiamo passato a non sopportarci, ha messo da parte
i pregiudizi e si è seduto ad ascoltare Rose. Non Weasley.
Racconto la litigata per filo e per segno, il rimorso e
l’odio e il disgusto che provo verso me stessa da quel giorno. Ormai è passato
un mese. Ed è da un mese che ci ignoriamo. Non ci sfioriamo nemmeno con lo sguardo.
Mi zittisco quando sento che non voglio andare oltre. Non
ho la forza di raccontare il resto. Comincio a giocherellare con una foglia,
aspettando che dica qualcosa… e che mi chieda la cosa che nessuno mi ha mai chiesto, eccetto Lily. Ho già fatto del
male a lei e a me stessa, rifiutando la mano che mi porgeva. Non farò lo stesso
errore un’altra volta. Prima o poi tutto il rancore che mi tengo dentro verrà a
galla. Finché posso recuperare, lo farò.
Malfoy si schiarisce la voce, e chiede - Perché ti comporti
così? -
Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro. Sapevo che me
l’avrebbe chiesto. Anzi, speravo lo facesse. Allora perché
non rispondo? Questi sedici anni di silenzio mi hanno danneggiata
irreparabilmente? Non ci sono più speranze per me? Convivrò per sempre con l’invidia
e il rancore
a logorarmi l’anima?
- Rose? - . Quel nome appena sussurrato, chissà come mai,
mi da forza. Mi da carica. Mi da coraggio.
Prendo un respiro profondo e, puntando i miei occhi
marroni nei suoi, chiedo - Ti è mai capitato di sentirti etichettato ed…
eclissato dalla tua famiglia? -
Malfoy sbarra gli occhi per un attimo, poi dice seriamente
- Siamo più simili di quanto pensassi - . Si sposta un ciocca di capelli dal
viso, l’espressione pensierosa.
Annuisco tristemente. Ero sicura che lui avrebbe capito.
Adesso che ci penso, la sua situazione non è così diversa dalla mia.
Sospiro sconsolata, e senza staccare gli occhi dalla
foglia, mormoro - Sono tutti degli ipocriti... dicono di giudicarmi in base
alla conoscenza che hanno di me, ma non sanno niente! E della mia famiglia cosa
sanno? Solo che sono gli eroi del Mondo Magico, nient’altro! Non sanno quello
che i miei genitori e i miei zii hanno dovuto passare durante i loro anni di
scuola, non sanno il dolore provocato dalla morte di mio zio Fred… non sanno
niente! - . La mia voce si affievolisce e, non sapendo come continuare, mi
zittisco.
Rimaniamo in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.
Vorrei chiedergli qualcosa, vorrei parlarci, vorrei che si confidasse. Ma
abbiamo cominciato a parlare di cose serie dieci minuti fa, con che faccia mi
permetto di chiedergli di parlarmi dei suoi problemi?! Sembrerei invadente…
Anzi, niente sembrerei, lo sarei e basta.
- Ti vorrei chiedere una cosa, ma non capisco come
reagirai se te le chiedo! - dice, scrutandomi con uno sguardo indecifrabile.
- Puoi saperlo solo chiedendomelo -
Malfoy sembra pensarci poi, incoraggiato dal mio sguardo,
chiede - Perché ti senti eclissata dalla tua famiglia? Cosa ti ci fa sentire? -
. La voce è chiara. Priva di incrinature.
Fico. Fortuna che sono una Grifondoro. Non ho avuto le
palle di fargli la stessa domanda, ma le ha lui che è un Serpeverde. 1 a 0 per
i verde-argento.
