~~LA CREATURA NEL BUIO

“Fatele avere tutte le cure possibili. Siate dolce con lei, per quanto vi è possibile (…)”

Be … Bertha … Bertha Ma … Mason …
“Ber-tha … Ma-son …”
Stretta convulsamente in un angolo, ingolfata nella larga tunica, la cantilena le esce dalle labbra, come non possa credere che quello sia il suo nome. Gli occhi arrossati fissano taglienti l’infermiera: quella donna sta là, a sorvegliarla, a bere. Ma un giorno, una notte, l’infermiera si addormenterà e lei di nuovo striscerà via da quel dannatissimo attico!
Il fuoco le danza davanti agli occhi, nel buio della sua prigione, perché non può più immaginare il cielo, l’aria, il profumo … Sì, era così profumata la sua terra …
Nei primi tempi aveva provato a vivere di ricordi, a immaginarsi all’aria aperta, ma piano piano  dimenticava tutto e ciò che restava era quella stanza scura, impregnata di follia … Il fuoco brucia le pareti di legno, il fuoco brucia la follia … Il fuoco brucia come la rabbia e come il rancore !
Nessuno aveva cercato di fermare di suoi accessi, quando si poteva!
Nessuno aveva cercato di capire cosa le succedesse!
Nessuno le ricorda come sia l’aria pura!
È questo a farla impazzire ancora e ancora.
Tra l’ombra dei sui ricordi riaffiora per una frazione di secondo quello del suo matrimonio: “è un uomo forte. Saprà gestirmi, non mi lascerà al mio destino senza combattere. Avrà cura di me.”  aveva pensato percorrendo la navata della chiesa.  Ma suo marito s’era ritratto inorridito appena la follia aveva preso a manifestarsi.  E come s’era preso cura di lei? Nascondendola vergognoso, rubandole il sole! E mentre la sua mente marcisce nell’attico, un altro velo da sposa, un altro abito bianco sono pronti per essere indossati!
Fissa l’infermiera, la fissa , la fissa, finchè non la vede chiudere gli occhi, abbassare la testa, lasciar cadere le braccia, lasciar cadere le chiavi …