Hellfire
HELLFIRE
Attention!
Charles Xavier Fem : Charley Xavier
Period: First
Class
Raccolta
a staffetta con emmevic
Gli
antichi dicevano che la prima via attraverso
la quale passava l’amore erano gli occhi. Mai frase fu
più azzeccata dato che
in futuro sarebbe nato un uomo ammaliante come Erik Lehnsherr.
Maledettamente
bello, sicuro di sé, misterioso… maledettamente.
Lo aveva pensato fin da
subito, appena dopo avergli letto la mente grazie alle sue
capacità di telepate.
Il classico tipo che gli bastava apparire per avere le donne ai suoi
piedi,
abituato a non chiedere mai, avvezzo ai rapporti mordi e fuggi.
Letteralmente.
Eppure
il mutante dai poteri magnetici l’aveva
colpita con il suo sguardo profondo, l’aria impenetrabile e
dal terribile
passato. Di questo era sicura Charlye Xavier, così come era
certa di esser
diventata oggetto delle attenzioni di Erik, il quale da una parte era
stordito
da quell’attrazione ( proprio perché in genere gli
bastava un cenno perché una
donna gli saltasse al collo ) e dall’altra non sapeva
resistere.
Ed
era accaduto proprio così: Lehnsherr era
rimasto abbagliato dalla purezza celeste delle sue pupille, dalla sua
gentilezza e dalla straordinaria abilità della sua mente.
Erik adorava le
manifestazioni di forza … stranamente anche nel caso di
Charlye, una ragazza
tranquilla, amante della lettura, affabile con tutti e dalle doti
portentose. Il
suo opposto, in poche parole. Con il tempo, dopo essersi unito alla sua
squadra
per cercare di impedire i folli e devastanti piani di Shaw, coltivava
in
segreto una nuova ossessione: avere quella giovane mutante dal fascino
semplice
e pulito.
:
“ Voglio che tu ti unisca a me.”
Non
era la prima volta che le rivolse
quell’affermazione, un po’ per provocare la sua
compostezza, un po’ per provare
a smuoverla. Non era molto bravo a corteggiare per cui spesso era
troppo
diretto. Quella sera erano nel salotto di Villa Xavier, gli altri
compagni
erano andati a dormire ma loro due ancora erano desti: lui
perché aspettava, seduto
su una poltrona accanto al camino, il momento propizio per vedere
Charlye, mentre
lei era curiosa di vedere fin dove lui si sarebbe spinto nei suoi
approcci. C’era
qualcosa di stuzzicante in quel gioco di sguardi, frecciatine e silenzi.
:
“ Erik, te l’ho già detto: è
un’idea assurda!
Non possiamo essere in due giocatori a muovere le stesse
pedine…” Replicò,
volendo deviare il discorso. Ovviamente lei si riferiva ad un discorso
che le
aveva proposto qualche sera prima durante una partita a scacchi.
:
“ Non intendevo quello.” Soggiunse malizioso,
guardandola passare da uno scaffale all’altro della libreria
lì vicino.
La
ragazza si voltò e intuendo l’allusione
rispose: “ Sei un pervertito, Lehnsherr. Fatti curare da uno
bravo.”
:
“ Potresti curarmi tu. Leggi nella mia mente e
vedi cosa c’è.”
:
“ Non ce n’è bisogno. Lo so che vuoi
solo
portarmi a letto.”
:
“ Se lo sai perché resisti? – Le
domandò,
alzandosi e accostandole sinuoso – Mi vuoi. Anche io, come
puoi notare, so
entrare nei tuoi pensieri.”
:
“ Fai supposizioni, che è diverso.”
Schernì il
suo approccio afferrando un libro a caso e fece per allontanarsi quando
si
sentì afferrare un polso con fermezza: “ Avanti,
leggimi nella mente. Hai paura,
forse?”
:
“ No, affatto.”
:
“ Il tuo corpo mi pare non sia
d’accordo.” Le
passò due dita sulla pelle percorrendo
alcuni centimetri dell’avambraccio scoperto dalla maglietta a
maniche corte che
indossava.
:
“ Erik…” Mormorò a fior di
labbra, avvertendo
un brivido percorrerla
inaspettatamente.
:
“ Potremmo essere noi due una squadra. Ci pensi
mai? Noi due contro il mondo, liberi, unici… insieme. Siamo
più simili di
quanto tu non voglia ammettere.” Le propose
all’orecchio intanto che le cingeva
la vita, quasi pregustando la sua preda.
:
“ E continui con le supposizioni…”
Rispose
Charlye, staccandolo da sé tra il serio e il faceto.
Erik
la ammirò compiaciuto: non era donna che si
arrendeva facilmente e l’idea di conquistarla lo eccitava.
:
“ Devi ritenerti fortunata.” Disse dopo un
momento di silenzio con un ghigno malizioso.
:
“ Ah sì?” Domandò lei con
ironia, appoggiando
le dita sui fianchi.
:
“ Io non sono solito pregare nessuno per
ottenere quello che voglio. Però tu sei…
diversa.”