Mi mordo il labbro, e dopo un attimo di esitazione, dico -
Il fatto è che… è impossibile essere me stessa! Sono cresciuta con una specie
di peso sulle spalle, cioè mantenere alto il nome dei Potter-Weasley, e questo
solo perché i miei genitori e i miei zii sono andati a fare gli eroi durante la
Grande Guerra, specialmente mio zio Harry e i miei genitori. Si aspettano
chissà quali grandi cose da me, perché se sono la figlia di Hermione Granger e
Ron Weasley devo essere coraggiosa, leale e brava in tutto per forza. Mi
distinguo dai miei cugini solo per il fatto che studio, ma per questo motivo mi
paragonano a mia madre che era la studentessa migliore del suo anno. Per il
resto mio fratello, Lily, Al, Victoire… hanno qualcosa in più di me! O sono
belli, o sono simpatici e affabili, oppure sono bravissimi negli sport, e chi
più ne ha più ne metta. Io in confronto a loro sono il niente. Sono solo una secchiona, basta. Nient’altro. La sfigata
della famiglia. Il mostriciattolo, talmente piccola che quando qualcuno mi
tocca lo fa come se avesse paura di spezzarmi. Più acida del limone, con la
lingua così velenosa da fare concorrenza a un boa constrictor. Con i capelli marroni e crespi eternamente in
disordine, gli occhi marroni
così freddi che al confronto al Polo Nord ci si può stare in costume, e magari
farsi un allegro bagno con gli orsi polari. E magari è una cosa stupida, idiota, che non devo nemmeno pensare, che io sono speciale e bla
bla bla bla blaa! Sono sempre stata la loro ombra, e questo è quanto. La mia
‘fama’, se così la si può chiamare, non brilla di luce propria ma di luce
riflessa, ed è ancora più brutto… -
Chiudo gli occhi e mi copro il viso con le mani tremanti.
Nonostante il dolore mi sento leggera. Il peso che portavo nello stomaco non è
sparito, ma si è attenuato. E il nodo che ho portato per sedici anni si è
sciolto.
Sospiro profondamente, tentando di trattenere le lacrime
che premono per uscire, e riporto le sguardo su Malfoy, che non ha smesso di
fissarmi.
Dentro di me si sta scatenando una tempesta. La sento.
Mille sentimenti si accalcano, prevalgono l’uno sull’altro. Ma in cima a tutti,
come un Dio che guarda dall’altro i suoi assurdi sudditi umani, c’è il sollievo.
Incrocio le braccia al petto, perché anche il mio stomaco
è in tumulto. Ho quasi paura che Malfoy possa sentire la tormenta provocata
dalle mie emozioni.
Lo guardo ma, questa volta, è Malfoy a distogliere lo
sguardo. Con voce terribilmente seria dice - Tu hai detto che odi essere
giudicata per la tua famiglia… Ma allora, perché te giudichi gli altri per la
famiglia da cui provengono? - .
I suoi occhi verdi si spostano nuovamente su di me,
guardandomi intensamente. Nelle sue iridi non vedo traccia di accusa, e nemmeno
di rancore. A dir la verità non so come decifrare il suo sguardo, è…
indecifrabile, appunto. Quell’attimo in cui si erano alternati diversi
sentimenti nel suo sguardo è finito ed i suoi occhi sono ritornati
imperscrutabili.
Rimango in silenzio, probabilmente con la bocca aperta e
lo sguardo perso nel vuoto, come ogni volta che rifletto intensamente su
qualcosa.
Evidentemente capisce che non so cosa rispondere e,
incoraggiato dal fatto che non posso zittirlo con nessuna frase dolce come gli
yogurt scaduti, riprende - Non voglio accusarti di niente ma… devi capire che
purtroppo fare pregiudizi è umano! Siamo imbecilli non quando non facciamo
errori, ma quando neghiamo di averli fatti! Quindi l’importante non è
non essere soggetti a pregiudizi, la cosa più importante è comportarci in
maniera tale che chi ha avuto dei pregiudizi su di noi debba stravolgere
completamente l’opinione affrettata che si è fatto… Questo perché anche noi
abbiamo avuto dei preconcetti! Se non avessimo avuto dei preconcetti tra noi a
quest’ora saremmo amici, probabilmente… Io ti ho giudicata come una Weasley, te
mi hai giudicato come un Malfoy! Noi abbiamo subito e abbiamo fatto subire… E
se è insopportabile quando è solo una persona a giudicarci nella maniera
sbagliata, è ancora più insopportabile quando è la massa a giudicarci nella
maniera sbagliata… Ma questo non significa che sia colpa dei nostri famigliari,
loro hanno vissuto la loro adolescenza come meglio credevano… Ora tocca a noi
stravolgere tutto, Rose! Loro sono grandi, e anche se non sono dei centenari
decadenti posso dire con certezza che hanno vissuto buona parte della loro
vita… ora tocca a noi! Il futuro è in mano ai giovani, compresi io e te... e possiamo superare
tutto solo lasciandoci alle spalle questo schifo che ci perseguita -
Wow. Incredibile. Stupefacente. Mai successo. Un
Serpeverde che insegna a una Grifondoro che il rancore non porta da nessuna
parte. 2 a 0 per Serpeverde. E per la seconda volta nel giro di pochi minuti
Malfoy mi stupisce. [La prova che non
dovreste essere in divisi in Serpeverde, Grifondoro, Tassorosso e Corvonero…
dovreste solo essere una grande famiglia in cui ognuno può essere
tranquillamente sé stesso]
Ed io? Doppiamente ipocrita! Ah, dimenticavo, pretendo le
cose senza meritarmele. Triplamente ipocrita!
