Raccontami di noi
#01 – Mike Stamford
Quando li ho presentati, non potevo certo sapere cosa sarebbe successo. Non leggo il futuro, ma sono abbastanza capace di leggere le persone, quello che provano, di capire ciò che li emoziona. E avevo capito, una volta in quella stanza, che il volto spento e provato dalla guerra di John Watson era affascinato da chi gli si parava davanti, con un leggero sorriso e tanta, troppa sfacciataggine. Così come ho capito che quella voce tanto sicura mascherava abilmente un notevole imbarazzo, che per Sherlock non è certo abituale.
“Sono perfetti.” ho pensato. E continuavo a ripetermelo, senza sapere esattamente perché lo facessi così spesso.
Chissà se sono ancora in quell’appartamento.
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