Autore: Dryas
Frase scelta: Non avessi
mai visto il sole avrei sopportato l’ ombra,
ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita.
-Emily Dickinson-
Titolo:
Labyrinth
Personaggi:
Sai centric [Sakura Haruno, Sasuke Uchiha]
Pairing(s):
SaixSakura
Labyrinth
Una sola
linea può decretare la bellezza della tela
dell’artista.
L’arte
è cura, minuziosa cura.
Ecco perché
per me i dettagli sono essenziali.
Perché io ero
parte di un mondo incompleto,
un quadro completamente
nero in cui le pennellate sono tutte uguali e tutto è piatto,
e il mio cuore
continuava a rimanere un mare di gelo infinito,
perché quando
vivi solo per tutta la vita la solitudine diventa naturale.
È
l’unico mondo che conosci.
“Legame”
La ragione inconscia per
cui ho continuato a vivere,
il motivo per cui non ho
cancellato dalla memoria mio fratello.
Era il tassello
mancante, la chiave che ha aperto la mia cella oscura e mi ha liberato
nella splendente realtà.
A poco a poco la piccola
fessura che già c’era ha cominciato a crepare il
muro,
lasciando entrare
frammenti di luce sempre più ampi.
Ogni mia certezza e ogni
regola su cui si basava la mia esistenza è venuta meno.
La differenza tra
oscurità più profonda e luminosità
più brillante è immane,
però il
risultato è uguale: si è ciechi.
Ero cieco e sono stato
accecato.
“Io
non sono nessuno, Sai è solo un nome che mi è
stato assegnato ai fini di questa missione”
Io non ero nessuno
prima, ma nemmeno adesso,
perché se
prima non potevo vedere o ignoravo l’esistenza di altre
realtà,
una volta svelato questo
mistero non sono in grado di riconoscerle,
non ne
intravedo che i contorni sfuocati.
Per fortuna ho
trovato la tua mano a guidarmi.
Stando accanto a te i
miei occhi si sono abituati alla luce.
Sei diretta, schietta e
sensibile.
La guida perfetta per
uno come me, abituato agli ordini.
E ogni giorno che passa
sento il gelo dentro di me sciogliersi
e trasformarsi
in un fiume impetuoso, travolgente.
“Se
è vero che le persone possono cambiare, allora
anch’io lo farò”
Sei tu che mi hai
rivelato il mio nome,
e mi hai indicato la via
da seguire.
Ho visto il mio abbozzo
cominciare a prendere forma.
Le prime linee
sono state tracciate,
e il risultato iniziava
a piacermi.
Così,
adattandomi alla mia nuova esistenza,
mi sono
accorto che il calore che provo al cuore cambia se sto con te o con
altri.
Tu sei diversa.
Con te è come
se il tempo non esistesse,
e non vedo
più il mondo, ma i tuoi occhi verdi,
non sento il brusio
dell’umanità, ma la tua voce,
non voglio il sole,
perché il mio sole sei tu.
Però io non
sono come lui, vero?
I nostri occhi sono
uguali:
neri come una notte
senza luna,
un muro invalicabile e
insormontabile, un‘incognita.
Ma i suoi
possono tingersi di un rosso vivo, unico e raro.
È solo per
questo quindi?
È solo questa
la nostra differenza?
No, non credo.
Il tuo viso non
può essere triste,
malinconico, sognatore,
assorto,
solo per così
poco.
Chissà cosa
sei riuscita a scorgere in lui.
Chissà che
cosa di lui ti ha stregata in questa maniera,
al punto da farti
diventare dipendete.
L’ho visto, il
filo che ti unisce a lui,
un filo scarlatto,
forte, indistruttibile,
che scavalca tempo e
distanze.
E in
quell’istante esatto ha ricominciato a nevicare sul mio
cuore.
Non bastava il gelo
perenne che l’aveva catturato, no, si è aggiunto
il dolore lacerante, insopportabile,
troppo umano.
Io speravo in te, nella
tua presenza eterna e invece sono caduto nella trappola
dell’amore.
Mi ritrovo perso nelle
vie di una città senza fine,
un labirinto,
come un angelo a cui
manca un’ala.
Da solo non posso volare.
Da solo potrei solo
cadere.
Tu sei diventata vitale
per me.
Ecco perché
provo quella che viene chiamata nostalgia o forse rimpianto, io non
colgo ancora la differenza,
perché prima
non era così,
nell’oscurità
avevo trovato il mio equilibrio.
Preferisco le tenebre
del mio passato e la mostruosa solitudine con cui avevo imparato a
convivere
piuttosto che
vivere per sempre con il dolore.
Rifiuto la
libertà che ho conquistato e rivoglio la mia prigione,
perché non ho
più uno scopo per cui andare avanti.
Gridare, piangere,
disperarmi.
Soluzioni sconosciute
per me.
Dimenticare impossibile,
mi hai regalato qualcosa più splendente di ogni stella.
Non
avessi mai visto il sole avrei sopportato l’ombra,
ma
la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita.*
Portare indietro le
lancette del tempo,
un’utopia che
mi sta assillando.
Dentro di me sanguino,
ma tu non te ne accorgi.
Prima della mia
trasformazione questo non sarebbe successo,
perché io non
ero che una macchina,
freddo, insensibile,
privo di ogni emozione.
Ma ora nel mio cuore
c’è un germoglio verde,
nato dal tuo calore.
Ormai le sue radici sono
salde al terreno,
non morirà
facilmente, lo so,
perché ora
sono consapevole che posso avere un ruolo in questo mondo,
che posso avere la
libertà,
che la luce esiste.
E’ come se
avessi assaggiato per la prima volta il miele,
troppo dolce per non
desiderarne altro.
Però so che
se tentassi da solo di averne ancora fallirei miseramente
e il tuo ricordo
ritornerebbe a pugnalarmi.
Voglio scappare nel mio
vecchio inferno per non sentire nulla,
ma non posso essere
sordo ai richiami del paradiso.
Sono lacerato in due,
per la prima volta nella
vita so cosa voglio,
e non posso averla.
È straziate.
Mi sento una
nullità ancor più di prima.
Mi svilisce.
Mi annulla.
Mi uccide.
Sentirai mai il mio
grido silenzioso?
Sboccerà mai
la gemma nel mio cuore?
Ma perché
illudersi?
Forse è ora
di camminare da solo,
o cadrò o mi
metterò a correre.
Tutto spetta a me.
Sbagliando si impara,
non è così che dicono?
E forse
imparerò anche io,
nonostante le numerose
cadute che farò.
Mi sembra ingiusto
rinunciare
perchè mi
è stata data una nuova possibilità,
una nuova vita.
Volerò con
una sola ala?
Sai
*Emily
Dickinson
ANGOLO AUTRICE:
Dico solo che sono molto
soddisfatta, al di là dei risultati, di questa FF: Sai per
me è questo.
Ringrazio ancora Storyteller lover per il magnifico contest che ha
indetto e faccio i miei complimenti anche agli altri partecipanti!
Bye Bye!
Dryas
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