Warrior of Sea

di Arwen297
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Presagi

 

Buio.

Cielo rosso, agitazione, panico, ansia. Distruzione.

Ciò che le si pareva davanti le comunicava solamente quello, nient'altro. Sentiva il terrore provocato da quelle immagini terrificanti salire come ogni notte, come ogni volta che quell'incubo si ripresentava. Ogni volta più nitido di prima, ogni notte con qualche particolare in più rispetto a quella successiva. Tanto che ormai era perfettamente consapevole di stare sognando. Proprio come in quel momento in cui i suoi occhi avevano appena osservato il crollo di spettrali e neri palazzi.

Intorno a lei solamente morte, il rosso vermiglio del sangue la faceva da padrone.

Poi alla fine quella voce, sempre la stessa che le teneva compagnia da anni.

«Non mi rifiutare, è nel tuo destino il momento ormai è giunto vicino»

 

Aprì gli occhi di colpo immersa nel sudore, ormai erano anni che conviveva con gli incubi, alcuni più spaventosi, altri meno. Quello che però la tormentava in quel periodo sembrava più vivido di altri, sentiva chiaro il pericolo che da esso scaturiva.

Qualcosa, o forse qualcuno, ne percepiva il reale significato nei punti più reconditi del suo essere.

Aveva ormai quindici anni, e durante quelli precedenti aveva preso piena coscienza del fatto che molto probabilmente non era sola, molto probabilmente nel suo coporto c'erano due persone, aveva letto su alcuni libri del paranormale che poteva succedere. E se all'inizio era terrorizzata al pensiero che qualcuno potesse prendere controllo del suo corpo, con il passare del tempo quella presenza sconosciuta aveva iniziato a rassernarla. Anche se i suoi messaggi, la sua voce erano sempre molto criptici e indecifrabili.

Non aveva idea infatti di che cosa le riservasse il futuro. La voce non le aveva ancora rivelato che cosa era parte del suo destino anche se sentiva spesso nominarglielo. Diceva che ancora non l'aveva accettata pienamente, e in effetti era vero: lei al mare ancora non riusciva ad avvicinarsi. Dopo l'uscita qualche hanno prima, finita in modo disastroso in compagnia delle sue amiche aveva completamente rinunciato ad andare in spiaggia.

Perdendo forse la sua battaglia, o semplicemente rimandando un incontro che prima o poi sarebbe accaduto, che lei fosse contraria o meno non avrebbe avuto importanza. E una parte di lei sembrava esserne pienamente consapevole.

Ripensò all'incubo appena fatto, alle tre luci che poco prima che lei aprisse gli occhi le erano comparse davanti. Un particolare nuovo che non riusciva a spiegare, anche se l'altra parte di se sembrava quasi attratta da quel luccichio che poteva definire quasi familiare.

Forse siamo semplicemente io e i miei genitori, non deve essere per forza qualcosa di brutto.

Provò a rincuorarsi, anche se quelle tre luci non le comunicavano una sensazione di pericolo come in generale aveva fatto lo strano incubo in quell'ultimo periodo.

«Il tempo ormai è vicino, presto saremo una cosa sola, devi fidarti di me. Devi sconfiggere le tue paure, e abbandonarti al padre. Non porre inutili resistenze, il tuo destino ormai è segnato.»

 

 





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