Prologo
Prologo
Nella
città di Tokio la vita scorreva tranquilla, era una bellissima
giornata di sole dove gli uccelli cinguettavano felice, si sentivano
le risate dei bambini nel parco e le madri a spettegolare, un uomo
con la borsa da lavoro si dirigeva al lavoro con molta fretta, i
negozi pullulavano di persone intenti ad acquistare.
Nei
sobborghi della città Yakuza indaffarati nei loro loschi
traffici, droga, prostituzione, scommesse clandestine e molto altro.
Tutto
normale, in apparenza…
Due
Yakuza di guardia alla porta di un bar nelle retrovie…
Che
diavolo di caldo c’è, sono cosi sudato che persino le
mutande sono bagnate- disse il Yakuza 1.
Credo
che il tuo caldo non venga dal sole, ma dal fatto che ti sei messo a
fantasticare sulla moglie del capo.- disse Yakuza 2 ridacchiando.
Ssshhh…
se ci sente fare queste considerazioni sulla sua donna andiamo a
finire nel fiume senza testa- disse spaventato Yakuza 1.
Yakuza
1 e 2 si guardarono e risero di gusto ignari di quello che stava per
succedere.
il
primo Yakuza era un uomo pieno di cicatrici e aveva un Katana sul
fianco, una giacca rossa e pantaloni bianchi, capelli biondo platino,
mentre i secondo Yakuza indossava un giubbotto di pelle nero con i
pantaloni , con una cintura per le pistole, con due 44 Magnum.
Che
non gli farei a quella donna…- disse Yakuza 2.
Gia
peccato che il capo non la lasci sola un minuto- disse Yakuza 1.
Eppure
ci sta alle mie avance…- disse Yakuza 1
Vuoi
dire che il misterioso ammiratore sei tu?- chiese Yakuza 2.
Purtroppo
no, ma vedo come mi guarda, come una gattina- disse Yakuza 1.
Attento
che una come quella ti può anche graffiare- disse Yakuza 2.
Mi
potrebbe anche piacermi- disse sogghignando Yakuza 1.
All’
improvviso sentirono uno strano rumore.
Hai
sentito questo rumore?- disse Yakuza 1.
Credo
di averne piazzata una.- disse Yakuza 2.
Hahaha…
molto spiritoso- disse con scherno Yakuza 1.
Il
rumore si risenti e ora, tutti e due gli Yakuza, erano sull’attenti.
Il
rumore proveniva da un vicolo vicino a dove gli Yakuza fanno la
guardia.
Vado
in avanscoperta, resta qui e tieni pronto, forse una trappola- disse
Yakuza 2 estraendo le pistole.
Ho
un bruttissimo presentimento…- disse Yakuza 1 estraendo la
spada.
L’affare
che si sta svolgendo in quel bar e molto importante e rischioso
perciò gli intoppi sono sempre dietro l’angolo.
Yakuza
2 si addentrò nel vicolo.
Yakuza
1 lo aspettò ma Yakuza 2 non uscì dal vicolo.
Poi
lo senti urlare. Yakuza 1 non ci poteva credere. Di solito Yakuza 2
era un vero duro, ne avevano passate molte insieme, lo chiamò
ma non ricevette risposta. Se qualcuno aveva ucciso il suo amico
voleva dire che era molto forte.
Yakuza
1 entrò nel vicolo e cammino finche non vide Yakuza 2 a terra
immobile.
Controllo
il battito sul collo, non sentì nulla.
Yakuza
1 continuò muoversi vide, una piccola luce azzurra.
Chi
sei? Fatti vedere?- disse Yakuza 1 con la spada sfoderata e puntata
verso la luce.
RILEVATA
FORMA DI VITA…- disse la voce gracchiante provenire dalla
luce.
Cosa
diavolo… sei?- disse Yakuza 1 incredulo.
Yakuza
1 sentì cosa disse quella cosa e poi nulla più il suo
corpo fu invaso da un luce bluastra.
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Dentro
il bar pullulava di colletti bianchi intenti a fare sesso con
prostitute in piena vista, altri si ubriacavano, e altri ancora a
giocare a poker puntando molti soldi. In una delle sale nel
seminterrato i capi della Yakuza facevano i loro conti, piazzavano la
loro merce, ricevevano grosse somme di denaro.
