Oltre il muro e le apparenze - 30 days OTP challenge RusAme

di Marauder Juggernaut
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29 Facendo qualcosa di dolce - Bacio della buona notte



Ivan incrociò le braccia al petto, perentorio: « Nyet ».
« Cos-? Perché no? »
« Perché è una cosa ridicola… »
« Ma commie! Io ho voglia! »
« Fattela passare, io non lo farò. »
« Perché non lo vuoi fare con me in videochiamata … in effetti detto ad alta voce sembra grottesco… ».
Il russo scosse la testa, domandandosi come fosse possibile che l’americano, conoscendolo, credesse che avrebbe accettato.
Osservò ancora lo schermo del proprio computer: Alfred era nella stanza buia, illuminato unicamente dalla luce lattea del computer.
Lo slavo era a casa quel giorno, Alfred lo sapeva e non aveva esitato a chiamarlo poiché si sentiva al limite della sopportazione. Magari non lo diceva a parole, ma America lo faceva ben intendere con le sue azioni: avvertiva troppo spesso la mancanza del russo e la lontananza si faceva più pesante ogni giorno. Era come trattenere il fiato per lunghissimo tempo e poter dare una boccata d’aria solo quei pochi giorni in cui si vedevano, prendendo un respiro che avesse il profumo dell’altro, mentre si tenevano tra le braccia.
Ivan doveva inoltre tenere in conto un altro fatto: Alfred, la potente nazione americana, diventata troppo forte troppo in fretta, si ritrovava costretto nel corpo di un ragazzo poco più che adolescente, con tutti i suoi bisogni e le sue pulsioni. In effetti si stupiva della tenacia con cui l’altro riusciva a essergli fedele, nonostante i mesi interi passati senza vedersi.
Poi se ne usciva con idee idiote come voler provare ad aver un amplesso in videochiamata, pensiero che poteva nascere unicamente dalla mente contorta e vogliosa di Alfred.
Lo osservò ancora, per poi puntare gli occhi sull’orologio del computer e fare un rapido calcolo. A Washington dovevano essere le quattro e un quarto del mattino. Le occhiaie erano evidenti sotto i suoi occhi.
« Va’ a dormire, Jones, sei esausto… »
« Ma… ».
Lo sguardo serio e determinato di Ivan lo fece desistere da ogni tentativo di ribellione.
« Almeno me lo dai un bacio il bacio della buona notte? »
« Nyet. »
« Ma perché?! »
« Perché è ridicolo allo stesso modo… »
Alfred si imbronciò come un bambino: « Allora io non vado a dormire! »
« E io chiudo la videochiamata… »
« Non ne avresti il coraggio… »
« Scommettiamo? »
« E dai, commie, che ti costa?! ».
Ivan sospirò esasperato, arrendendosi: « Va bene… ».
Alfred sorrise vittorioso, avvicinandosi con le labbra alla telecamera del computer, quasi oscurandola.
Arrossendo per la vergogna, Ivan fece la stessa cosa, facendo schioccare piano le labbra.
L’espressione soddisfatta e contenta di Alfred lo fece desistere da qualsiasi altro commento che non fosse un semplice “Non farò mai più questa cosa…”.
« Goodnight, commie! » esclamò Alfred, chiudendo la videochiamata e andando a dormire con un sorriso.
Non farò mai più questa cosa.” … Ivan lo aveva detto anche tutte le volte prima.





N.d.A.
Ed eccoci col capitolo 29, nonché penultimo capitolo di questa storia e domani avremo l'appuntamento e, con mia somma tristezza, vi ricordo che domani è finito anche agosto. Ho la mezza idea che questo capitolo più che dolce fosse ridicolo, ma mi è venuto in mente e volevo provare a svilupparlo nonché a sottolineare ancora il loro problema della distanza.
Grazie ancora a TwoSpecialUnicorns per il commento e ci vediamo domani con l'ultimo appuntamento 30 - Facendo qualcosa di porno
A domani

Marauder Juggernaut




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