L'eternità del Caos

di Scarlett_Tennant_Greeny
(/viewuser.php?uid=958777)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


-Questa storia è frutto della mia fantasia. I fatti narrati, le persone, i nomi, i luoghi sono tutti inventati da me e non corrispondono alla realtà. - La stanza era al buio, e come il giorno prima, e quello prima ancora, era soffocante. Nonostante il ventilatore spostasse aria, sembrava che tutto l'ossigeno fosse sparito, rimpiazzato da quella sensazione di oppressione che ogni mattina si ripresentava puntuale e inesorabile. Samara si svegliò, aprì gli occhi, fissò l'oscurità nella quale era immersa, e subito si domandò perché diamine si era svegliata. Immediatamente si ricordò il sogno che stava facendo. "Maledizione" pensò, "di nuovo!" e si stropiccio' gli occhi cercando di cancellare l'immagine che era apparsa nella sua mente. Anche se, la parte più profonda del suo inconscio bramava quella visione e vi si crogiolava e cercava di tenerla viva per più tempo possibile. Un'altra notte era passata. Un'altra notte senza riposo, fatta solo di sogni, uno dopo l'altro, intensi, a volte talmente tanto che lei si chiedeva se non fossero reali. E come quasi ogni notte accadeva, lui era tornato. Raffaele. Per quanto nella realtà appartenesse al suo passato, nei sogni lui era più presente che mai. Era sempre, o quasi, lì, con la sua voce, i suoi occhi profondi, i suoi modi di fare, che non erano cambiati di una virgola. Era esattamente come Samara nella realtà ricordava : spietato ed egoista. E nonostante questo, lei continuava ad amarlo nei sogni, a venerarlo come era successo in passato. Anche se erano passati ormai sei anni, nei sogni quei sentimenti si risvegliavano più veri e più intensi che mai, ma quando lei si destava la mattina dopo si trascinava i fantasmi di quei sentimenti, il suo umore ne risentiva a tal punto da arrivare spesso a conteplare l'idea dell'oblio, del vuoto. Perché tutto era sofferenza per Samara. Ogni giorno era una lotta continua tra lei e la vita. Il suo presente era vuoto, e il suo passato tornava di notte a tormentarla. Ma d'altronde il Caos agiva così, scovolgeva la sua realtà senza un motivo, solo per il gusto di farlo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3506616