Bestiario

di piccolimarcoakajohn
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Il Riccio

Un animale che dir ossimoro è dir poco. Un animale che si difende solo in apparenza, solo con l'apparenza. Ha le spine. Il cuore tenero. Ecco il riccio.  

Lo vedo in giardino. Di notte, ma anche di giorno. Lo vedo cucciolo. Lo vedo adulto. Vedo la sua pelle disidratata e appiattita nel mezzo della carreggiata.

Quel che il gatto non mangia, ecco che il riccio ripulisce. Riccio che il mio vicino chiama pantegano. Riccio che lo stesso vicino avvelena perché il selvatico è cattivo, i volatili si tollerano a malincuore. Riccio che nella sua timidezza, nella sua pigrizia, nella sua diffidenza, conquista il cuore di chiunque incroci, sempre che non sia prevenuto. Solo un sadico può pensare di tenere un riccio in cattività. Come mia nonna a cui piaceva svegliarsi con il canto dei suoi canarini, rigorosamente ingabbiati, rigorosamente due e separati.

Se ti avvicini con scrupolo, se appoggi il suo dorso sul tuo palmo, puoi capire come non riuscirai mai ad essere ricambiato. Un riccio può solo fare il riccio.
Se lo accarezzi, ecco che si appallottola su se stesso. Se fossi volpe faticherei a mandar giù un boccone così irritante. Se invece fossi elefante, non mi accorgerei nemmeno di mille dei suoi aculei sotto il peso della mia zampa. Essendo umano altro non posso fare che accoglierlo nella mia memoria, ricordando con tristezza la nostra inconciliabile distanza. 
 




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