Belated
BELATED
Una fanfiction di Brain Powerd scritta da: Heero De Fanel
Tradotta da: Justice Gundam
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Buongiorno a tutti! Ritorno sulle pagine di EFP con una traduzione, fatta con
il permesso dell'autore Heero De Fanel... una traduzione di una fanfiction
dedicata a Brain Powerd, un anime di Yoshiyuki Tomino (l'autore di Gundam e di
Daitarn 3, giusto per intenderci...) decisamente particolare e abbastanza
complesso, che nel giro di pochi episodi è entrato a far parte della mia lista
di anime preferiti!
Brain Powerd è una serie decisamente fuori dagli schemi... e non è
esattamente la serie che uno spettatore casuale può godersi appieno! E' una
serie a cui è necessario prestare attenzione, affinchè tutto vada al proprio
posto (e anche così, non è detto che si capisca tutto subito...); e decisamente,
non è una serie per tutti, o la si ama, o la si odia! Per chi, come me,
appartiene alla prima categoria, ho pensato che sarebbe stata una gradita
sorpresa poter finalmente leggere qualcosa su Yuu, Hime e il resto
dell'equipaggio della Novice Noah.
No, non preoccupatevi, quella carogna di Jonathan non ci imporrà la sua
presenza... Si vede che odio "Johnny Boy", vero?
In ogni caso... ribadisco, questa fanfiction non l'ho scritta io, ma l'ho
semplicemente tradotta con il permesso dell'autore Heero De Fanel, che ringrazio
sentitamente! I diritti e i marchi registrati collegati a Brain Powerd non
appartengono nè a me, nè all'autore, ma solo alla Sunrise e a Tomino-sensei!
Quindi, detto questo... godetevi questa breve storia!
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Belated
"Ancora non riesco a crederci. Sono passati già sei mesi da quando ho
lasciato Orphan..." riflettè Yu Isami, in piedi sul ponte della Novice Noah,
mentre guardava con aria assente il mare che si muoveva sotto di lui, e sentiva
il vento scompigliare i suoi capelli blu. In tutta onestà, non si era mai
aspettato di sopravvivere e fuggire. Era mezzo convinto che sarebbe morto
assieme al suo Brain.
"E invece no. Ne sono uscito vivo... e sono ancora vivo." disse con voce
udibile, non sentendo i passi di qualcuno dietro di lui...
"Ehilà, Yu! A chi stai parlando di bello?"
Yu si voltò di scatto, sorpreso - e, come volevasi dimostrare, ecco la rossa
Hime Utsumiya che gli sorrideva con aria di presa in giro. Gli occhi di Yu si
strinsero per esprimere la sua irritazione. Al momento giusto. Come sempre.
"A... a nessuno!" ringhiò il ragazzo. Essere colto di sorpresa non migliorava
certo il suo umore cupo.
Hime gli mostrò la lingua. "Hmph! Sempre molto simpatico tu, eh? Stavo solo
cercando di essere gentile..." disse, guardandolo storto.
Yu non capiva come fosse possibile che prendere in giro qualcuno volesse dire
essere gentile con lui, nè aveva interesse a pensarci su. Chiuse gli occhi e si
massaggiò le tempie, poi sospirò, nel tentativo di non perdere la pazienza.
"Probabilmente stava davvero cercando di essere gentile... a modo suo.
Illogico, ma a modo suo..." pensò, per poi riaprire gli occhi e guardarla.
Hime gli restituì lo sguardo.
"Beh? E adesso che c'è?" lo sfidò lei, ancora irritata. Poi, sbattè gli occhi
confusa quando lui ridacchiò e si sfregò la nuca.
"Hai ragione. Scusa." si scusò, facendo un sorriso talmente piccolo da essere
invisibile per chiunque non lo conoscesse. Hime inclinò la testa.
"Hmm? Davvero?" rispose con scetticismo. Era una reazione piuttosto...
insolita per lui.
