Perchè sapevo che non avrebbe avuto senso.
Che tutte quelle persone esultanti attorno a me avrebbero potuto anche non esserci, e il quadro sarebbe stato lo stesso: io, in una grande palestra, vincitore di un campionato che non era nemmeno il mio. I lustrini erano di troppo, gli urli e le grida di esultanza avrebbero potuto darmi alla testa, e le luci erano mi accecavano.
Vi siete mai sentiti soli in una stanza affollata?
E poi ti ho visto. E ho capito che eri tu a dare un senso a tutto questo. Che la nostra vita è quella che scegliamo, perché le persone sono quelle che scegliamo.
E tu lo sai, che sarai tu a darmi uno scopo. Che sarai tu a farmi sentire vincitore, che sarai tu a farmi sentire scrittore, che sarai tu a farmi rialzare quando cado.
Rialzami da terra, Peyton.
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