Il
seminterrato era molto ampio, molto più di quanto si
aspettasse, al centro della stanza c’era un tavolo grande e
molto lungo in stile Yakuza. Il capo dei capi stava seduto al capo
del tavolo con la sua moglie al fianco e gli altri capi dei vari clan
al lato del tavolo. Le guardie era tutte intorno al muro come da
cornice
Una
persona era in piedi infondo alla attendeva di parlare.
Il
capo dei capi si alzò.
Bene
veniamo al dunque esponici la tua offerta, e noi la considereremo-
disse il capo dei capi.
Bene
il mio capo è molto occupato, ma chiesto a me di fare le sue
veci- disse l’uomo infondo alla stanza
L’uomo
si chiamava Teodo e indossava un soprabito grigio capelli verde
smeraldo.
L’offerta
è lasciate quel telecomando in cambio vi farò
diventare cosi ricchi che quando ripenserete ad adesso vi sembrerà
una bazzecola. Vi prego di accettare la mia offerta, è questo
che a detto il mio capo- disse con un inchino Teodo.
Il
tuo capo cosa intende per ricchezze perché, come vedi, siamo
molto ricchi, cosa ci propone il reddito di uno stato?- chiese uno
dei capi ridendo di gusto.
Teodo
prese dalla tasca una sfera di metallo.
Questo
congegno contiene un credito illimitato, le vostre banche con queste
non avranno problemi di borsa o di che altro, il credito rimane
immutato anche dopo un grosso prelievo.- disse Teodo passando il
congegno ad un cameriere che lo portò al capo dei capi.
Capo
dei capi iniziò a studiare l’oggetto con molta cura poi
disse.
Stai
bleffando, non è possibile che un oggetto come questo sia
cosi potente?- disse il capo dei capi incredulo.
Se
vuole posso far vedere come si fa a farlo funzionare- disse Teodo.
Con
estremo piacere – disse il capo dei capi sibilando.
Teodo
schiocco le dita e apparì un computer portatile.
Un
mago mi stupisce che esistiate ancora- disse uno dei capi.
Perché
lo dice signore?- disse Teodo
Solo
quando ero piccolo ne ho visto uno poi più nulla- disse uno
dei capi.
Sa
signore non andiamo molto d’accordo con gli umani- disse
Teodo.
Ma
stai contrattando con noi- disse il capo dei capi,
Il
mio capo e maestro dice di voler a tutti i costi il telecomando, per
lui è molto prezioso- disse Teodo iniziando a lavorare con
il computer.
Teodo
collegò la sfera al computer, che in precedenza riportato da
un cameriere a Teodo. mediante un cavo bluastro che estrasse dalla
tasca entro nella banca del capo dei capi e…
Il
credito della sua banca segnava credito illimitato.
Incredibile-
disse uno dei capi.
Caro
accetta, abbiamo avuto molti guai con quel telecomando- disse la
moglie
La
moglie del capo dei capi si chiamava Samantha ed era un donna di
origini statunitensi capelli biondi e occhi azzurri, fisico molto
formoso vestiti alla moda.
Cara,
mi sa molto di imbroglio- disse il capo dei capi.
Tutto
quello che vede è tutto vero, ne darò uno ad ognuno
dei capi per il telecomando- disse Teodo.
Se
per caso noi rifiutassimo ?- disse uno dei capi.
Il
capo mi a detto di farmi dare il telecomando ad ogni costo, quindi
se vi rifiutate sarò costretto a sopprimervi, ma siccome voi
non siete stupidi, accettate ve ne prego.- concluse Teodo.
Che
impudenza, noi siamo esperti di arti marziali. e abbiamo guardie a
volontà, tu sei solo- disse il capo dei capi.
Credo
di no signore…- disse Teodo.
Ci
furono schiamazzi e urla al piano di sopra che misero in agitazione i
capi…
Che
cosa combinano di sopra- disse capo dei capi.
Ehi
tu!- disse ad uno della guardie.