Sento Malfoy sedersi accanto a me. - Come si migliora? -
chiedo, ritornando a guardarlo. Lui risponde al mio sguardo e, con una leggere
alzata di spalle, ribatte - Semplicemente lavorando su sé stessi… cominciando
ad amarsi per quello che si è, non per quello che si vorrebbe essere… -
Annuisco lentamente, riflettendo sulle sue parole.
Migliorarsi. Migliorare per piacere a sé stessi, e poi agli altri. Con un po’
di volontà…
Mi rigiro verso di lui e sorrido. A lui. E
per la prima volta non è un sorriso falso o leggermente accennato. E’ un
sorriso vero.
Malfoy non risponde al sorriso, ma i suoi occhi si accendono di una luce diversa.
Volgendo lo sguardo verso il sole ormai scomparso, mormoro - Un’ora fa avrei
detto che eri troppo scemo per far riflettere me, ma mi sono ricreduta…
Grazie. Davvero -
Ritorno a guardarlo, spostando una ciocca di capelli
ribelli portata davanti al viso dal leggero vento estivo.
Malfoy si batte una mano sul petto e, pavoneggiandosi,
risponde - Eh, che ci vuoi fare, è un talento naturale...-
E’ ritornato lo stesso.
Alzo gli occhi al cielo e, assottigliando lo sguardo,
replico - Abbassa la cresta ragazzino! -
Malfoy mi squadra dall’alto in basso e alzando il
sopracciglio, dice - Qui l’unica che sembra una ragazzina sei te,
mostriciattolo! -
Apro la bocca indignata, indecisa su quale insulto usare
tra quelli che mi passano per la testa. Lui ride e dice - Weasley… il mio sogno non è fare il
dentista, quindi chiudi la bocca, non mi interessa vedere le tue carie -
Cosa cosa cosa cosa cosa COSA?
- Maledetto troglodita con la delicatezza di un bufalo,
rimangia subito quello che hai detto altrimenti ti faccio direttamente mangiare
la lingua, almeno faccio anche un favore all’universo risparmiandolo delle tue
baggianate! Me lo hanno detto anche i miei nonni che sono pulitissimi, e loro
due erano dei veri dentisti, non dei ciarlatani! - . Mi alzo sulle ginocchia,
pronta a usare le mosse di wrestling che mi hanno insegnato i miei cugini in
tre dolorosissime ore.
Ma dico, dire che io ho le carie?! Questa è una bestemmia!
Un affronto della natura! E’ come dire che i maschi sono intelligenti: solo un
babbuino può dirlo!
Lo guardo offesa mentre lui sghignazza tranquillo.
Sbuffo, mollandogli un cazzotto sulla spalla con la mano
ferita. Auch! Non importa, la difesa del mio orgoglio personale vale molto di
più.
Malfoy scuote la testa esasperato e ghigna - Weasley,
pensi di avermi fatto male? -
- Dire che lo spero è troppo? - mormoro speranzosa.
- Una mia mano è tutta la tua faccia, se non di più… come
puoi sperare di avermi fatto male? Massimo sento un leggero pizzicore! -
- Idiota! -
- Riesci solo a insultarmi? -
- Sì, ma non lo faccio apposta. Mi viene spontaneo con te
-
- L’hai già detto, sei ripetitiva -
- Idiota! -
- Come volevasi dimostrare -
Effettivamente.
Alzo gli occhi al cielo e, facendo strani gesti con le
mani, dico - Eh va bene, lo ammetto, sono un po’ scarsa in quanto a fantasia,
allora?! Qualche prob… Che vuoi farmi una dichiarazione d’amore? - . Lo guardo
perplessa mentre mi prende la mano e, agguantando un fazzoletto di stoffa –
aspettate, ma da quando si fanno le dichiarazioni d’amore con i fazzoletti di
stoffa? Sono rimasta un po’ dietro coi tempi… - sfiora la… - auch! - … ferita.
