l amica ritrovata?
Cara Hermione,
ti scrivo questa
lettera per cercare di farti capire certi
miei comportamenti.
Per
farti,soprattutto,comprendere il motivo del mio
allontanamento.
Quando t'incontrai
la mattina dopo che ci eravamo incontrati
a Hogsmade e ti avevo evitata,sembravi calma,ma sapevo che non poteva
essere
così.
Eppure ci
speravo,speravo tantissimo che tu fossi serena,che
non provassi rancore nei miei confronti,che la nostra amicizia
rimanesse così.
Intatta.
Unica.
Perfetta.
Silenziosa.
Mi accompagnasti
come ogni giorno davanti all'entrata del
mio dormitorio,poi,all'improvviso,mi chiedesti perché non ti
avevo detto che
ero tornato con Pansy. Perché te lo avessi tenuto nascosto.
Ma ciò che più ti
premeva sapere era perché lei era conosciuta dai miei
genitori,perché lei
poteva addirittura parlare,ridere e scherzare con loro.
Lì per
lì fui preso abbastanza alla sprovvista. Cercai di
farfugliare qualche scusa zoppicante,ma tu iniziasti a urlarmi dietro.
Mi accusasti di
averti presa in giro. Mi dicesti che ti
volevo solo usare,che non ci tenevo veramente a te.
Mi accusasti di
averti avvicinata solo perché ero uno
stronzo Mangiamorte e volevo arrivare a Harry.
Questo,anche se non
lo diedi a vedere,mi ferì molto.
Non mi restava altro
da fare che spiegarti tutto e cercai di
farlo con il maggior tatto possibile evitando di farmi possedere dalla
rabbia
che lentamente mi stava logorando.
Ti raccontai
che,oltre a mio padre, anche mia madre odiava i
Mezzosangue,che temeva la "cattiva influenza" che potevi avere su di
me,che avevo tentato invano di discutere con lei,che avevo cercato in
tutti
modi di farle capire che eri una delle persone più buone e
altruiste del mondo.
Ti dissi che nonostante tutto,nonostante la sua persecuzione,le sue
minacce,mi
ero attaccato a te. Ma che l unico modo per poterti stare accanto era
fidanzarmi ufficialmente con Pansy.
Dovevi sforzarti di
capire le mie difficoltà,le mie
incertezze,le mie paure e cercare di perdonarmi.
Quando la porta
d'ingresso al mio dormitorio si chiuse alle
mie spalle fui sul punto di piangere.Sapevo che tu non saresti
più entrata in
quel dormitorio,che non avresti più voluto passare tutti i
tuoi momenti liberi
con me…sapevo che la nostra amicizia non sarebbe mai
più stata la stessa. La
nostra fine era già all'orizzonte,ma non mi rendevo ancora
conto di quanto
fosse imminente.
Mi sono spesso
domandato cosa realmente pensassi di me e
come ti ero sembrato la prima volta che ci incontrammo. Sapevo bene che
il mio
travestimento,come aveva fatto con tutti gli altri,ti aveva ingannata
facendoti
credere che ero orgoglioso,arrogante,spavaldo e superbo,mentre in
realtà ero
timido,spaventato e solo. Portare una maschera,per me,era diventata una
cosa
naturale: l'avevo resa un'arte,la Mia arte! Era la mia unica difesa.
Senza di
essa non ero in grado di affrontare la vita e temevo di essere
costantemente
ferito quando conoscevo delle persone che ammiravo e rispettavo per la
loro
intelligenza e il loro modo di essere,sapendo di essere rispettato da
loro solo
perché in realtà ero un Malfoy. Solo
perché,in realtà, mi temevano. Tu
per me sei sempre stata una specie di mix:
ti rispettavo,ti ammiravo,ma tu non mi temevi,tu non mi rispettavi solo
perché ero
un Malfoy.Tu mi sei sempre stata accanto perché,lo so,mi hai
sempre voluto
bene.
Per i miei genitori
bastava essere dei Malfoy,non chiedevano
di più,non avevano altre ambizioni e ciò li
rendeva prepotenti e spesso brutali
verso gli inferiori-e chi,ai loro occhi,non era inferiore a loro?
Era questa la
differenza fondamentale tra noi.
Io provavo dei
sentimenti e loro non ne erano capaci.
Io sognavo e loro no.
Loro vivevano solo
per essere dei Malfoy.
Io no.
Loro erano
soddisfatti di essere dei Malfoy.
Io
no.
Io odiavo tutto
ciò che era collegato al cognome Malfoy.
Loro non potevano
soffrire di sbagliare nemmeno quando erano
più persone a far loro nota questa cosa.
Io ho saputo
comprendere quando,come e perché avevo
sbagliato e ho cercato di migliorare,di cambiare.
Per loro i
Mezzosangue erano solo feccia,addirittura peggio
dei Babbani perché erano un disonore per il Mondo Magico.