Va
a controllare di sopra cosa combinano- disse il capo dei capi.
Certo
signore- disse la guardia e si diresse verso le la porta che da
sulle scale del piano di sopra.
Quanto
a te, non mi fido per niente, quindi io ti dico che non ti
consegnerò mai il telecomando.- disse il capo dei capi.
Pessima
decisione- disse la Samantha alzandosi e andando verso Teodo.
Cara
che stai facendo?!- disse il capo dei capi molto contrariato.
Dovevi
stare a sentire la sua offerta, sarebbe stato meglio- disse Samantha
gettandosi tra le braccia di Teodo.
Il
capo dei capi era incredulo.
Mi
hai tradito- disse capo dei capi
Io
non ti ho mai amato ho amato solo i tuoi soldi, ma è ora di
essere libera- disse Samantha
La
porta si spalanco e ne uscì la guardia esanime crollando a
terra, tre forme strane.
Questi
strani esseri guardarono i presenti con i loro occhi azzurri.
il
telecomando… il telecomando… ci serve ad ogni costo…
DATECELO- disse la voce gracchiante che proveniva da quelli esseri
No
non ve lo darò mai- disse il capo dei capi.
Caricare
le armi- disse il capo dei capi alle guardie.
Le
tre forme di vita gracchiarono un furente…
Le
tre forme iniziarono la lotta sparando dei raggi bluastri dalle loro
pistole. in men che non si dica la i capi e le guardie giacevano a
terra senza vita ,tutti tranne uno che cercò di scappare preso
in tempo da Teodo.
Dove
va, non vuole conoscere i nostri amici- disse Teodo trascinandolo
per una gamba
Non
sapete che mostruosità è quel telecomando…nessuno
deve entrare in possesso di quell’abominio- disse il capo dei
capi spaventato.
TACI
UMANO…- disse la creatura.
Chi
siete voi?- chiese il capo dei capi
NOI
SIAMO DALEK… SKARO E’ IL NOSTRO PIANETA – disse
il Dalek.
…-
il capo dei capi non disse nulla stava assistendo ad una invasione
in piena regola.
Vede
signore, loro sono le mie mascotte, eseguono gli ordini del mio
capo- disse Teodo.
Mi
lasci dire signor Teodo, il suo capo è un gran figlio di…-
non riuscì a finire la frase perché un Dalek con la
ventosa gli prese la bocca e inizio a assorbire informazioni.
Quando
ebbe finito il poveretto era solo scheletro.
Samantha
disse:
è
disgustoso quello che hanno fatto- disse Samantha disgustata.
Ma
ora sappiamo dove è il telecomando- disse Teodo
IN
UNA CITTA’ DI NOME MISORA… – disse il Dalek
Si
so dove è, città deliziosa- disse Teodo
UNITA’
DIRIGERSI SUL POSTO INDICATO…- disse uno dei Dalek.
Fermi,
desterete sospetti, vi chiamerò io se avrò bisogno
ditemi solo la posizione- disse Teodo.
NOI
CI ATTENDIAMO AGLI ORDINI DEL NOSTRO… VENGA GLIELO MOSTRO..-
disse uno dei Dalek
I
Dalek se ne andarono. Samantha diede un bacio sulla bocca a Teodo.
Vedi
sono agnelli- disse Teodo a Samantha,
Si
dillo tutta quella gente che hanno massacrato- disse Samantha
Stasera
faremo faville – disse Teodo dando un pacca sul sedere a
Samantha.
Non
vedo l’ora- disse Samantha.
Anche
Samantha se ne andò, lo aspettavano di sopra per andarsene con
il raggio Transfer dei Dalek
Rimase
solo con quella strage.
Schioccò
le dita e ci fù una scritta rossa per tutta la stanza.
Una
frase che recitava “ LUNGA VITA A SKARO”
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ciao
son tornato dopo tanto tempo, le mie vecchie fan fiction le
riprenderò un giorno ( quando avrò di nuovo
ispirazione). Leggete e commentate. Cosa succederà? Chi
salverà la terra? Precisazione Il Dottore in questo universo
non esiste e poi spiegherò il perché.
Seguitemi
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