Ops. Me ne ero dimenticata. Ah che sollievo, la sua mano
fredda è un toccasana a contatto con la mia ormai bollente. Ma…
- Perché mi stai tamponando la ferita con un fazzoletto? -
chiedo cercando di sembrare sicura di me, ma la mia voce è flebile.
- Perché non mi hai detto che ti eri ferita? - chiede a
sua volta, senza distogliere lo sguardo attento dai tagli che ho sul palmo.
- A parte il fatto che non ci ho pensato, ma se te lo
avessi detto quanto scommettiamo che mi avresti detto che ero una frignona e
company? - rispondo scocciata.
Malfoy mi guarda e dice - Si ma dopo il fazzoletto te lo
avrei dato lo stesso -
- Si, come no - sbuffo, portando lo sguardo altrove.
- Anche se non sembra pure io ho ricevuto un’educazione! -
replica pacato.
Rimango in silenzio, non sapendo cosa rispondere. Poi –
sinceramente non so come mi scappa fuori – rispondo con voce a saputella - E
poi, di solito sono le donne che tirano fuori il fazzolettino di stoffa per
ripulire la ferita dell’innamorato -
Lo sento irrigidirsi leggermente, ma non risponde.
Ancora non credo alle mie orecchie… l’innamorato?
L’INNAMORATO? Ma dico, ma sei scema Rose?! Dov’ è uno di quei martelletti che
usava Rossana, la protagonista del cartone preferito di mia madre quando era
piccola? Così me lo do in testa, giusto per rimettere al giusto posto le
rotelle che sono partite e hanno mandato in palla il mio cervello fino a farmi
dire questo.
Malfoy continua a ripulire la mia ferita in silenzio. Io,
ancora incredula per quello che ho detto, mi guardo in giro.
- Ma… questi sono segni lasciati da delle unghie! -
mormora con la voce sorpresa.
Comincio a battere ritmicamente il piede a terra. Sì,
avete capito bene… sono nervosa.
Malfoy mi guarda serio ed esclama con un tono che non
ammette repliche - Qualunque sia il motivo, non farlo mai più - . Mi mordo il
labbro e annuisco, sentendomi anche un po’ colpevole.
Malfoy valuta il mio sguardo e, lasciando il fazzoletto
sopra la ferita dice - Tienicelo ancora per un po’, così il sangue si fermerà -
- Grazie… te lo restituirò pulito - rispondo,
sorridendogli riconoscente e afferrando il fazzoletto.
Lui scrolla le spalle, ancora, e chiede - Riesci a
ritornare da sola o vuoi che ti accompagni? -
Non è mai stato gentile con gli altri, lo capisco dal suo
sguardo un po’ imbarazzato. Scuoto la testa e rispondo - No, riesco a ritornare
a casa da sola, ma grazie lo stesso -
Malfoy annuisce e rimette le mani dentro le tasche. Si
volta e dice - Bene, allora vado… Attenta a non perderti- e si incammina verso la parte opposta in cui
dovrei andare io.
Annuisco, anche se lui non può vedermi, e mi alzo,
ripulendo i vestiti dalla terra.
- Ah Weasley, quasi dimenticavo… - riprende Malfoy,
fermandosi ma continuando a voltarmi le spalle.
Mi fermo anche io e rimango ferma e zitta, in attesa che
continui.
Lui si schiarisce la voce e continua - Tu hai detto che
non hai niente di speciale rispetto ai tuoi famigliari, e ti sei lamentata dei
tuoi occhi marroni e dei tuoi capelli marroni. Io penso che ti puoi benissimo
distinguere da loro proprio per la tua semplicità. Sei perfetta così come sei,
senza tanti fronzoli, e ti posso assicurare che la vera bellezza si vede nella
semplicità… basta avere la sensibilità per coglierla -
E senza aspettare una mia risposta si incammina
velocemente verso gli alberi e si lascia inghiottire dal buio.
Rimango a guardare la zona da cui è sparito e dico in un
soffio che va a finire al vento - Grazie Scorpius –
Sperando che quel semplice ringraziamento gli arrivi
dal dolce venticello agostino.
*
- Buonasera a tutti! –
Zio George entra sorridente, seguito dalle mie zie
Angelina e Ginny, dai suoi figli Fred e Roxanne e da alcuni dei miei cugini.
Abbozzo un sorriso quando allarga le braccia ed esclama -
Piccoletta vieni qua, non abbracci tuo zio?! - . Alzo gli occhi al cielo e
rispondo - Ciao zio! - e lo abbraccio, lasciandomi avvolgere dalle sue braccia.
