Capitolo XXIV
Dei
passi e delle risate sempre più vicine costrinsero le due
sorelle a sciogliere il delicato e prezioso abbraccio.
“Tesoro, siamo
tornati!” urlò Sai dal disimpegno.
“Siamo qui,
caro” gli rispose Ino. “Non vedo
l’ora di vedere cosa hanno combinato insieme quei
due” sussurrò poi
divertita, rivolgendosi al primario.
Sakura
era in trepidante attesa.
Non
desiderava altro al mondo che vedere gli occhi neri di
Sasuke. Li voleva tutti per sé e brucianti sulla
sua candida pelle.
Aveva
bisogno di sentire il suo forte ed intenso profumo e di perdersi
completamente in esso.
“Ah Fronte-spaziosa mi
raccomando su quello che ti ho raccontato prima non una parola. Avevo
promesso a Sai che non mi sarei intromessa. Mi farebbe una predica
senza fine se scoprisse che la mia lingua lunga ha fatto più
del dovuto” si premurò la futura
sposa di riportare la sorella sul pianeta Terra.
“Tranquilla, te
l’ho promesso Ino-pig.”
Poco
dopo Sai fece il suo ingresso in soggiorno con un mucchio di
pacchettini e buste in mano ed il precedente tono serio e pacato di Ino
si tramutò in un fragoroso ed euforico urlo.
“Oh mio Dio! Amore mio
grazie. Tu si che sai come viziarmi!” tuonò
la bionda saltandogli letteralmente al collo e facendo così
cadere la maggior parte dei regali a terra.
“Buongiorno
dormigliona” disse invece Sasuke ormai vicino a
Sakura, scompigliandole i capelli.
“Buongiorno anche a
te” gli sorrise per poi abbracciarlo. Un
abbraccio dolce, caldo, puro. “Di solito non dormo
così tanto” tenne comunque a
precisare.
“Non devi
giustificarti. Lo so benissimo che ti sei stancata parecchio ieri
sera” gli rispose a tono l‘attore,
stendendole l’unica busta che aveva in mano.
Al
ricordo della notte trascorsa inseme, l’Haruno
arrossì imbarazzata.
L’Uchiha
era in grado di metterla sempre spalle al muro.
Il suo
modo di fare era disarmante e devastante.
“Non dovevi”
lo guardò decisa, una volta ridestata, riconoscente per
tutto quello che stava facendo per lei.
“ Figurati.
L’ho fatto più per i miei nervi che per
te” continuò lui a provocarla.
“Grazie lo
stesso.”
Entrambi
restarono a fissarsi in silenzio, mescolando le loro
tonalità.
Era a
dir poco impossibile capire dove finisse l’uno e
incominciasse l’altro.
“Dai Fronte-spaziosa,
cosa aspetti, aprilo!” parlò Ino
staccandosi da Sai ed interrompendoli.
L’Uchiha
quindi la invitò con lo sguardo ad assecondare il volere
della sorella e così emozionata, Sakura scartò il
pacco regalo facendo attenzione a non rompere niente.
Voleva
conservare tutto.
Dalla
busta la giovane tirò fuori un bellissimo tubino smanicato a
base nera con grossi cerchi concentrici bianchi.
Il
primario aveva capito sin dalla prima volta che l’aveva visto
che l’attore avesse buon gusto.
Il
vestito era a dir poco magnifico, perfetto.
“E’
fantastico. Lo adoro, davvero” gli disse
sincera, riservandogli uno sguardo più che eloquente. “Non
smetterò mai di ringraziarti”
continuò abbracciandolo forte.
Non
era riuscita a trattenersi ed aveva sentito l’esigenza di
stringerlo, di fargli capire quanto fosse felice grazie a lui e alle
sue dolci attenzioni.
Sasuke
l’accolse fra le sue possenti braccia senza alcuna remora.
Era da
tutta la mattinata che attendeva questo momento.
Avrebbe
voluto vedere per sempre sul suo volto quel sorriso sereno.
Quando
sorrideva era veramente irresistibile.
Sakura
poi rimase pietrificata quando sentì le labbra del ragazzo
sfiorare delicatamente le sue.
Il
bacio si fece immediatamente più passionale.
Il
desiderio era ancora vivido fra di loro e necessitava di uscir fuori.
Il
confine fra la realtà e la finzione era davvero flebile.
“Se volete vi lasciamo soli”
fece Ino divertita.
“Cretina!”
cercò di ricomporsi l’Haruno, mascherando il
più possibile il disagio. Si era completamente dimenticata
di essere in compagnia. Quel bacio l’aveva
catapultata nel più bello dei sogni. “Anzi facci vedere
cosa ti ha regalato Sai” cercò subito
di spostare l’attenzione e cambiare discorso.
