The eyes of another

di Caterina_98
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Sera! Eccomi con un altro capitolo, completamente diverso dallo stile dei precedenti.
Mi scuso per l’incredibile ritardo nella pubblicazione, ma è un periodo abbastanza difficile per me e scriverlo è risultato complicato.
Spero possiate apprezzarlo nonostante sia corto. Grazie, a presto!
 
MAMMA DI KATNISS

Amore mio

Ti guardo combattere nell’arena, lottare per il cibo o per sopravvivere un'altra notte in quel gioco infernale.

Quando mi sveglio, di soprassalto, dopo le poche ore di sonno che posso concedermi, la prima cosa che
faccio è controllare che tu sia viva. Ogni volta una paura ceca mi chiude lo stomaco e mi sembra di ricadere nel periodo buio della mia vita.

Ma ti ho ascoltata, mi sono fatta forza e non mi sono lasciata andare, mi sono presa cura di Prim come ti avevo promesso.

Perdere tuo padre è stato terribile, sono stati momenti di odio verso il mondo e verso me stessa, ho sofferto come mai prima di allora, ma perdere te sarebbe come lasciar andare la mia ancora e la mia stessa vita.

Prim è cosi piccola e fragile e solo tu puoi essere guida e sostegno per noi. So che sarebbe compito mio, ma sei tu quella forte e indipendente, che non crolla mai difronte a nulla.

So che puoi farcela, so che puoi tornare a casa, riabbracciarci e dimenticare tutto questo incubo, ma Capitol City è crudele. È violenta. È mostruosa.

74 edizioni, 24 tributi ogni anno, più i tributi dell’ edizione speciale, 1800 giovani, 74 vincitori e 1726 morti.

Ho guardato innumerevoli edizioni e ho visto morti di ogni tipo, ho considerato la possibilità di vedere un giorno le mie figlie combattere, ma mai mi sarei aspettata questo, mai sarei stata davvero pronta a vederti partire.

Ho capito subito perché hai accettato di allearti con Rue, è dolce e minuta come Prim, e la sua presenza ti fa vivere il ricordo di casa, ti se battuta per lei e hai ritrovato parte della tua forza.

E poi, quando tutto sembrava andare bene, quando il vostro piano si era rivelato corretto, qualcuno ha rovinato tutto. E non parlo del giovane che l’ha uccisa, ma del sistema malato e diabolico che guida tutto questo.

L’hai ucciso senza pensarci, perché forse se l’avessi ragionato non avresti compiuto tale gesto. Ma lei non c'è più e come hai fatto con noi prima di patire, gli hai promesso di uscirne vincitrice.

Spesso Gale viene da noi, ci porta la selvaggina che ha catturato e un pò di conforto. Ora lavora nelle miniere e ha sempre meno tempo per cacciare e procurarsi del cibo, ma tutte le sere bussa alla nostra porta, ci lascia qualche animale e qualche erba e ascolta le notizie che abbiamo su di te.

Anche altri uomini del distretto si sono presentati a casa nostra con del cibo da offrirci, nonostante la povertà che ci opprime e ci hanno confortato con dolci parole.

Piccola mia, tu non sei sola. Con te combattiamo tutti noi.          

Mamma.




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