"Sì." replicò lui, ancora non troppo convinto. Sospirò di nuovo e la guardò
in faccia. "Ascolta, mi hai semplicemente colto di sorpresa, okay?" si spiegò
lui, non volendo peggiorare la situazione. Conosceva bene il caratterino
infiammabile di Hime, e non aveva voglia di farsi del male. O di farsi attaccare
dai suoi fratellini.
Per fortuna, la cosa funzionò. L'espressione di Hime si addolcì, e lei annuì
rapidamente, con grande sollievo di Yu.
"Ah, capisco!" disse lei, con voce molto più tranquilla. Restò in silenzio
per un attimo, poi continuò. "Però, ancora non mi hai spiegato come mai te ne
stavi qui a parlottare tra te e te!"
Yu aprì la bocca...e la richiuse subito. Attese un paio di secondi... e poi
parlò di nuovo. "No, infatti..." disse con aria stanca. "Fammi indovinare. Non
te ne andrai di qui prima che io te lo dica, vero?"
Hime storse il naso. "Pensi davvero che io sia così meschina?"
"Sì." rispose Yu, senza perdere un colpo. Vedendo l'espressione irritata di
Hime, Yu decise di lasciar perdere e battè la mano sul posto vicino a lui.
"Okay, okay. Siediti pure."
Hime sembrò confusa, ma fece quello che le era stato detto, avvicinandosi a
lui e sedendosi al suo fianco. "Allora..." iniziò a spiegare.
"Un momento! Non è che adesso finirai per baciarmi, vero?" chiese lei,
scherzando solo in parte. Yu grugnì ancora una volta, ed ebbe l'impressione che
non sarebbe stata l'ultima...
"Oh, santo cielo... devi proprio tirarla fuori di nuovo, quella storia!"
esclamò lui, irritato per i continui riferimenti a quel famoso episodio. Hime
ridacchiò e si fece schermo con le mani, volendo evitare un altro litigio.
"Heheheee... hey, era giusto per sapere!" disse con aria divertita. Yu fece
una faccia irritata, ma annuì.
"Beh... è solo che con domani, saranno passati sei mesi da quando sono
fuggito da Orphan." raccontò lui con espressione seria. Vedendo l'aria
concentrata di lei, continuò rapidamente. "Sono... sorpreso di essere ancora
vivo, tutto qui."
Hime fece una faccia delusa. "Hmmm? Tutto qui? Insomma... sarebbe stato più
interessante se fosse saltato fuori che sentivi delle voci nella testa, o cose
del genere..."
"Ehm... sì... immagino di sì..." rispose Yu, non del tutto sicuro di cosa
dire. "Beh... ho ancora delle memorie molto vivide di quel giorno..."
Ora la ragazza dai capelli rossi sembrava molto più interessata. "Davvero? E
perchè?"
"Non mi aspettavo che mi avrebbero sparato addosso proprio il giorno in cui
ho compiuto 17 anni." rispose lui con un'alzata di spalle, per poi sdraiarsi sul
ponte della nave senza notare che Hime aveva spalancato gli occhi. "Già, una
giornata piena..."
"Aspetta! Un momento! Quindi... esattamente sei mesi fa era il tuo
compleanno?" chiese lei all'improvviso. Dopo aver guardato nei suoi occhi
azzurri, Yu sentì come un brivido. La stessa sensazione che aveva provato prima
che Iiko... anzi, no, Quincy Issa... iniziasse a sparargli addosso.
"Beh... tecnicamente sì. Ma... insomma, mancava ancora un giorno..." rispose
lui, chiedendosi in quale campo minato fosse mai capitato. Hime sembrava quasi
scioccata...
"Perchè non me lo hai detto?" chiese lei. "Insomma, quando sono venuta a
prenderti con il mio Brain, avevamo tutto il tempo di..."
"Beh... date le circostanze, e poi considera che ci eravamo rivisti dopo un
anno..."
"Non mi sembra una buona scusa! E poi, non è bello mancare il compleanno di
un amico!" esclamò lei, piuttosto seccata. Yu si trovò a non sapere cosa
rispondere; perchè le importava così tanto? Che diamine, persino a lui non
importava... o almeno, non tanto quanto a lei!