:
“ Se ti riferisci al fatto che salto addosso
agli uomini, allora penso che sia così. –
Annuì incrociando le braccia dopo
aver scostato un ciuffetto di capelli castani dalla fronte –
Io sono una
persona di quelle alla vecchia maniera, che quando esce con un ragazzo
preferisce
una invito a cena, un film, un mazzo di fiori…”
:
“ Quelli sono preliminari. Tutte cose che
portano a un obiettivo soltanto.”
:
“ Sei abituato troppo bene, caro mio. Per
quanto tu possa essere … magnetico, non bastano due occhi
color ghiaccio per
vincermi. Dovrai impegnarti un po’ di
più.”
:
“ E se creassi in te delle fantasie
irresistibili?”
:
“ Prova!” Ribatté con fare da giocosa
sfida.
:
“ Chiudi gli occhi, Charlye.”
:
“ Immagina una scintilla che accende un piccola
fiamma nell’oscurità. Man mano che essa cresce
diventa vasta, sempre più
bollente e, come un’onda, investe tutto ciò che lo
circonda. Un mare di fuoco. Le
vampe prendono forma di corpi che si intrecciano e si confondo
l’uno nell’altro…
un fuoco infernale che ci divora dall’interno, una passione
che lascia il segno
di scottature profonde…”
Mentre
Erik parlava seducente, lei si sentiva
avvolta da qualcosa di soffice e caldo, quasi alcune di quelle lingue
infuocate
la stessero dolcemente toccando. Si sentiva scivolare verso quello
spettacolo
di corpi proiettati e le cominciarono a parere vividi quando ebbe delle
percezioni reali. L’alito di lui pareva alimentare le fiamme
che c’erano in
lei, appena attizzate come quel fuoco, lambendo il suo pudore e
liberando
l’istinto che in genere era addomesticato. Più si
soffermava su quelle fantasie,
maggiormente l’atmosfera indefinita assumeva contorni chiari
dei loro corpi in
un sogno al confine tra l’illusione e il carnale, ma la cosa
che la trasportava
e inquietava allo stesso tempo era quel che fisicamente avvertiva
durante il
racconto di Erik.
:
“ Immagina ora una di quelle fiamme che prende
vita, la senti salire sulla caviglia, poi sulla gamba, sui fianchi...
sul
busto.”
La
percezione di calore aumentava con il salire
di quel tocco ed era pericolosamente vicino a punti per lei sensibili,
senza
contare che avvertì anche una presenza sovrastarla con un
inferno di desiderio che
quasi la soffocava.
:
“ Ah!” Esclamò Charlye, sbarrando gli
occhi
ceruli e allontanando Erik
con le
braccia. Si era resa conto che lui l’aveva fatta sedere sulla
poltrona e con le
mani aveva iniziato a lasciare le sue impronte come un incantesimo,
ponendo il
petto muscoloso sopra il suo. Se non l’avesse fermato molto
probabilmente
l’avrebbe baciata e da quel punto in poi avrebbe perso il
controllo.
:
“ Ahaha – Rise nervosamente – Devo
ammettere
che sei stato abbastanza bravo…” Soggiunse mente
faceva respiri profondi: era
stata parecchio coinvolta da quelle visioni ma doveva tornare alla
realtà. Sapeva
che la passione di Erik era vera però doveva essere
prudente: aveva visto nel
suo passato le tante donne che erano cadute vinte dal suo fascino
prestante e
non voleva finire come loro, un numero su un’agenda.
L’amore, se di quello si poteva
parlare, di Erik sarebbe stato un incendio devastante se lei avesse
ceduto,
accogliendolo in sé. Eppure…
:
“ Non ho fatto fatica a immaginarlo. Quelle
fiamme li ho viste davvero. Il mio passato lascia segni indelebili.
Marchi a
fuoco.” Disse seriamente, incupendosi per un momento.
:
“ Mi dispiace. Fossi una crocerossina sarei
affascinata dal tuo trascorso tormentato. Invece provo una grande
pietà… e
tristezza. Non sei un disastro che cammina, Erik.
C’è molto altro in te che
ancora non conosci.”
:
“ Beh, un passo verso l’amore.”
:
“ Un passo verso niente. Vorrei andare a letto
adesso. Da sola.” Rimarcò le ultime parole prima
che l’altro potesse fare
ulteriori proposte e andò verso la porta per dirigersi in
camera sua.
:
“ Buonanotte Charlye. Una sera di queste verrò
a farti compagnia.”
:
“ Non ti preoccupare: lo saprò. –
Ribatté afferrando la maniglia prima di
chiuderla alle sue spalle – Alla larga, Lehnsherr.
Notte!”
NOTA
DELL’AUTRICE
Ciao
a tutti, sono Holy Hippolyta !
Io
e la bravissima emmevic abbiamo deciso di collaborare
per delle fanfic sugli X-Men, in particolare a tema Cherik …
in varie forme,
come potrete notare!
Avremo
un’ambientazione simile, la ripresa di
alcuni personaggi o scene e spero sarà divertente anche per
voi leggerle. Noi
proveremo a sperimentare… chissà cosa
uscirà da questa raccolta che noi
chiamiamo “ a staffetta”.
Grazie
a tutti !!
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