Ed ella è lì, seduta composta al suo posto, immobile come una statua. Ammira tutto e niente al contempo, innamorata della vita e dell’essenza stessa dell’essere umano.
Austera osserva dallo specchio, guarda verso le montagne; lo sente, ormai è quasi l’ora, il Sole deve levarsi nel cielo per riscaldare cuori ed animi, segnando l’inizio del nuovo giorno.
Levatasi dal magnifico trono di puro topazio arancione, ella s’incammina verso la carrozza volante che l’avrebbe portata nel cielo, dove avrebbe adempiuto al proprio dovere come ogni giorno.
“Mia Signora, siamo arrivati…”; la dolce voce dello spirito la risveglia dai pensieri e solo allora ella si alza e fluttua lentamente fuori dal mezzo, pronta a compiere la magia.
Con dolcezza prende due ampolle che sempre conserva nelle larghe maniche e, tenendole saldamente, comincia a danzare, spargendo una polvere scintillante dei più bei toni del rosa pesca, dell’arancio e del lilla; di quelle stupende tinte il cielo comincia a colorarsi, lasciando che ogni minima nube se ne impregni per accogliere al meglio il meraviglioso Sole nascente, in un’ovazione perfetta.
Rientrano poi a palazzo, un luogo incantato nascosto tra le nubi più morbide e perfette; lì ella si risiede sul trono ed, in silenzio, attende una nuova alba.
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