Non si finisce mai di imparare

“Non sono il tipo di uomo che si impegna” aveva detto Sherlock, quando si erano accorti che forse tra di loro sarebbe potuta nascere una cosa seria.
“Non sono il tipo di donna che cerca un impegno” gli aveva risposto Irene. E così non si erano impegnati, avevano lasciato che le cose succedessero. Si vedevano, facevano uscite a quattro con le occasionali fiamme di John, con Sherlock che commentava a bassa voce tutti i motivi per cui non avrebbe funzionato neanche quella volta e Irene che se la rideva in silenzio perché sapeva che il detective avrebbe avuto ragione.
Era nata piano piano una nuova routine per loro: non vivevano insieme, ma tutte le mattine, quando Sherlock non lavorava a un caso, si trovavano in un piccolo caffè per fare colazione.
A volte capitava che Irene gli telefonasse per invitarlo a cena all’ultimo minuto, altre volte era Sherlock a farsi trovare sotto casa sua per un’uscita organizzata da settimane, le mani nelle tasche dell’impermeabile e lo sguardo di chi non era capitato lì per sbaglio.
Con il passare del tempo si stavano abituando a tutto, a quella vita in due che sembrava un delicatissimo meccanismo. Nessuno dei due era mai riuscito a comprenderlo a fondo, fino ad allora, ma non si finisce mai di imparare.

---Non si finisce mai di imparare---