capelli
"Solo per
curiosità, è la prima volta che perdi una
scommessa, Glorfindel?"
Esclamò Gimli con fare fintamente curioso, quando la sua
reale intenzione era quella di infastidire l'amico che ora stava
uscendo dal bagno.
Il bell'elfo sbuffò esasperato mentre usciva dal bagno, con
solo pantaloni chiari a fasciargli le gambe e degli stivali neri ai
piedi. Si era lavato i capelli che ora cadevano pesanti sulle spalle
possenti, delle goccioline scivolarono lungo la sua gola fino a
raggiungere il petto nudo.
"Lo vuoi sapere solo per il gusto di rinfacciarmelo quando ne hai
voglia?" ribattè l'elfo. Il nano fece le spallucce, "Potrei
anche farlo," disse "è una delle sensazioni più
belle
del mondo aver battuto un elfo, a scacchi poi!" Glorfindel
distolse lo
sguardo, leggermente imbarazzato. "Hai avuto solo fortuna." disse
sottovoce.
"Ti ho sentito!" esclamò il nano afferrando un asciugamano
posta su una sedia presente nella stanza. "E asciugati, stai bagnando
il pavimento." gli e la lanciò, e l'elfo la prese al volo
iniziando subito a passarla tra i capelli, rimuovendo l'acqua in
eccesso. "Avanti, siediti." gli disse indicando la sedia. Glorfindel
deglutì. "Non puoi farlo davvero. Non puoi... dannazione,
perchè i miei capelli!?"
"EHY," Gimli alzò le mani "sei stato tu a dire 'se vinci
allora mi farò tagliare i capelli'," esclamò
imitando il tono sicuro con cui l'elfo disse quelle parole. "Pensavi
veramente di vincere?"
Glorfindel rimase silenzioso per qualche istante. "...Si!" ammise
sincero.
"Hah, invece no. Forza, siediti."
"Ma-"
"Niente 'ma'! Adesso mettiti qui e stai buono."
Glorfindel piegò le labbra in un broncio ma si sedette lo
stesso, dando così le spalle al nano. Quest'ultimo
afferrò una spazzola iniziando a pettinargli la chioma umida.
Percepì l'evidente agitazione dell'elfo, che aveva iniziando
a battere nervosamente il piede sul pavimento. "Guarda che è
anche per il tuo bene," disse, divertito dall'atteggiamento dell'amico.
"Insomma, sei un guerriero! Non puoi affrontare un nemico
senza la paura di avere i capelli davanti agli occhi.''
"Ma non sono un ostacolo!" tentò di ribattere l'altro.
"E che mi dici di quella volta che Legolas ti ha afferrato i capelli
impedendoti di scappare?"
"O quella volta quando le tue trecce sono rimaste impigliate tra i rami
di un albero?"
"E come dimenticare quando stavi riposando vicino al falò, e
una tua ciocca stava per prendere fuoco!"
"Gimli," sospirò Glorfindel alzando gli occhi al cielo. "Ti
ho già detto che per me non sono..."
D'un tratto s'interruppe, mentre il ricordo di un evento di molti anni
prima gli balenò la mente; accidenti, il Balrog lo aveva effetivamente
afferrato per i capelli, trascinandolo nel burrone, morendo
così insieme a lui. Il nano non aveva tutti i torti,
dopotutto. "E va bene," ammise. "Forse hai ragione."
"Lo pensi veramente?"
"Lo penso veramente!" affermò l'elfo poggiandosi contro lo
schienale.
Il nano sorrise soddisfatto. "Perfetto. Allora possiamo iniziare."
finito di pettinarlo prese una sottile ma affilata lama. Come Gimli
afferrò una ciocca bionda, Glorfindel ruppe il silenzio.
"Uh, Gimli?"
"Si?"
"Sai quello che stai facendo?" domandò.
"Guarda che non te le taglio le orecchie, stai tranquillo!''
Quella stessa sera, Glorfindel scese per la cena accompagnato dal nano.
Mentre camminava non faceva altro che continuare a toccarsi le ciocche.
Doveva ancora abituarsi al fatto che adesso i capelli gli sfioravano
appena le spalle, ma tutto a suo tempo.
"Zio Glorfindel!" appena lo vide, il piccolo Eldarion corse verso di lui
abbracciandolo forte, e l'elfo gli sorrise prendendolo in braccio.
Aragorn, Arwen e qualche servitore presente nella sala si voltarono nella sua direzione, e
il Vanya sentì le proprie guance imporporarsi per come lo
stessero guardando.
"Ma che hai fatto ai capelli?" fu Arwen a spezzare il silenzio.
Glorfindel sospirò. "Ho perso una scommessa. E... per questo
mi sono
fatto tagliare i capelli." rispose. Intanto Aragorn lo stava fissando
divertito, e una fanciulla che stava versando del vino in un calice era
rimasta talmente incantata che non si accorse di averlo riempito fino
all'orlo,
e ora il liquido stava colando fuori dal bordo macchiando il legno del
tavolo.
"Fa così strano... senza quella lunga chioma!"
commentò
Arwen sorridendogli.
"Ma
ti stanno bene." aggiunse Aragorn.
"Almeno non mi troverò un capello nel piatto."
Commentò Gimli, ricevendo un pugno sulla
spalla da parte dell'elfo.
La Regina di Gondor rise. "Sei comunque incantevole. Anche con i
capelli corti." Glorfindel arrossì a quel complimento. E
Arwen
aveva ragione.
Donavano a Glorfindel più di quanto egli stesso si sarebbe
mai aspettato.
angolino autrice;
-che cosa minchia ho appena scritto. Help.
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