Salvate il Capitano Miller

di GELI93
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Era solo un puntino lontano appena percepibile che,di sicuro,un occhio meno allenato del suo,non sarebbe mai riuscito a scorgere.
Un puntino nero che si scagliava in uno sfondo color dei raggi del sole.
Gli bastò scorgere appena quel puntino che la sua bocca si dischiuse in un grande sorriso,casa...finalmente a casa.
Si,non poteva sbagliare,quella era la sua casa,uguale al giorno in cui l'aveva lasciata.

James aprì il finestrino e mise fuori la testa,il vento gli scompigliò i corti capelli biondi,urlò di gioia con tutto il fiato che aveva in gola,adesso che era tornato non aveva intenzione di perdersi un solo istante di quel paradiso.

Catherine stava lavando i piatti,l'unico rumore che regnava nella stanza,anzi in tutta la casa,erano solo i piatti che sbattevano nella superficie dell'acqua.
Non le sembrava vero,quando si ritrovava a pensare,ai giorni in cui i suoi quattro figli,ancora piccoli,strillavano per tutta la casa giocando ai soldati e lei che li urlava di non correre per le scale anche se tanto sapeva che era tutto inutile,e suo marito che le ripeteva di lasciarli divertire finchè erano bambini.

Ma ora suo marito non c'era più, e i suoi figli erano finiti a fare veramente i soldati...solo che quello non sarebbe più stato un gioco.

Sentiva sempre ritornare lo stesso dolore come di quel giorno quando pensava a quella mattina.....

Fritz,Tom,John morti durante lo sbarco,Ryan disperso.
Era giunto Marshall in persona ad annunciarle la disgrazia,da allora aveva solo saputo che avrebbero mandato una spedizione alla ricerca di suo figlio e che le sarebbero giunte al più presto notizie.

Silenzio.
Silenzio,da allora non c'era stato altro che silenzio,nè una lettera nè un telegramma nè una visita....non aveva avuto più notizie.
Era vivo,James?
Se si stava bene? Cosa aspettavano ad avvisarla?
Oppure,anche lui era morto ma non sapevano come comunicarle il quarto lutto?.
Che cosa doveve pensare?.


James scese dalla macchina che lo aveva scortato appena all'inizio del vialetto che lo avrebbe condotto a casa,addosso ancora la divisa militare,nella schiena lo zaino con le provviste e il fucile.
Così lo avevano recuperato e così lo avevano rispedito subito a casa,non potevano perdare neanche un momento,la vita di quel ragazzo era appena a un filo.

Gli stivali calpestarono la terra con decisione,una nuvola di polvere si alzò segnando il cammino del soldato Ryan.

Catherine alzò lo sguardo dai piatti e guardò fuori dalla finestra,i suoi pensieri furono interrotti da una strana cosa curiosa.

Un puntino.
un puntino lontano,adesso sempre più vicino.
riusciva a coglierne poco a poco ogni particolare,non era una macchina.
Era un ragazzo,un ragazzo alquanto giovane,almeno sembrava...
Catherine ne riusciva a distinguere ora il corpo,le gambe,enorme zaino,la divisa da soldato.

Il cuore cessò di battere,il piatto che reggeva in mano le scivolò frantumandosi nel pavimento...no...non poteva essere....

Si precipitò alla porta e la aprì con impeto,davanti alla soglia di casa stava un ragazzo dai capelli biondi.

Silenzio.

"ciao mamma...sono tornato.."
accadde in un attimo,gli occhi di Catherine si riempirono di lacrime, buttò le braccia attorno alle spalle del figlio iniziando a piangere tutte le lecrime che aveva trattenuto in quei mesi,di attesa,di speranza,e ora finalmente di gioia....l'unica parola che riuscì a bisbigliare tra le lacrime fu "James...".




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