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Premetto: l’idea di questa fic nasce dalla mia mente bacata circa due anni fa,
complice l’odio che personalmente ho per la new entry – che, se già non
immaginate, conoscerete prestissimo - nella scuola più famosa del mondo; qualche
giorno fa, rileggendo le vecchie fic incompiute, mi capita “tra le mani”
l’introduzione della fic, e, per vari motivi, ho deciso di riprendere a
scriverla; la mia decisione è favorita anche dalla promessa di Federica,
MenionLeah
su efp, di aiutarmi, e così è stato e spero sarà; quindi, non tutto ciò
che troverete in questa fic sarà opera mia. Detto ciò, smetto di tediarvi con le
mie chiacchiere, preciso che questa è una sorta di introduzione, e via!
Promesse di Vendetta
Il silenzio regnava
nella Sala, interrotto solo da qualche commento.
Davanti agli occhi di
tutti gli studenti di Hogwarts si presentava una scena alquanto strana: il
Preside, alto e slanciato, sovrastava in altezza una "bambina" che non era poi
tanto una bambina.
Era bassa, con corti
capelli neri e due chiazze rosse sulle guance che la facevano sembrare la
sorella gemella di un pomodoro; indossava un vestitino con le maniche gialle, la
parte superiore rossa e la gonna rosa, e ai piedi non portava le scarpe.
"Vi presento la nuova
studentessa di Hogwarts, lei è Heidi" annunciò il vecchio Preside agli alunni,
alquanto sconcertati alla vista di quella nuova studentessa, che avrebbe dovuto
frequentare il quinto anno, ma dimostrava appena sei anni.
In quell’istante, la
professoressa McGranitt fece il suo ingresso nella Sala Grande, tenendo tra le
mani quello che sembrava un vecchio straccio rattoppato: tutti, anche i più
giovani, riconobbero il Cappello Parlante.
“Come nuovo studente –
riprese il Preside – sarai affidata ad una delle quattro Case di Hogwarts.
Esse sono Grifondoro,
Tassorosso, Corvonero e…”
“Caprabianca?” domandò
speranzosa la piccola Heidi.
“… Serpeverde” terminò
invece Silente.
Delusa, Heidi si
sedette sulla sedia che le indicava la McGranitt, al centro della Sala Grande, e
si mise il Cappello in testa.
Solitamente, il
Cappello copriva gli occhi di qualsiasi persona lo indossasse. Ma ad Heidi coprì
semplicemente tutta la testa.
La Sala attese di
conoscere il verdetto del Cappello, e aspettò, aspettò.
Dopo almeno due lunghi
minuti il Cappello emise la sua sentenza: “SERPEVERDE!”
Si levò un brusio di
sorpresa, mentre Heidi andava saltellando al tavolo della sua nuova Casa.
La domanda inespressa
che frullava nella testa di tutti era: che ci faceva quella innocua bambina in
una Casa come Serpeverde?
“Ha un aspetto così
dolce!” esclamò allibita Lavanda Brown, mentre Calì Patil annuiva
freneticamente.
Intanto i Serpeverde
guardavano la nuova compagna indignati.
“Si vede da un
chilometro che è una mezzosangue!” strepitò Theodore Nott.
“Peggio, una maganò”
replicò Pansy Parskinson, alquanto disgustata: Heidi le si era seduta accanto e
le sorrideva in un modo quasi inquietante, benché fosse un sorriso piuttosto
allegro.
“Ciao!” esclamò,
scuotendo la piccola manina in segno di saluto.
Nessuno rispose.
“Ciao!” ripeté,
continuando a scuotere la manina, gli occhi semichiusi, la bocca ancora distesa
nel sorriso.
In quel momento un urlo
si levò dal tavolo dei Grifondoro e subito dopo uno scintillio di luce rossa
indicò che qualcuno era appena stato schiantato;
“AAAAAAAH” si ripeté
l’urlo, ma stavolta fu una voce diversa ad urlare, riconosciuta come quella di
Ron Weasley.
“CHE SUCCEDE?” ululò
Silente, per sovrastare il brusio che si era diffuso nella Sala.
“Harry… Harry è stato
aggredito da quella COSA BRUTTA!” singhiozzò Ron, indicando il corpo svenuto di
Harry con accanto quello di una strana creatura bianca, brutta e pelosa.
“FIOCCO DI NEVEEEE!”
strillò improvvisamente la piccola Heidi, correndo verso la strana creatura.
Piangendo le si gettò
accanto, strillando: “l’ha uccisa, L’HA UCCISA!”
Ma Fiocco di Neve si
mosse proprio in quel momento, e si alzò, rivelando una sorta di unicorno, molto
più basso, molto più peloso e decisamente molto più brutto.
“Capretta mia, sei
viva!”
E poi, con uno sguardo
che non sarebbe potuto sembrare più inumano sul volto di una bambina, disse: “La
mia vendetta sarà dura.” E tornò al suo tavolo.
Al tavolo dei
professori, nel frattempo, Hagrid, con gli occhi luminosi, osservava la strana
creatura pelosa.
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