"Non... non ti preoccupare per questo. Dico sul serio." la rassicurò. Non si
sarebbe mai aspettato che Hime fosse il tipo da darsi tanti problemi per una
cosa così insignificante... ma del resto, Hime era una ragazza strana. Molto
strana.
"Senti... se non ti da fastidio che te lo chieda, perchè ti fai tanti
problemi per questo?" chiese Yu con tutta calma, alzandosi in piedi e
guardandola con attenzione. "Non mi sembra che siano affari tuoi,
dopotutto."
In qualsiasi altro momento, Hime avrebbe notato che una reazione del genere
non era da lui. Davvero, non era da lui. Ma in quel momento, l'unica cosa che
sentì fu il sanmgue che le andava alla testa. Con la faccia scura, guardò verso
il terreno.
"Io... Io non..." cercò di rispondere lei, ancora non del tutto sicura. Ora
Yu sembrava davvero preoccupato - cosa strana, visto che non era tipo da
mostrare i suoi sentimenti così facilmente. "Io... ho solo pensato che..."
Yu sbattè gli occhi, ora completamente perso. "Hime?"
Lei si alzò di scatto, scuotendo la testa per non far notare il lieve rossore
che aveva in faccia. Ora Hime era veramente arrabbiata... e non aveva intenzione
di attribuirsene la colpa! Una cerca di essere gentile, e il risultato è un
terzo grado! Ma forse Hime se lo sarebbe dovuto aspettare...
"Lascia perdere! Dovevo aspettarmi che non avresti capito..." gridò lei,
iniziando a marciare verso l'interno della Novice Noah con tutta la grazia di un
rinoceronte!
Yuu non sapeva più cosa pensare. "Ma... ma cosa..." le gridò dietro.
Sfortunatamente per Yu, questo non fece che peggiorare l'umore già nero di
Hime. "Ti ho detto di lasciar perdere! Sei sordo, o cosa? IDIOTA!" gridò, per
poi rientrare nella Novice Noah sbattendo la porta dietro di sè!
Yu guardò la porta chiusa con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta.
"Ma... che diavolo..." disse tra sè... per poi distendersi nuovamente sul ponte,
con una mano sulla fronte per l'esasperazione!
"Io ci rinuncio..."
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Undici di notte. Normalmente, sarebbe stata considerata un'ora tarda per
chiunque. Yu, invece, aveva da poco iniziato il suo turno. Dopo aver fatto
qualche lavoretto di poco conto, gli era stato assegnato un semplice compito di
ricognizione assieme a Lasse; giusto per essere sicuri che non ci fossero
Granchild in circolazione.
Da quella discussione sul ponte, Yu e Hime non si erano più parlati. Yu non
sapeva se era ancora arrabbiata o meno, e non aveva nessuna voglia di scoprirlo,
e correre il rischio di essere strozzato! Quindi, si era imposto di evitarla il
più possibile.
Sfortunatamente, questo aveva portato a una serie di commentini pungenti da
parte di Lasse, per tutto il tempo della ricognizione. Il biondo aveva notato
come Yu e Hime si evitavano, e ogni tanto, tra le frasi che si dicevano,
spuntava fuori qualcosa circa un litigio tra amanti!
Quelle tre ore erano durate molto a lungo, e Yu finì per pensare di
doversi fare tanto di cappello alla pazienza di Kannan, che si sopportava
costantemente il biondo pilota. Ma alla fine, anche quel turno di pattugliamento
terminò, e tutto quello che ora Yu voleva era prendersi un pò di meritato
riposo. Si incamminò lentamente lungo il corridoio, verso la sua camera...
E si fermò di colpo vedendo... qualcosa di fronte alla porta. Era in parte
oscurato... e sembrava che si stesse muovendo. Yu corrugò la fronte e si
avvicinò lentamente...
Per qualche motivo, non lo stupì vedere che si trattava di Hime, seduta
vicino alla sua camera, con le braccia attorno alle ginocchia, e che stava
dormendo. Il suo viso era in parte nascosto da ciocche dei suoi capelli, e il
suo respiro era regolare e tranquillo. L'espressione di Yu si addolcì, e lui si
inginocchiò vicino a lei.
