La mia storia

di queenjane
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A narrare le sventure di quegli anni pare passato poco, tranne che preferisco passare oltre.
Figlia di Re, cugina di Carlo V, definita una  volta la perla di mio padre, alla fine non ero nulla, solo una bastarda.
Ero in esilio, un tetro ed umido palazzo,Hudson, semi prigioniera, la Concubina Nan Bullen, che mai avrei chiamato regina, mi voleva male..
Ho atteso, sono state stagioni infinite, come sai, te le ho narrate la sera prima di dormire, mi  amor, brevi parole..
Elisabetta ha imparato a camminare guidata dalle mie dita, l’ho amata e compianta, oggi come allora, NAN produceva aborti, figli nati morti mentre re Enrico,nostro padre, stufo di lei, cercava il modo di toglierla di mezzo.
Per lei aveva pagato un prezzo esorbitante, l’aveva resa regina, allontanando mia madre, abbandonata come un cencio, ripudiato me, inventando nuove liturgie e parole, per avere un maschio..
Che non è mai arrivato.
È giunta invece l’esecuzione di NAN, accusata di incesto e stregoneria nel maggio 1536, quattro mesi dopo la morte di mia madre.
Non l’ho più rivista, le sue parole e preghiere ingoiate da un gigante egoista, un orco, mio padre..
Che si è fidanzato con Jane Seymour il giorno stesso della decapitazione della Bullen..
o Ho giurato, di riconoscere la sua paterna autorità, uno schermo per diventare regina.. proteggere la mia eredità, quella  per cui mia madre ha combattuto, fino all’ultimo respiro..
Ho finto di accettare le sue esternazioni, che le nozze con Caterina d’Aragona non erano valide e io una bastarda..
Tutto per non soccombere..
Una politica, astuta strategia..
Jane Seymour mi inviava teneri messaggi, gioielli preziosi e delicate piante di cetriolo ..
Come un bocciolo, cercavo quiete  e luce.
Lei è morta di parto,dodici giorni dopo avere dato al mondo Edoardo, l’erede di mio padre, la rosa dei Tudor.
Era l’ottobre 1537.
Ero la dama di onore addetta ai funerali della regina Jane.
Mio padre era nel lutto.
Perdonami se non resistito alla lussuria, mi amor, nel 1539 il duca Carlo giunse a corteggiarmi, era giovane e bello, ci scambiammo baci come mio padre snocciolava promesse e alleanze.
Un gioco di pedine..
Altri  anni e saremmo stati insieme.
Nel mentre, io restavo cattolica, intanto mio padre si sposava con una ragazzina, Caterina Howard, decapitata per  lussuria, poi Caterina Parr.
Io ti amo, anche se è ridicolo...lo so.
 

 




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