È notte fonda,e a Puente Viejo infuria il temporale.
Gli animali si rifugiano nelle loro tane,e i paesani si ritirano svelti nelle loro umili case; la piazza è buia e deserta.
Nella locanda,Emilia e suo padre pregustano l'immagine delle loro stanche membra adagiate sui comodi letti dopo estenuanti ore di lavoro mentre raccolgono gli ultimi piatti dai tavoli di legno massiccio;
a La Villa,anche la mente fragile e gelosa di Angustias ha ceduto alla stanchezza,e il suo corpo giace addormentato tra lenzuola di seta e lino : l'intero paese è avvolto nel sonno.
Solo Pepa e Tristán,trovato riparo in una fatiscente capanna nascosta dagli alberi frondosi del bosco,non approfittano della notte per riposare : spinte dal tenero amore che infiamma i cuori degli intrepidi giovani,le loro braccia si avvolgono dolcemente attorno ai corpi già sudati e accaldati e scoprono centimetri di pelle che le mani percorrono curiose; le bocche bramose si cercano e dischiudono in baci sonori ed intensi; nulla,neanche i violenti scrosci dei tuoni che si abbattano impetuosi sulla campagna circostante li dissuaderebbe dall'unire le loro anime tormentate per sempre.
Lentamente,si lasciano cadere sul pagliericcio e si scambiano sguardi e baci fugaci,lui impaziente di possederla,lei di riceverlo.
Pochi minuti dopo,la fronte imperlata di sudore e il respiro accelerato,Tristán posa la testa sul petto di Pepa che prende a carezzargli i capelli morbidi.
Si solleva un'ultima volta per lasciarle un tenero bacio sulla fronte accaldata prima di cadere addormentato; lei lo segue poco dopo,e anche i due giovani amanti scivolano tra le braccia di Morfeo.
Sui loro volti era dipinta la quiete che il temporale aveva rubato loro in quella notte che avrebbero ricordato per sempre.