Odiava doverlo fare, ma non credeva che dormire lì fosse molto comodo. Le
appoggiò una mano sulla spalla, e la scosse leggermente. Hime borbottò qualcosa,
poi aprì lentamente gli occhi.
"Yu...?" disse, ancora assonnata, mentre la vista tornava normale. Yu annuì,
mantenendo un'espressione stoica. Quando si è nel dubbio, mantenersi
neutrali.
"Scusa se te lo dico, ma le stanze non sono fatte per dormire nei corridoi."
le disse, cercando di stare attento. Hime sbadigliò (e, Yu doveva ammetterlo,
era molto carina quando lo faceva), e gli restituì lo sguardo.
"Ah. Ma guarda. E io che pensavo che tu non fossi capace di fare battute."
gli rispose prontamente e con sarcasmo.
"Divertente." disse lui, decidendo di essere diretto. Non aveva senso girare
attorno alla questione, dopotutto. "Allora... che cosa sei venuta qui a
fare?"
Hime sembrò sorpresa... poi assunse un'aria contrita. "Senti... volevo
scusarmi per prima." disse, guardando verso il pavimento. Yu mosse la mano per
dire che non importava.
"Ah, lascia perdere."
"No." disse lei, con tutta calma.
Yu provò di nuovo. "Davvero, non c'è problema."
"Invece sì che c'è." rispose lei con fermezza. Notando la sua espressione,
Hime sospirò e decise di vuotare il sacco subito. "Ti ricordi quando mi hai
chiesto perchè mi dava tanto fastidio il fatto che non ti importasse nulla del
tuo compleanno?"
Yu annuì, ricordando il tutto fin troppo bene. Hime proseguì, guardandolo
fisso negli occhi. "Mi sono arrabbiata tanto... perchè tu sei sempre
così, Yu!" esclamò, confondendo l'altro pilota di Brain Powerd.
"Cosa?" chiese lui, sorpreso. Che cosa voleva dire con
quell'affermazione?
"Da quando ci siamo incontrati di nuovo, la tua ossessione è stata quella di
fermare Orphan, a qualsiasi costo." rispose lei. "E'... tutto quello che ti
interessa."
Yu si ritrovò per diversi secondi a non sapere cosa rispondere, ma raccolse i
pensieri rapidamente e ribattè bruscamente. "Oh, ma senti da che pulpito viene
la predica! Non eri tu quella che mi ha convinto ad unirmi alla Novice Noah per
fermare Orphan?" ringhiò, cominciando seriamente ad irritarsi.
Hime alzò gli occhi al soffitto per la frustrazione. "Non è questo che volevo
dire, Yu! Tutto noi vogliamo fermare Orphan! Ma tu... non lo so... è
praticamente la cosa che... diavolo, è l'unica cosa che sembra
interessarti!"
"Ovviamente! Lo sapete tutti di cosa è capace Orphan, no? Farò del mio meglio
per fermarlo, o morire nel tentativo!" disse, quasi furiosamente.
Tutta la rabbia di Hime sembrò spegnersi in quell'istante. Lo guardò
sorpresa, poi rassegnata, e infine... soltanto con tristezza. Yu sbattè gli
occhi, vedendola portarsi le ginocchia vicine al petto, e appoggiare la fronte
su di esse. "Hime?"
"Visto? E' questo quello che volevo dire, Yu." gli disse, con la voce
ridotta ad un sussurro. "Non ti interessa di niente e di nessun altro in questo
momento, soltanto di fermare Orphan. Vorrei dire che sei egoista, ma non posso.
Almeno alle persone egoiste importa di loro stesse. Si può dire lo stesso di te?
Non credo..."
La rabbia di Yu si era quietata nel vedere Hime così... sconfitta. Le sue
ultime parole lo avevano completamente spiazzato, e tutto quello che riuscì a
fare fu restare a guardarla senza parola.
