Oltre il muro e le apparenze - 30 days OTP challenge RusAme

di Marauder Juggernaut
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26 Sposandosi - Amore e Delirio a Las Vegas




Potevano stare allo scherzo, almeno per una volta; non prendersi troppo sul serio.
Alfred stava per scoppiare a ridere quando gliel’aveva proposto, con la mente probabilmente annebbiata dai fiumi dell’alcol e dalle luci intermittenti di quella città senza sonno e senza tempo.
Ivan mal sopportava il gioco d’azzardo, odiava Las Vegas perché così completamente fuori controllo, la città del peccato dove i soldi e il controllo del denaro erano qualcosa di relativo.
Las Vegas era il lato imprevedibile e sfrenato di Alfred, che senza remora si sedeva al tavolo di velcro verde e cambiava migliaia di dollari con fiches brillanti, pronte per essere puntate senza ritegno.
“Questa è al città dei miracoli! Qui tutto è possibile!”
Quella era la sua sin city, dove tutto era lasciato al caso, all’alcol e al rumore di macchine costose che viaggiavano sulla Streep, trenta piani sotto di loro che si erano nascosti sul tetto di uno di quegli hotel di lusso a bere e a scambiarsi parole più o meno divertite, più o meno gravi.
« Ehi, commie! Sai che qui la gente si sposa per sbaglio? »
« Siete americani, non ne sono molto sorpreso… »
« Però di solito quando lo fanno entrambe le parti sono ubriache fradice »
« Come te adesso? » domandò con un sorrisetto Ivan, prima di mandare giù una grossa sorsata di vodka, che gli scaldò la gola e gli riempì lo stomaco.
Alfred sbuffò infastidito, bevendo il proprio bourbon stando attento a non sporcare lo smoking che aveva indossato per l’occasione.
Il russo tornò a guardare gli ipnotici fanali di tutte le vetture che sfrecciavano sotto di loro, tenendo serrato tra le dita il collo della bottiglia di vetro, ma si voltò quando un insolito silenzi calò su loro due, sempre consì ansiosi di punzecchiarsi un poco per godersi le reazioni dell’altro.
Di certo non si aspettava di vederselo in ginocchio, con le gote lievemente arrossate a causa del whisky, con gli occhi che rilucevano sotto i mille riflettori di quella città fuori dal mondo.
« Cosa stai facendo, Jones? » la domanda fu più che ovvia.
« L’hai detto tu, no? Sono ubriaco fradicio! » rispose convinto l’americano sull'orlo delle risate, cercando la mano sotto lo sguardo scettico dell’altro, che però lo lasciò fare, curioso di conoscere il seguito di quella scenata.
« E quindi? »
« Che c’è? Nella vostra landa desolata non ci si inginocchia quando si chiede a qualcuno di sposarlo? ».
« Di solito lo sposo si inginocchia di fronte alla sposa, non il contrario… »
« Appunto! La sposa sei tu! » rispose pronto Alfred, non riuscendo più a trattenere le risate e scoppiando a ridere, scoprendo i denti candidi e regolari.
« Non penso proprio… » rispose calmo, ma sentendosi comunque punto sul vivo.
Alfred sbuffò ancora, ormai stanco di restare in quella posizione: « Commie, cominciano a farmi male le gambe, accetti sì o no?  Tanto quello che succede a Las Vegas resta a Las Vegas! ».
Per tutta risposta Ivan si allontanò verso la porta, ma non sfuggì ad Alfred quel sinuoso assenso sussurrato che sparì nel vento secco della città del peccato. America sorrise soddisfatto e compiaciuto.
« Dove vai ora? »
« Non vuoi festeggiare la prima notte di nozze, Jones? ».






N.d.A.
Ed eccoci col capitolo 26. Forse molti si aspettavano un matrimonio vero dato che solo pochi mesi fa è passata la legge sulle unioni civili in tutti i 50 stati americani, ma ho voluto fare qualcosa di meno serio in quanto uno dei personaggi è pur sempre Russia perché, in tutta onestà non ce lo vedo a sposare seriamente Alfred. Quindi ho usato la città del peccato del Nevada dove tutto è possibile e come ci hanno insegnato molti film americani (?) se si è ubriachi a LAs Vegas ci si sposa in automatico (?). Ovviamente il titolo è una storpiatura del film "Paura e Delirio a Las Vegas" che se non avete visto consiglio caldamente di guardare!
Ringrazio ancora TwoSpecialUnicorns per le recensioni e ti confermo che la fanfic è quasi finita ~
Ci vediamo domani col prompt 27 (oddio di già, quasi non ci credo), a uno dei loro compleanni!
A domani

Marauder Juggernaut




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