Ino
velocemente scartò i vari pacchetti, intervallando degli
strani e striduli versi di approvazione.
“Sasuke mi ha
consigliato diverse cose ma non riuscendo a decidere, per non
sbagliare, ti ho comprato tutto tesoro”
confessò Sai.
“E’ la gioia
dei negozianti” scherzò
l’attore.
“Peccato
però che le commesse fossero tutte per te”
gli rispose lo Yamanaka.
Alla
battuta di Sai, il volto di Sakura rapidamente si imbronciò.
La
ragazza si era infatti appena scoperta gelosa di un ragazzo che neanche
credeva bene di avere concretamente al cento per cento.
“Immagino”
fece di fatto piuttosto acida.
“Immagini sempre
troppo” la fissò determinato
l’Uchiha.
“Fai bene ad essere
gelosa. Tienitelo stretto Fronte-spaziosa” le
fece l’occhiolino la sorella.
“Io non sono gelosa”
controbatté veloce.
“Certo e gli asini
volano …” rise di gusto la bionda
contagiando anche gli altri.
I
quattro continuarono così a conversare piacevolmente
finché Ino non decise di prendere in ostaggio Sakura.
“Se non vi dispiace,
vi lasciamo soli. Il mio addio al nubilato non aspetta nessuno e noi
dobbiamo essere stupende. Tu piuttosto vedi di fare il bravo
stasera” disse rivolgendosi al compagno.
“Tranquilla tesoro. Se
può rassicurarti, ci sarà Sasuke a vegliare su di
me.”
“Oh grandioso. Mi raccomando te
lo affido.”
“Da quando sei stato
invitato anche tu all’addio al celibato di Sai?”
domandò curiosa e leggermente preoccupata il primario.
“Da quando tu passi le
mattine a dormire, gelosona” le rispose
l’Uchiha sarcastico, facendo ghignare anche l’altra
coppia.
x x x
Ino
era ancora la solita perfezionista e Sakura non si stupì di
tutte quelle ore passate insieme a prepararsi.
In fin
dei conti le era mancato tantissimo quel senso di
quotidianità, quella complicità naturale con la
sorella.
Erano
di fatto trascorsi ormai cinque lunghi anni dall’ultima volta
che Ino le aveva delicatamente truccato il viso ed acconciato abilmente
i capelli.
Erano
anni che nessuno la coccolava in quel modo.
Quel
calore non poteva quindi che scaldarle il cuore e farla
impercettibilmente sorridere.
“Credo proprio
che non ci manchi niente. Possiamo andare a buttare giù il
locale!”
“Ino sei
bellissima” le disse di getto spontanea.
“Certo, io ti
ho dato una mano ma anche tu non sei niente male. Il vestito poi ti
dona. Sasuke sa renderti davvero più bella.”
“Lo credi
davvero?”
“Solamente un
cieco non si renderebbe conto di quanto splendi in sua
compagnia.”
Quell’affermazione
occupò velocemente i suoi pensieri.
Mai
prima di allora, Sakura aveva provato delle emozioni così
forti, così intense.
Con
Sasori era stato tutto molto diverso.
Ai
tempi, la ragazza si era infatti lasciata ammaliare dai vari ed
apparentemente sinceri tentativi che l’Akasuna aveva fatto
per farla meglio integrare nel loro mondo ma nonostante tutto aveva
sempre avvertito la fastidiosa sensazione di non essere del tutto
compresa, capita.
L’Uchiha
invece aveva avuto sin dalla prima volta la capacità di
leggerla dentro, di farla sentire totalmente nuda ed era questo
senz’altro l’aspetto che contemporaneamente
più la intrigava e spaventava di lui.
La sua
bellezza ed il suo fascino pressoché oggettivi venivano
decisamente in secondo piano.
L’attore
la voleva e l’accettava per ciò che era e nulla la
emozionava di più.
“Le mie
nipotine! Siete meravigliose micette.”
“Sei pronta a scatenarti
nonnina?” domandò retorica Ino.
“Cara, questi
sono gli anni più belli che ho vissuto da ragazza. Ti faccio
vedere io come ci si diverte.”
“Non ne ho
dubbi” si lasciò andare ad una
fragorosa risata Sakura.
La
ragazza era pienamente cosciente del fatto che la nonna sarebbe stata
l’anima della festa.
Quella
sera voleva veramente divertirsi e lasciare tutti i segreti, le
divergenze e le preoccupazioni alle spalle.
Meritava
di essere spensierata ed allegra.
Tutto
sommato la festa e la sua giovane età lo richiedevano a gran
voce.
