E'
mattina.
Di nuovo.
Comincia una gioranta intera di studio e cibo
scarseggiante.
Mi alzo dal letto
con la leggiadria di un pachiderma e
mi dirigo verso il bagno.
E' chiuso
a chiave.
Ah,
già: da una settimana non sono più sola in questo
appartamento.
Mi
porto la mano sulla fronte per punire la mia gentilezza e vado in
cucina.
Bevo
un bicchier d'acqua e metto a bollire il the.
Passano
i minuti. Silver ancora non finisce.
Vado
a bussare.
-Silver?
Da quanto tempo sei lì dentro?-
-Ah,
buongiorno.-, dice dall'altra parte.
Apre
la porta. Ha la schiuma da barba sulla faccia e il rasoio in mano.
-Noi
19enni dobbiamo raderci. Ci vorranno solo pochi minuti, dolcezza.-
-Non
mi chiamare dolcezza. E sbrigati, noi 17enni dobbiamo studiare per
costruirci un futuro.-
-Agli
ordini!-, dice, facendo il tipico gesto con la mano e chiudendo la
porta.
Non
posso crederci: ci mette più tempo di una donna.
Finalmente
finisce ed è il mio turno. Mentre mi lavo i denti, entra:
-Non
ci posso credere: tieni le medicine sempre nello scaffale
vicino ai
tamponi. E' un'abitudine disgustosa.-
Guardo
in basso e mi rendo subito conto dell'equivoco.
Sciacquo
la bocca e prima che chiuda la porta mi affretto a chiarire.
-Ti
assicuro che i tamponi...-, blocco la porta col piede.
-Si
si, lo so. Sei vergine, ma hai problemi di flusso bla bla bla.-, si
indica la testa -Ho la
memoria lunga.-
Chiude
la porta. Sono rimasta spiazzata.
Finisco
in bagno e faccio colazione.
Dopodiché,
studio fino all'ora di pranzo.
Vado
in sala, ho una fame da lupi.
Silver
è sul divano a guardare la tv.
-Silver,
tu hai fame?-
-Moltissima,
cosa si mangia?-, si alza come un razzo e viene verso di me.
-Niente.
Devi cucinare tu per te stesso. Ti metto a disposizione il cibo.-
-Oooooh,
ma tu cucini così bene. Una volta hai cucinato l'intero
cenone di
Natale in due giorni. Era tutto fantastico.-
Ha
la capacità di passare dall'essere coccoloso all'essere
odioso
e molto flirtante.
Purtroppo
ho scoperto che il suo essere coccoloso è un mio punto
debole.
-Beh,
oggi niente cenone. Preparo della pasta, ti va?-
-Certo,
grazie mille.-, sembrava pronto a tornare verso il divano.
-Tu
prepara l'acqua. Io prendo gli spaghetti.-
Mi
guarda come si guarda un alieno che parla un'altra lingua. Dopo sbuffa.
-Sai
come si prepara la pasta?-
-...sì?-,
quel sì era un palese no.
Gli
do tutte le indicazioni e lui le segue alla perfezione.
Sta
buttando il sale nell'acqua.
-Hai
un bel culetto, ma se non sai preparare la pasta per me vali meno di
zero.-
Si
ferma. Guarda l'acqua come ipnotizzato.
Poi
gira la testa verso di me. La bocca spalancata.
-Cosa
hai detto?-
Analizzo
a mente quello che ho detto.
Oh,
cazzo.
E'
la prima volta che gli faccio un complimento...di questo genere.
Per
non sembrare imbarazzata, come sono, continuo a pesare gli spaghetti.
-Era
un modo di dire. Non lo intendevo veramente.-
Cerco
di tenere la voce ferma.
-"Ti
assicuro che non faccio questi pensieri".-, mi imita.
-Chiudi
il becco!-, gli lancio addosso del basilico.
-Qua
dovrei avere io paura di te, non viceversa, miss "camera
off-limits"-
-Insomma,
ti ho detto che scherzavo.-, dico con la voce più bassa.
