There's a hurricane outside there. There's a hurricane inside me.

di Mirin
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Era vecchio, troppo vecchio, forse.
Lei sembrava ancora così giovane. Dormiva sul suo petto, coperti a malapena dal piccolo lenzuolo stinto in uno squallido albergo di Ame. Dio, non riusciva a credere di essersi ridotto a questo.
Le sue palpebre tremolarono per un istante, prima di schiudersi in un frullio di ciglia. Lui la baciò con la bocca aperta. Domani sarebbero dovuti ripartire, la missione svolta in tutta fretta per ricavarsi quella notte di svago, quella notte di sesso, quella notte d’amore.
“Ti manca Konoha?” lei chiese, la voce un po’ impastata dal sonno. Adorava quella voce.
“Sì.”
Gli mancava suo figlio, da impazzire. Sei giorni che non lo vedeva e si sentiva male come se fosse partito da anni.
A lei non lo chiese nemmeno. Una madre sente sempre nostalgia del proprio bambino. I suoi occhi erano più grigi, mentre guardava il turbine di pioggia dalla finestra. Tanti anni prima avevano combattuto in simili condizioni, rallentati dal fango, dal vento, dal temporale, ma erano sopravvissuti comunque. Si odiò a rimpiangere quei giorni, i giorni in cui doveva preoccuparsi solo della sua vita, ma che comunque si sobbarcava il peso di altre due.
Le leggi dei loro clan avevano impedito ai due di unirsi, ma nel buio non sapevano tacere. Temari ignorava tutto, Sai forse lo sapeva, ma amava Ino abbastanza da stare zitto. Lui no. Lui l’amava troppo per lasciarla scivolare tra le dita. Si odiava anche per questo.
“Dormi, Shikamaru, sei esausto.”
“Sto già dormendo, Ino. Questo è l’incubo più dolce che io abbia mai avuto l’onere di vivere.”
[261 parole]

Ladie’s a gentleman! (note d’autrice):
ma che c***o ne so. Io ormai scrivo praticamente a caso, ma sono le 23.59 e quindi praticamente mi ergo in piedi per miracolo. Mi ero promessa di scrivere la fiction dei fedifraghi, ma poi non l’ho più fatto, non so perché. Questa mi sa tanto di Obscuro 2.0, non so perché, lo pensavo mentre scrivevo. La gente si ricorderà ancora di LadieBlue?
Io vado a dormire, va. Queste note ormai stanno diventando sempre più deliranti.
Kiss,
vostra insonne Ladie.




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