"Vuoi che ti dica la verità? Sono preoccupata per te." gli disse Hime, con la
testa ancora abbassata. "Sei l'unico, tra tutti noi dell'equipaggio della Novice
Noah, che non avrebbe più uno scopo nella vita se Orphan venisse distrutta in
questo momento."
Yu non potè dire nulla. E anche se avesse potuto... che cosa avrebbe detto?
Aveva ragione lei...
"Che cosa ti resterebbe, Yu, se venisse a mancare il tuo unico scopo nella
vita? Che cosa faresti? Conoscendoti, ho la sensazione che te ne andresti da
qualche parte a passare il resto della tua vita in solitudine."
"Hime... Questo non può accadere..."
"E come fai a dirlo?" gridò lei, alzando di scatto la testa. "Non ti
interessa nulla, non è vero? Anche dopo tutto quello che ti ho detto, vuoi
comunque fermare Orphan, a tutti i costi!"
Yu cercò di rispondere, ma Hime lo interruppe. "Lascia perdere, Yu! Vai pure
a fermare Orphan da solo! Vai pure a farti ammazzare!" lo incalzò, assicurandosi
che lui la stessa guardando negli occhi. Yu rimase scioccato quando vide delle
lacrime. "A... a te non importa neanche della tua vita... quindi perchè dovrebbe
importare a me? Perchè dovrei sentirmi triste o furiosa ogni volta che penso a
cosa ti accadrà una volta che avremo sconfitto i Reclaimers? Perchè dovrebbe
farmi male il pensiero che potrei non rivederti più?"
"Hime..." mormorò lui, ad occhi spalancati.
Hime si alzò di scatto e si asciugò rapidamente gli occhi, per poi voltargli
le spalle. "Non so neanche perchè ti sto dicendo tutto questo. Come ho detto...
a te non importa niente."
Dopo un attimo, Hime sentì un paio di mani sulle sue spalle, che la
trattenevano con gentilezza. Quando Yu parlò, la sua voce era decisa, ma al
tempo stesso dolce. "Non è così, Hime. A me non importa soltanto di fermare
Orphan... ma anche di altre cose." Si fermò per un istante. Nessuna risposta da
parte di Hime.
"Per esempio... cosa succederebbe se fallissimo? Che cosa accadrebbe alla
Novice Noah? A mia nonna? A Kannan, Lasse, Nanga, Higgins e Komodo?" chiese lui,
sempre più convinto. "Se i Reclaimers e Orphan dovessero riuscire... sarebbe la
fine di tutto. Che cosa ne sarebbe della Terra? Dei tuoi fratelli... e di
te?"
Ancora nessuna risposta. Yu sospirò. "Ma... su una cosa avevi ragione, in
ogni caso. Non so cosa accadrà se ce la faremo.. Non ci voglio neanche pensare
perchè... se devo dire la verità... mi fa paura. Come hai detto tu, il mio scopo
è fermare Orphan... e una volta che questo sarà fatto... non lo so..."
Yu sospirò di nuovo, più tristemente. "Non so quanto questo possa voler dire
per te, ma per quello che può valere... scusami."
Per cosa volesse scusarsi, non era chiaro. Ma era la prima volta che lui
capiva veramente come Hime si sentiva, e la cosa lo aveva lasciato spiazzato.
Lei aveva appena dato voce a tutte le paure che lui aveva represso.
Yu sbattè di nuovo gli occhi, sentendo le spalle di Hime che tremavano
leggermente. "Hime...?"
Un attimo dopo, Hime gli aveva gettato le braccia attorno, abbracciandolo con
tutte le sue forze! Ancora una volta, Yu rimase sorpreso. Non aveva mai mostrato
così apertamente affetto verso di lui... quindi, perchè adesso?
"Scusami anche tu..." mormorò lei, con voce tremante. "Ma... non voglio che
tu..." Hime si era interrotta a metà.