A
loro non importava se
i migliori maghi fossero Mezzosangue; se i più intelligenti,
buoni, disponibili,
altruisti,unici non fossero dei Purosangue.
Per me invece erano
persone fantastiche,non tutti
ovviamente,ma le persone migliori che conoscono sono dei Mezzosangue.
TU,LA MIA
MIGLIORE AMICA,SEI UNA MEZZOSANGUE E NE VADO
FIERO!
Non hai idea di come
rimasero stupidi e inorriditi sapendo
chi frequentava e cosa pensava il loro unico e "degenerato" figlio.
Che strane ti
debbono sembrare tutte queste
confessioni,soprattutto quello che concerne mia madre.
Dopo anni e anni di
amicizia non ti ho mai detto quanto i
miei e io fossimo diversi,non ti ho spiegato perché fingevo
di non conoscerti
quando eravamo nello stesso luogo e lì so trovava anche mia
madre.
Ma cerca di capirmi:
come potevo distruggere l'immagine che
ti eri fatta di lei? Come potevo farlo sapendo bene cosa pensavi di lei?
Ricordo bene la
prima volta che la vedesti: mi dicesti che
era bellissima,che aveva dei lineamenti,degli occhi e un sorriso
dolcissimo.
Dicesti che sicuramente era una persona dolcissima. Ma ciò
che più mi impediva
di dirti la verità era una frase specifica " ora capisco da
chi hai preso
tutta la tua dolcezza,la tua bontà,il tuo buon
cuore"… Tu credevi di farmi
un complimento,ma dicendo così in realtà mi hai
dipinto come una persona
orribile e sapevo che ti saresti sentita eternamente colpevole per quel
paragone.
Non hai idea di
quante volte mi sia chiesto che tipo di dona
fosse dentro. Me lo chiedo tutt'ora e il fatto di non aver trovato la
risposta
mi preoccupa e mi sconvolge. Sono sempre stato convinto che ci fosse
una
chiave,da qualche parte, e che fosse colpa mia non averla trovata e
aver fatto
scattare la serratura che custodiva il suo cuore,il suo essere.
Di certo aveva dei
sentimenti ed è stata una cavolata
scrivere che non ne aveva. E' naturale che li avesse: era un essere
umano,non un
automa. Non poteva evitare di averne alcuni
in comune perfino con quelli che lei definiva "fecce umana":il
dolore,per esempio.
Ma per quel che
riguarda la gioia? Avrebbe mai capito la
nostra gioia? Quella gioia scaturita dallo stare insieme,dallo stare in
silenzio sotto un albero ad ascoltare i rumori della natura,dal
ridere,dal
acntare,dal suonare,dal parlare,dal sapere che qualcuno tiene davvero a
noi?
No,naturalmente.
Tutto questo,per
lei,era inutile ciarpame. I suoi sentimenti
di contentezza erano la cosa più semplice del mondo: la
soddisfazione di vedere
le sue richieste di fasto e di splendore soddisfatte,di sapere che gli
"inferiori" erano sottomessi dai più forti,uccisi dai
più forti.
Che potesse odiare
fermamente ora lo sai,ma poteva amare?
Era capace di
uccidere lei stessa quelli che non meritavano
di vivere,ma sarebbe mai stata capace di salvare,per mezzo della sua
vita,la
vita di qualcuno che amava?
"Amava" Voldemort
con una specie di devozione
canina,ma era un sentimento che non aveva niente a che vedere con la
tenerezza,la vera devozione o il sacrifico. La domanda alla quale
ancora non so
rispondere è :amava,era capace di amare qualcuno al di fuori
di se stessa?
So bene che con
questa lettera ti ho sconvolta e che
ora,probabilmente,non vorrai più avere a che fare con il
figlio di due
assassini,ma sono certo di aver fatto la cosa giusta "dicendoti" tutto.
Ricordati che non
sono come loro,che io ti voglio davvero
bene!
Tuo
Draco.
Qui disteso sotto il
nostro albero mi chiedo cosa starai
pensando dopo aver letto la lettera.
Un sussurro.
Mi volto.
Sei davanti a me.
Hai gli occhi
rossi,hai pianto.
Perdonami non volevo
farti soffrire.
" Ho perso la mia
amica,vero?"
"no,l'hai ritrovata
e ti vuole ancora più bene di
prima..ma non nasconderle più nulla.
Tu sei tu.
Tu NON sei i tuoi
genitori.
Ed è
Draco che lei ammira,rispetta,adora,a cui vuole bene.
E' Draco il ragazzo
per cui darebbe la vita.
E' Draco il ragazzo
per cui DAREI la vita.
Draco,non Draco
Malfoy."
Per la prima volta
in vita mia ebbi la consapevolezza di
aver accanto una persona che mi amava per quello che ero,non importa di
che
amore si trattasse,era pur sempre amore.
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