Donna, madre, regina

di keepcalmandwrite
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«Una madre di tre figli. Una madre di abomini, come qualcuno ha osato più volte chiamarli. Una madre che ha visto l’amore dove, agli occhi degli altri, non ce n’era. Una madre che ha creduto in loro, trovandosi con nient’altro che cenere tra le mani. Una madre che ha seminato, ma ha raccolto distruzione.

Mi guardano, e sussurrano alle mie spalle che sono pazza. Ma io mi guardo, e vedo una bambina senza infanzia, stuprata dal dolore e dalla rabbia. Una bambina che dovette salutare il fantasma di sua madre dopo che essa le diede l’ultimo bacio, per poi andarsene prima del tempo implorandole di essere forte.

«Donna», mi chiamano con disprezzo. Per loro sono solo una donna che ha sognato di arrivare più in alto di dove mi volevano. E ci è arrivata. Ma questa donna ha visto la felicità volare via lontana, prima ancora che potesse stringerla tra le mani. A questa donna avete fatto promesse di gloria, e le avete infrante.

Mai chiesi un uomo al mio fianco, io. Voi anni fa organizzaste per me un matrimonio, e voi metteste quell’uomo nel mio letto. Ma siete stati davvero cechi a non vedere quanto già ero forte, io da sola. Ancora oggi un uomo mi offre il proprio amore credendomi fragile, ma mi volto dall’altra parte. «Un’amante ingrata», solo perché guardo oltre il conforto di braccia più robuste, di braccia forgiate in mille guerre. Ma quest’uomo al mio fianco non sa che la più logorante delle battaglie non è sul campo: è una continua lotta, senza riposo, in cui si vince solo difendendosi con l’armatura che ci si costruisce addosso, e che vesto su questo mio dolce corpo che tanto gli piace.  

Lo sento, c’è fuoco in me. Con il fuoco ho combattuto coloro che volevano intralciare il mio cammino. Chi mi guarda adesso può solo pensare che sono nata per questo. Tremeranno gli uomini che saranno così sciocchi da negarlo ancora: quel posto è il mio. Il trono è mio, e in vita non conoscerò mai piacere più grande del peso della corona. Neanche la morte mi dissuaderà dalla rabbia per quanto mi è stato portato via, ed anche allora la mia anima non troverà pace, ma continuerà a gridare, forte e fiera come sono sempre stata: “Sono miei i Sette Regni, sono io la regina”»



[Nota: Questa flashfic di genere introspettivo rappresenta contemporaneamente pensieri sia di Daenerys che di Cersei. Guardando l’ultima stagione non ho potuto fare a meno di trovare molte similitudini tra i due personaggi. Per quanto le loro personalità possano inizialmente sembrare opposte come la notte e il giorno, credo che sotto molti aspetti siano invece corrispondenti (anche se ognuno è libero di avere il proprio parere in merito, ovviamente). Questi pensieri che ho scritto hanno quindi riferimenti diversi in base a quale soggetto tra i due personaggi si vuole dare. Spero che apprezziate, per quanto insolita quest’idea possa essere. Ovviamente spero anche in un possibile incontro e dialogo tra Cersei e Daenerys nella prossima stagione, sarebbe davvero interessante vederle interagire insieme! :) ]




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