ESPIO’S POV
Apro gli occhi faticosamente, cerco di capire cosa ho attorno ma noto solo tanta confusione.
Tentando di muovermi mi accorgo di essere legato, non c’è nessuno però.
Solo un inquietante silenzio, un silenzio che dopo un po’ non riesco più a sopportare.
-HEY!- Urlo, nella speranza che qualcuno possa sentirmi, non sono solito perdere la calma, ma cosa posso fare?
Cosa posso fare qui, in una foresta completamente vuota, legato ad un palo?
-AIUTO! C’E’ NESSUNO?- Grido al nulla, nessuno risponde.
Poi vedo un ombra passare veloce tra due cespugli lontani. – CHI SEI? – Cerco di attirare la sua attenzione, senza alcun risultato.
Ad un tratto sento la carne del mio fianco lacerarsi, un dolore lancinante, abbasso lo sguardo tremando, vedo una sottile lastra di ferro tagliente conficcata nella mia carne, mi lascio scappare un gemito di dolore.
Mi guardo attorno terrorizzato, grido quando un'altra lastra si va ad incastrare nella mia spalla. – AIUTO! – Grido ancora, mentre quelle lastre sottili e micidiali aumentano, colpendomi ovunque, perché a me? Mi chiedo.
Cosa ho fatto per meritarmi una fine così truce?
La vista mi si appanna, ora ho di nuovo quel viso tutto tatuato davanti a me, vedo quelle labbra adornate da ossicini muoversi in un grido, tutto si ferma.
La ragazza misteriosa mi slega,svengo tra le sue braccia.
Solo al mio risveglio capisco di non essere morto, ma sono ancora stordito, vedo la ragazza di prima venirmi in contro.
Mi porta una ciotola alle labbra, bevo il contenuto senza oppormi e subito inizio a sentirmi strano.
Ora vedo doppio, e non sento più i dolore delle ferite.
Sorrido investito da quello strano torpore, ora sento calma e pace.
Smetto di pensare e chiudo ancora gli occhi, quella strana ragazza ora mi accarezza dolcemente, la sento disegnare sul mio corpo con un materiale a me sconosciuto.
Non so quanto tempo stia passando, so solo che ad un certo punto la pace finisce.
Vengo trascinato malamente fino ad uno strano tavolo dove mi costringono a salire puntandomi addosso lunghe lance impregnate di una strana sostanza, mi fanno inginocchiare, ubbidisco paralizzato dalla paura.
Vedo la ragazza avvicinarsi a me un ultima volta, recitare delle parole in una strana lingua, per poi alzare una mano al cielo, la mano è ricoperta da un armatura le cui dita terminano in artigli affilati.
E’ un attimo, la abbassa con forza, impiantandola nel mio petto e per poi ritrarla.
Il dolore è indescrivibile, per un attimo posso vedere il mio cuore tra le sue dita, la mia vita mi scorre davanti agli occhi come un film, poi più nulla, solo il buio.
ROUGE’S POV
E’ da quando sono atterrata qui che cammino, e cammino, e cammino.
E’ tutto tremendamente uguale e troppo trasandato, poi arrivo all’entrata di quella che sembra essere una foresta.
E’ tutto molto calmo, mi aspettavo qualcosa di peggiore.
Dopo qualche minuti di cammino arrivo in uno spiazzale, vedo un corpo accasciato su un grande tavolo di pietra.
Decido di avvicinarmi, ma me ne pento subito.
Angolino dell’autrice:
Ciao, io sono un drago :P
Ok no scherzo, sta frase viene da un video parodia di Dark Souls ( Un videogioco) divertentissimo.
Non so perché sto aggiornando sta storia, boh.
Spero comunque che qualcuno abbia apprezzato il capitolo.
Alla prossima, praise the sun! (Devo proprio smetterla di giocare a Dark Souls.)
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