Sono ritornata a casa da circa un’ora e ho dovuto
aspettare tutti i miei parenti con i miei genitori e mio fratello… vengono
tutti a dormire da noi. Devo ancora capire dove si metteranno, però va bene lo
stesso. Sorrido quando mio cugino James urla - Dominique porta la prima di
reggiseno! - e, con un’espressione buffa, si copre la testa nel tentativo di proteggersi
dalla furia di Dom, il suo bersaglio preferito di scherzi. Contento lui,
contenti tutti – meno Dominique -.
Li saluto tutti dal primo all’ultimo, consapevole che
manca poco alla resa dei conti. Mentre scambio quattro chiacchiere con chi mi
capita, mi alzo sulla punta dei piedi per individuare Lily.
Alla fine la vedo mentre parla con mio fratello Hugo.
Mollo Lucy lì, senza dirle niente, e mi avvio velocemente verso mia cugina.
Appena le sono accanto, la prendo dolcemente per il braccio e, prima che si
possa scansare, l’abbraccio. E in quell’abbraccio imprimo tutto l’affetto che
provo per lei, tutto il bene che le voglio.
Per un attimo Lily rimane rigida, sicuramente troppo
orgogliosa per lasciarsi andare. Ma, alla fine, anche lei mi cinge i fianchi con
le braccia e risponde all’abbraccio.
La stringo forte, cercando di farle capire quanto bene le
voglio, quanto mi è mancata, e che non la tratterò mai più nella maniera in cui l’ho trattata.
Rimaniamo lì in mezzo per diversi minuti, stringendoci. Io
le sussurro all’orecchio - Ho tante cose da dirti Lily… Io, ti giuro che… -
- Shh, non lo dire. Non dire che ti dispiace, lo so.
Risparmia il fiato per quando mi dovrai raccontare tutte le cose che vuoi
raccontarmi! - . La sento sorridere.
Sì, ha ragione. In certi casi è meglio stare zitti e
ascoltare il silenzio. O, nel nostro caso, il chiasso che i nostri rumorosi
parenti provocano. A volte si può trovare se stessi anche nel caos. Basta
essere abbastanza forti per iniziare questo percorso, che è il percorso più
difficile che una persona possa affrontare.
Ora sto bene così, ed è ciò che conta.
Spazio autrice
Questa è la mia seconda ficcy. Era da un po’ che la
portavo avanti ma, sinceramente, non mi convinceva più di tanto. Mi sono fidata
di elenapg a cui, per qualche strano motivo, questa fic piace. Mah, a me non
molto, ma mi fido del suo parere e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi!^^
Inoltre vorrei ringraziare le ragazze che hanno recensito
la mia precedente one-shot (My Lily – Il profumo dei ricordi-)
sissy88: grazie mille! All’inizio anche a me Piton non
stava molto simpatico, ma non riuscivo a credere che avesse tradito Silente,
tant’è vero che non avevo il coraggio di mandargli i colpi come faccio con
tutti gli antagonisti della saga, in primis Greyback… sì, odio più lui che
Voldemort, incredibile ma vero!xD comunque grazie ancora e, se leggerai questa
shot, spero che mi farai sapere cosa ne pensi!^^ un bacio!
BlueViper: thank you very much anche a te! Concordo
assolutamente, non esiste personaggio più complesso di Piton, e poi i
sentimenti che provava per Lily dovevano essere davvero forti se gli hanno
fatto fare tutto quello per sedici anni. Ha combattuto per il bene all’ombra di
tutti, facendosi credere il “cattivo”, e non ha chiesto niente in cambio…
veramente un grand’uomo! Inutile dire che se arriverai a questo obrobrio che ho
scritto mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi! Un bacione :D
Inoltre, un ringraziamento speciale a elenapg – ancora! –
che mentre scrivevo la storia mi stava vicina di banco e mi aiutava nelle crisi
da pagina bianca. Senza lei non avrei saputo come andare avanti! Grazie zia
elenina!
Infine, un Grazie abnorme
a tutti quelli che recensiranno o che, semplicemente, leggeranno.
* questa pezzo l’ho preso da “Il Matrimonio Del Mio
Migliore Amico”, di HeRmIoNe LuNa, una storia veramente bella sulla coppia
Scorpius/Rose (sì, se non si fosse capito, io li adoro *.* ) che consiglio a tutti di leggere!!!^^