Dopo i
primi tre giri di drink, la serata prese subito il volo.
Tutto
quell’alcol e la potenza travolgente della disco music
convinsero presto tutte le invitate a buttare via i freni inibitori e a
gettarsi sulla pista da ballo.
Sakura
trovò in Chiyo la perfetta compagna di bevute e una spalla
per la serata.
“Guardami
micetta, questo era il mio passo forte!”
Loro
due, insieme alla futura sposa, erano senz’altro le
più ubriache del locale.
Chiyo
con la sua sfrontatezza riuscì anche a salvare la nipote
dalle grinfie del barman il quale con insistenza provava a strapparle
un appuntamento, cercando un appoggio nelle civette amiche di Ino.
Il
primario non le aveva mai trovate troppo simpatiche e dovette ammettere
che la tequila mitigò non poco quella sua percezione
negativa.
Era
troppo buona per rifiutare qualcuno.
“Senti amore di nonna,
non prendertela ma mia nipote è fidanzata con uno strafico
da paura. Ti consiglio di offrirci da bere e poi, se non vuoi andare in
bianco, di cambiare obiettivo.”
Dopo
quell’imbarazzante imprevisto, Sakura passò
così l’intera serata alternandosi fra i cocktail
con la nonna che ormai era diventata amica con il ragazzo del bancone
ed i balli scatenati con la sorella.
Alle
volte era davvero bello lasciarsi andare.
Si
stava sollevando ad una nuova luce, a nuove possibilità.
Il
potere del possibile le presentava diverse opportunità che
prima non vedeva, che non aveva meticolosamente programmato.
Si
sentiva più in pace con sé stessa e
più amorevole verso gli altri.
A
chiusura del locale, era sudata, stanca ma felice.
Gli
alti stivali con il tacco le avevano a dir poco torturato i piedi.
Per
l’Haruno fu quindi un vero e proprio sollievo gettarli
all’ingresso e procedere barcollante scalza su per le scale.
Nonostante
il divertentissimo addio al nubilato, il pensiero di Sasuke non
l’aveva mai del tutto abbandonata.
Si era
infatti ritrovata spesso a paragonare tutti i ragazzi della discoteca
all’attore e non aveva trovato nessuno che fosse alla sua
altezza, che la incuriosisse in qualche modo.
Nella
sua testa e dentro al suo cuore c’era solo ed esclusivamente
lui.
Sperava
con tutto il cuore di trovarlo già nella loro camera.
Continuava
ad avere l’impellente bisogno di sentirlo costantemente suo
anche fuori da quelle situazioni in cui la sua vicinanza era necessaria
ai fini della recita.
Voleva
averlo tutto per sé come già aveva fatto la notte
precedente. Di più. Voleva toccarlo dappertutto, senza
trascurare un centimetro del suo corpo.
Con
questo turbinio di emozioni, aprì la porta della cameretta e
scorgendo nell’ombra la sua sagoma distesa sul letto, non
resistette dal far vagare le sue mani sulla sua schiena, sulle sue
spalle.
Cercava
la prova concreta che fosse proprio lì e che non fosse il
malsano frutto dei suoi desideri offuscati dall’alcool.
La sua
pelle era liscia e calda, i muscoli tesi.
Sakura
allungò le mani più sotto, sul suo fondoschiena
sodo.
Quella
non poteva essere di certo un’incantevole illusione.
Era
davvero lui.
Sasuke
si alzò quanto bastava per sollevare il viso poi si
fermò a guardarla come se la vista del volto e del corpo di
lei lo lasciassero in estasi.
“Sei sempre
così fastidiosa” le disse con la voce
roca
“Scusami non
volevo svegliarti …”
“Sssh..” la
interruppè “ormai
l’hai fatto principessa e ne pagherai le
conseguenze” le si avvicinò
pericolosamente, slacciandole lentamente la cerniera che aveva sulla
schiena.
“Altro aiuto,
milady?”
Lei
annuì.
“Forse
…”
L’attore
cominciò così ad abbassarle lo scollo ma Sakura
scosse la testa.
“No” gli
disse. “Prima
tu.”
A
Sasuke occorse qualche istante per capire cosa lei intendesse dire ma
poi un lento sorriso gli si aprì in volto.
“Certamente. Sono qui
per servirla” fece sarcastico, gettando i
pantaloni del pigiama a terra.
Sasuke
la fissò con sguardo sensuale.
Sakura
aveva gli occhi spalancati e le labbra socchiuse, ne sentiva il respiro
ansimante.
Era
eccitata e lui dovette resistere per non prenderla subito su quel
letto.