Fa
qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Si
avvicina a me, mi prende di lato con un braccio, in vita.
Mi
schiocca un bacio sulla guancia destra.
Insiste
diversi secondi, con le labbra su di me.
Io
immobile.
Mi
sussurra all'orecchio.
-Grazie.-
Mi
lascia e torna a controllare l'acqua che sta bollendo.
Io
rimango lì. Sento ancora il suo calore.
Spesso
mi lancia occhiatine, sento che vuole fare qualcosa, ma che si
trattiene.
Sento
che vorrebbe farlo. Vorrebbe prendermi e baciarmi e...tutto il resto.
5.
Intavola conversazioni sul privato per approfondire l'amicizia. Non
essere troppo invadente.
-Silver...com'era
il nostro rapporto intimo?-
Lui
ride, un po' cerca di nasconderlo, ma si vede.
-Vuoi
continuare il discorso, eh? Come vuoi tu.-
Si
prepara per un lungo racconto.
-La
nostra prima volta? La mia prima sera a casa tua.
La
nostra ultima volta? Il mese prima che tu ti ammalassi.
Le
ricordo tutte e due come fossero ieri.
Eravamo
una bella coppia, molto affiatata. Sembravamo due liceali che avevano
appena scoperto il sesso.
Facevo
sempre io la prima mossa. Spesso tu non te la sentivi, allora per
evitare un giro di scuse inutili avevamo inventato un nostro codice:
io ti chiedevo "peperone?", se tu rispondevi "rosso"
non si poteva, "verde" era libertà di circolazione.
Eravamo
veramente due pazzi. Facevamo di tutto: una volta mi ruppi il
pollice...e ho detto tutto.-, rise.
-E
non abbiamo mai voluto dei figli?-, tanto per continuare il discorso.
Sembra
rattristarsi.
-Si,
ne volevamo eccome. Ma...la natura non era dalla nostra parte.-
-Cioé?-
-Sei
andata in menopausa a 41 anni.-
-Caspita,
così presto?-, non credevo si potesse.
-E
poi...tu avevi già i tuoi figli, altri bambini ti sarebbero
sembrati
un tradimento.-
-Capisco,
sarebbe un ragionamento da me.-
-Ma
io amo i bambini. Mi piacerebbe tanto se ne avessim...ehm, avessi
qualcuno, più
avanti.-
Continuo
a tagliare i pomodori.
-Dovresti
trovare una brava mamma.-, sorrido.
-Oh,
ma io l'ho trovata. Devo solo conquistarla. Ma ora che so fare la
pasta sarà un gioco da ragazzi!-
E'
molto deciso.
Sto
iniziando a cedere.
Eccomi
tornata! Lo so, due capitoli nello stesso giorno (WUT?) ma sto
lavorando ad un progetto che mi prende molto tempo, quindi ho pensato
di pubblicare due capitoli per non lasciarvi soli.
Chiedo
immediatamente scusa per le parolacce, nel caso qualcuno di sensibile
si fosse offeso o simili. Purtroppo (ahime!) le parolacce fanno parte
del mio linguaggio quotidiano e questo si ripercuote sul mio modo di
scrivere: non riesco ad immaginare qualcuno urlare "Perdindirindina!"
quando fa qualcosa di sbagliato, dunque neanche i miei personaggi
(nell'altro capitolo mi sono trattenuta con un "porca miseria", ma
è stato molto difficile xD).
Chiedo
scusa per la scena dei tamponi e anche per gli accenni di sesso, per
questo (e anche per altro) ho messo il rating giallo.
Ditemi
se forse l'arancione è più appropiato. E vi
chiedo di segnalare senza problemi gli errori, per rendere
più scorrevole la lettura a quelli che passeranno di qui
dopo di voi.
Vediamo
qui la quotidianità, delle chiacchiere tra coinquilini che
si alternano in bagno e che cucinano, ma anche il confidarsi storie e
desideri.
La
storia si sta facendo sempre più interessante. Ci vediamo
per un prossimo capitolo!
Vi
adoro.
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