Per quanto asociale potesse essere Yu, non era un insensibile. Tuttavia, Hime
fu sorpresa di sentire il suo braccio che la abbracciava, e l'altro che iniziava
ad accarezzarle i capelli affettuosamente. Il pilota di Brin Powerd dai capelli
blu non disse nulla, temendo che dare voce ai suoi pensieri avrebbe portato ad
altri fraintendimenti. Si limitò ad abbracciarla, tenendola stretta quanto lei
stava facendo. La sua presenza era già più che sufficiente a calmare le paure di
Hime.
Hime non si sorprese del fatto che Yu non dicesse nulla. Non era mai stato
tipo da parlare dei suoi sentimenti, anche quando questi lo dilaniavano. Ma
questa volta, lei capiva benissimo cosa stava pensando.
"Non posso prometterti che smetterò di combattere così disperatamente
contro Orphan. Non posso neanche prometterti che sopravviverò a questa guerra.
Ma posso prometterti che... non importa cosa accadrà, farò del mio meglio per
tornare vivo. Alla Novice Noah, dai nostri compagni... e da te."
Yu si preoccupò quando non la sentì rispondere. Temeva un altro attacco
verbale... e invece, con un pò di esitazione, Hime gli appoggiò al testa sul
petto, tenendo gli occhi chiusi. E anche lui capì cosa voleva dire lei.
"Grazie. Così va meglio."
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Il pilota dai capelli blu, appoggiato con la schiena al muro della sua
stanza, si permise un sorriso. Hime era raggomitolata sul suo fianco, e la mano
destra di lui le accarezzava delicatamente la spalla. Sembrava essersi
addormentata di nuovo, questa volta con un'espressione pacifica, e usava la
spalla di Yu come cuscino. Yu la guardò, spostando la mano sulla sua testa e
tenendola stretta alla sua spalla. In quel momento, Hime aprì leggermente gli
occhi.
"Non ti ho detto di smettere, Yu." scherzò lei, nonostante la stanchezza. Il
ragazzo alzò gli occhi al cielo, ma tenne la mano lì dov'era.
"Immagino che per stanotte dormirai qui, eh?" chiese Yu, continuando a
guardarla. La risposta fu un altro sbadiglio, e Hime annuì e si accoccolò
nuovamente su di lui. Yu sorrise un'altra volta. Doveva essere davvero stanca, o
non avrebbe mai fatto una cosa simile. Comunque, non era male come
sistemazione... Yu sentì le palpebre diventare pesanti, e cercò di tenere gli
occhi aperti.
"Cerca di dormire anche tu, Yu." disse lei, aprendo ancora un pò gli occhi
per guardarlo in faccia. Il sorriso gentile sul suo volto faceva sembrare
incredibile che lei lo avesse così duramente apostrofato, soltanto poche ore
prima. Yu decise comunque di lasciar perdere. E poi, non si stava male...
Cercò ancora una volta di chiudere gli occhi, e stava per immergersi nel
mondo dei sogni... ma un attimo prima che potesse riuscirci, sentì Hime
mormorare qualcosa.
"Che... ore sono?" chiese, a sua volta a malapena capace di restare sveglia.
Yu grugnì. "Ma... che diamine ti può..."
"E dai, rispondimi..." disse lei, troppo stanca per offendersi. Yu sospirò, e
guardò l'orologio appeso alla parete della sua stanza.
"La tre e mezza. Ma... perchè ti interessava saperlo?" chiese Yu. Hime lo
guardò e sorrise serenamente.
"Scemo..." lo prese in giro affettuosamente, per poi alzare un pò la testa.
Yu non la notò, o forse non ci stava prestando attenzione. Quindi, non si
accorse dello sguardo di Hime che indugiò su di lui per un pò...
"So che è un pò tardi per questo, però..." Hime si interruppe, e un attimo
dopo Yu sentì qualcosa di strano sulla guancia. Era una sensazione piacevole,
anche se sentiva un pò di umidità...
Ci volle un secondo a Yu per capire quello che era successo... e il suo viso
si tinse di rosso intenso, per poi guardare Hime con sorpresa. Lei gli rispose
con un sorrisetto da monella, e una semplice frase.
"Buon compleanno, Yu."
FINE
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