“Qualcos’altro?”
mormorò.
Le
labbra dell’Haruno si mossero ed il suo sguardo si
posò fugacemente sui boxer.
Era
troppo timida, troppo innocente per ordinargli di toglierli.
“Questi?”
domandò lui.
Sakura
annuì.
Lui se
li tolse senza mai distogliere l’attenzione dal volto di lei
e sorrise quando vide i suoi occhi sgranarsi.
Voleva
fare la disinvolta ma non ne era capace e la tequila non
l’aiutava per niente.
“Sei troppo
vestita” le disse avvicinandola fino a trovarsi
con il volto a pochi centimetri dal suo.
Si
chinò per baciarla mentre con una mano toccava lo scollo del
suo abito e lo tirava giù.
Lei si
sentì di nuovo libera ed il ragazzo mosse la mano sulla
pelle calda della sua schiena, stringendola a sé sino ad
appiattire il seno contro il proprio petto.
“Sasuke
… io ti … “
Glielo
voleva dire. Voleva dirgli che l’amava, che l’aveva
amato dal primo momento che si erano incontrati e che aveva un
disperato bisogno di lui, che l’idea di non vederlo la
uccideva, che il pensare che fosse tutto finto la faceva stare male,
che aveva ancora tante cose da raccontargli, che voleva fare
l’amore con lui e conoscere tutte le sue abitudini e le sue
manie, che voleva vederlo appena sveglio, ridere, cucinare,
sbadigliare, ballare, riparare la moto, che voleva passare la sua
intera vita con lui perché, ne era certa, erano fatti
l’uno per l’altra.
Aveva
paura però che fosse ancora troppo presto. Quindi disse solo:
“Sasuke
… io ti … ringrazio tanto per quello che stai
facendo per me. Non dovresti, davvero, non dovresti.”
Lui si
staccò da lei, prendendole il viso fra le mani.
“Smettila di
pensare che faccia ciò che non mi va di fare. Non potrei mai
farti del male. Fidati di me.”
Sakura
lo guardò in volto, perdendosi nelle profondità
dei suoi occhi neri.
Una
parte di lei voleva restare così per sempre, semplicemente a
guardarlo.
Piegò
la testa e si sporse in avanti per baciarlo.
“Sasuke non
c’è anima viva di cui mi fidi di
più” tenne a fargli sapere prima che
lui la baciasse di nuovo lentamente e profondamente.
Sasuke
avrebbe desiderato dirgli qualcosa di più eloquente ma le
parole di lei erano state sufficienti per entrambi perché in
quel momento si sentì sopraffatto, troppo carico di emozioni
per far altro che sospirare il suo nome.
L’Uchiha
velocemente la coprì con il proprio corpo, ritrovandosi
pelle contro pelle.
Poteva
dominarla , farle persino male, eppure fra le sue braccia lei diventava
il più prezioso dei tesori.
Il
ragazzo le aprì le gambe e lo sentì duro ed
insistente.
Sakura
sentiva sempre più forte il desiderio d’averlo
dentro di sé e avvolgersi attorno a lui.
Voleva
tutto ciò che poteva darle.
“Ti prego”
gemette quindi, “ti
prego.”
Sasuke
non disse nulla ma aveva il respiro affannoso.
Si
avvicinò e lei si inarcò per accoglierlo,
serrandogli le mani sulle spalle.
Aveva
bisogno di lui. Di questo. Ora.
L’attore
si mosse un po’, cominciando a scivolarle dentro.
Quel
primo tocco la fece trasalire.
Lui
stava mormorando il suo nome, con il fiato corto mentre si spingeva in
avanti possedendola sempre di più.
“Oh mio Dio”
ansimò il primario, tirando indietro la testa per la forza
delle spinte.
Lui si
muoveva avanti ed indietro e quella frizione le stava quasi facendo
perdere i sensi.
Allungò
le mani per attirarlo a sé, per raggiungere
l’apice.
“Sasuke!”
gridò, il suono catturato in un bacio dalla bocca di lui.
Qualcosa
dentro Sakura cominciò a tendersi finché non si
sentì sul punto di frantumarsi e, proprio quando stava
pensando che non sarebbe riuscita a resistere un secondo di
più, raggiunse il piacere e qualcosa le scoppiò
all’interno, qualcosa di sconvolgente e vero.
Sasuke
si fece più impetuoso e mentre fece fuoriuscire un grido
primitivo venne fuori di lei.
Per un
paio di minuti non fecero altro che respirare poi, alla fine, il
ragazzo rotolò giù da lei, continuando a
stringerla forte.
“Oh cielo”
disse l’Haruno, perché sembrava proprio
ciò stava provando.
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