Because You Matter

di downinamber
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Cominciò lunedì, a scuola. Sgattaiolavano insieme fra i corridoi alla ricerca di privacy, sempre più frequentemente.

Ormai baciarsi ed accarezzarsi erano bisogni fisiologici, solo che ogni tanto una mano di Blaine risaliva la coscia di Kurt e si fermava lì, dove iniziava la curva del suo sedere. Allora il castano si paralizzava per poi inspirare bruscamente e ricominciare a baciare l'altro.

Ma Blaine sentiva nei suoi movimenti che Kurt non aveva gradito, quindi, semplicemente, riportava la mano al centro della sua schiena.

Dal canto suo, Kurt era terrorizzato: aveva paura di quanto fortemente volesse Blaine.
Suo padre, Burt Hummel, gli aveva già fatto ogni tipo di discorso immaginabile riguardo al sesso, eppure Kurt non si sentiva pronto.
Amava Blaine con ogni fibra del suo essere e voleva davvero donargli se stesso, ma aveva comunque paura.

Blaine non era certo quel tipo di ragazzo che faceva pressioni al suo fidanzato, però avrebbe soltanto gradito parlarne con Kurt.

Le cose peggiorarono venerdì sera a casa del moro.
Aveva invitato il suo ragazzo per una cena romantica (con la speranza di tante coccole dopo) ed avrebbero avuto casa per loro anche durante la notte.

Risultato: Kurt era nel panico. Continuava a sentirsi in dovere di compiacere Blaine e non doveva deluderlo assolutamente.

-Voglio fare sesso.- forse non nel modo più appropriato, ma Kurt almeno ci provò.

Il riccio rimase lì, basito davanti alle sue patate al forno, ad osservare l'altro.
E poi, come sempre, lo capì.
Quindi prese Kurt per mano e si sedettero sul divano.

-Kurt, amore, ascolta... sai che lo voglio. Insomma, penso si capisca.-

-Ma?- domandò il castano, avvilito.

-Ma non vorrei che tu dicessi questo solo perché è quello che ci si aspetta da una coppia dopo una cena.- concluse, guardandolo con amore e comprensione. 

Ma per l'altro non fu rassicurante.
Si sentì stupido ed ingenuo. La convinzione che non fosse abbastanza sexy, maturo ed intraprendente per Blaine, si fece sempre più forte in Kurt.

Così prese la giacca e si alzò.
-Mi dispiace.- sussurrò scoraggiato, ma abbastanza forte perché Blaine lo sentisse.

E non ebbe importanza quante volte il moro lo chiamò: Kurt se n'era andato.

Intanto Burt Hummel vide tornare a casa suo figlio disperato, lo vide rifugiarsi in camera trafelato ed i suoi pensieri andarono, ovviamente, al peggio.
Convinto di dover uccidere Blaine Anderson, Burt provò ad avvicinarsi al ragazzo per sapere almeno con quanta cattiveria avrebbe dovuto strozzare il suo (ex?) ragazzo.

Trovò Kurt che rovistava nei suoi armadi, gettando a terra decine di capi firmati, sconvolto.

-Non c'è niente che mi renda attraente! Gesù, è perché io non sono attraente!-

-Kurt, tesoro, cos'è successo?-

Il ragazzo inspirò ed espirò diverse volte, prima di voltarsi lentamente.

-È successo che finalmente pensavo di essere pronto a fare sesso, ma non posso proprio fingere. Addirittura dopo pochi secondi Blaine si è accorto che in realtà non volevo!-

Burt fu sollevato di questo (e di non dover ripescare il suo fucile da caccia).

-Figliolo, è perfettamente normale. Non c'è nulla di cui vergognarsi e sicuramente anche Blaine lo sa.-

A quel punto Kurt si buttò sul letto e gli chiese di andarsene.

Quando, dieci minuti più tardi, suonò il campanello, Burt seppe già chi era.

-È in camera sua.- annunciò.

E quando il giovane ringraziò per poi correre in direzione di Kurt, l'uomo seppe anche che sarebbe andato tutto bene.

-Ti ho riportato la tua borsa. So che dai di matto senza le tue creme idratanti.-

Kurt alzò gli occhi dal cuscino al suo ragazzo e notò che i suoi erano lucidi ed arrossati, segno che aveva pianto.
Si concesse, quindi, di sussurrargli un "grazie" piccolo e timido.
Al che Blaine prese tutto il suo coraggio: si avvicinò, tolse le scarpe e salì sul letto con Kurt, abbracciandolo forte.

-Che fai?- gli domandò l'altro.

-Quel che avrei voluto fare a casa mia. Stringerti e farti sentire quanto ti amo. Coccolarti ed addormentarmi con te tra le braccia.-

Kurt sussultò a quelle dolci parole, poi si rilassò contro il moro.

-Non era neanche nei miei piani farlo stasera.- continuò Blaine. -Lo so che è presto. E quando mi spingo un po' oltre con te è solo perché ho bisogno di sentirti, costantemente. Questo è l'effetto che mi fai.-

-Quindi anche tu vuoi aspettare?- pigolò incredulo Kurt.

-Certo, amore. Voglio soprattutto che prima tu capisca che sarà qualcosa di più che l'atto in sé.- disse Blaine e lo strinse più forte, per proteggerlo sempre.
-Sarà importante, Kurt, perché tu sei importante per me.-

E si addormentarono così, abbracciati, fra baci e carezze, con Burt fuori la porta che si asciugava una lacrima.

 





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