Alla ricerca della felicità

di frencia92
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Capitolo 3. NEW YORK




Gibbs non risponde. Non ha risposte da dare.
McGee capisce la situazione e torna a concentrarsi sul caso “Vado da Ducky. Forse ha finito l’autopsia e può darmi qualche informazione in più. Poi… cercherò Tony.”
McGee, seguito da una confusa Bishop, scende da Ducky per informarsi sugli sviluppi del caso mentre Gibbs rimane immobile, al suo posto. Come se sapesse che stanno cambiando le cose, sta succedendo qualcosa ma lui deve rimanere li, in quel punto preciso.
Osserva immobile la scrivania vuota di Tony, convinto che presto lo rivedrà e solo allora riuscirà a vedere la realtà delle cose.

Il telefono alla sua scrivania inizia a squillare insistentemente.
Sa già chi lo sta chiamando.
Si avvicina alla sua scrivania e risponde “Gibbs…”
“Devi venire subito da me. So dov’è Tony!”
Gibbs sospira sollevato “Arrivo immediatamente”
Chiude la chiamata e corre verso l’ascensore.

“Abs… dov’è?” esce dall’ascensore velocemente mentre si avvicina alla scienziata, impegnata al computer.
“Io… non capisco. Perché è li?!”
“Abby, parla con me… cos’hai scoperto?”
“Io… io non so esattamente cos’ho trovato… ho cercato qualsiasi contatto elettronico.
Sono riuscita a risalire al GPS dell’auto di Tony… è stato davvero molto difficile… credo che abbia fatto qualunque cosa per non farsi trovare…
È parcheggiato davanti al Lenox Hill Hospital, un ospedale di New York.
Non so altro ma credo che questo basti per trovarlo.”
Gibbs rimane pietrificato davanti allo schermo del pc che segnala il GPS dell’auto di Tony. 
“Grazie dell’aiuto, Abs” si avvicina a lei e le lascia un bacio sulla fronte “Cancella la ricerca. Gli altri non devono saperlo. Prima voglio scoprire cosa sta succedendo.”
“Va bene. Trovalo e fammi sapere.”
Gibbs sorride alla ragazza e se ne va.



Il silenzio riempie lo spazio e la mente di Gibbs mentre sfreccia con la sua auto verso l’ospedale. 
Un silenzio pieno di tormento.
Cosa diavolo è successo? Perché Tony è in ospedale? Perché non gli ha detto niente e non si è fatto rintracciare?
La sua mente si affolla di pensieri, ben presto scacciati via dalla scritta ‘Ospedale’ sul cartello in strada. Cerca velocemente un parcheggio libero vicino all’entrata e in un istante si ritrova nella sala d’aspetto.
Un’infermiera gli passa distrattamente accanto e lui la ferma.
“Mi perdoni… sono l’agente speciale Leroy Jethro Gibbs…” le mostra il distintivo “sto cercando Anthony DiNozzo.”
“Oh… mi scusi agente ma non posso darle alcuna informazione sui nostri pazienti… a meno che non abbia con se un mandato.”
“Mi perdoni… potrebbe solamente dirmi in quale reparto si trova?”
“Beh… non dovrei ma… mi sembra alquanto disperato. Il Signor DiNozzo si trova nel reparto di Terapia Intensiva…”

Rimane immobile a guardare la donna, con un cenno la ringrazia e comincia a correre verso il reparto indicato.
Affaticato sale velocemente le scale saltando tre scalini alla volta fino ad arrivare all’entrata.

Si ferma un secondo per tornare a respirare, poi apre la porta, alla ricerca del suo agente.











Heilà!! C'è nessuno?!?
Rieccomi qui con un nuovo capitolo...
Ho voluto creare un pò di suspance... per questo vi svelerò tutto al prossimo capitolo!!
Se questo capitolo vi è piaciuto e volete farmelo sapere scrivetemi pure... anche se non vi è piaciuto o se avete qualche suggerimento.
Non vi mordo mica se mi scrivete due parole!!!!!
Detto questo...beh... buone vacanze a tutti e a presto!!!
Baci, frencia92




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