ShikaIno
Ecco qui! Nuovo contest, nuova fanficXDD
Questa storia ha partecipato al "Piramidy Contest" di ShiIta. E' un
contest ad eliminazione diretta, dove chi vince una sfida passa al
gradino superiore. Ho 'combattuto' contro Uchiha_girl, e sono onorata
di aver passato il turno. Ovviamente, mi sono ritrovata in semifinale
contro Rota, e credo che non sarà facile come sfida! Sarà
comunque emozionante*__* Quindi: ringrazio ShiIta per il giudizio,
faccio i miei complimenti alle semifinaliste, Rota, Erin_Ino e
DarkRose, e non vedo l'ora di leggere le storie delle altre
partecipanti, soprattutto di Uchi! Volevo inserire la fanart da cui ho preso spunto...purtroppo non sono a casa e non ho un programma di html ed è troppo sbattimento inserire il codiceXD
Nick Autore: iaia(13d08c81).
Titolo: RE:member.
Pairing principale: Shikamaru-Ino.
Altri personaggi/pairing: Asuma, Chouji, Tsunade, Kakashi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico.
Raiting: Giallo.
Avvertimenti: One Shot, Missing Moments.
Numero Scelto: 4.
Note
dell'Autore: Quando ho ricevuto la fanart volevo suicidarmi. Io sono
estremamente pro-ShikaTema e non ho mai pensato alla possibilità
di scrivere qualcosa su Shikamaru ed Ino. Riflettendo, e vedendo anche
il tipo di fanart ricevuta(decisamente spensierata) il morale si
è abbassato ancora di più. Finché non è
arrivata l'illuminazione. E di questo devo ringraziare la Sigla di
Naruto "RE:member" che ho sentito nella versione cantata dal doppiatore
giapponese di Shikamaru, di cui ho trascritto alcuni passi nella
storia. E' un'introspezione, il ricordo di un maestro che
rimarrà indelebile nelle menti dei suoi allievi ed una crescita
personale. Le parti centrate sono dialoghi presi direttamente dal
manga, Capitolo 328: Team 10. La prima parte è in prima persona
dal punto di vista di Ino e la seconda dal punto di vista di Shikamaru.
Le frasi a destra sono le traduzioni delle parole della canzone
"RE:member" dei Flow, e la parte finale è ripresa dal manga,
Capitolo 330: New Most Depressing - 331: Team10 Sets Out.
RE:member.
"Ino..."
"...si..."
"Sei una ragazza tenace...affidabile...
Chouji e Shikamaru...sono degli imbranati...
conto su di te per prenderti cura di loro..."
"...si..."
"e...non permettere a Sakura di batterti...
né come ninja, né tanto meno in amore..."
"va bene!..."
Quelle parole ancora bruciano nella mia memoria, facendomi inumidire gli occhi e trascinandomi nel ricordo di quel giorno.
La stretta troppo forte che ho avvertito nel momento in cui mi sono
resa conto che non avrei potuto fare niente per salvare Asuma, che le
ferite erano troppo gravi ed avevano colpito quattro punti vitali. Le
lacrime che ho versato, le sento ancora sulle guance, come segno
indelebile di quella perdita.
Alzando lo sguardo su Shikamaru, in quell'istante, finalmente ho
capito. Egoista, da allora me lo sono ripetuto tantissime volte.
Così presa dalla vita e dagli obiettivi che mi ero
prefissata, non avevo mai pensato di soffermarmi ad osservare i miei
compagni. E lui era lì, c'era sempre stato, dall'inizio. Ma io
ero troppo impegnata a rincorrere l'inarrivabile per accorgermene.
Sfioro leggermente l'orecchino che condividiamo, quel legame che non mi
ero mai veramente resa conto si fosse creato, e sorrido. Perché
so che è questo ciò che anche il nostro Sensei avrebbe
voluto.
Con la violenza di un uragano, la memoria mi ripresenta l'immagine del ragazzo che si lascia cadere accanto al
pacchetto di sigarette vicino al corpo del nostro maestro per poi accenderne
una, tossendo ed imprecando tra le lacrime. Perché Shikamaru
odia il fumo; gli finisce sempre negli occhi, facendolo piangere.
L'ho cercato oggi al funerale, senza riuscire a trovarlo in mezzo alla
folla di persone disperate. Non una goccia ha lasciato gli occhi
vermigli di Kurenai. E' incinta, Asuma era il padre del bambino.
Konohamaru invece ha dato sfogo a tutto il suo dolore, tra le braccia
di Naruto. Non mi ero resa conto di quanto fosse cresciuto anche lui,
almeno finché non l'ho visto oggi, con l'abito da lutto nero che
metteva in risalto il corpo muscoloso. Quando è successo? Come ho fatto a
perdere così tanto di ciò che avevo intorno? Anche
Kakashi sembrava veramente dispiaciuto per l'ennesima perdita di un
amico.
Ho deciso di andare a cercarlo nella residenza dei Nara. Sicuramente,
se non è venuto si troverà lì con una sigaretta in
bocca a guardare le nuvole che si mischiano al fumo. Ha bisogno di me
in questo momento, e non ho intenzione di lasciarlo da solo.
"e tu, Shikamaru...
hai una mente acuta...
il tuo senso ninja...è anche di prima categoria...
hai le potenzialità per diventare Hokage..."
"Beh...per uno sfaticato come te...*cough*...
potrebbe essere troppo impegnativo."
"...Shougi...non ti ho mai battuto, neanche una volta.
Ah, già...
riguardo quel discorso sul 'Re'...
ti dirò...chi è...
avvicinati..."
"Asuma...tu...è per questo che..."
"Conto su di te, Shikamaru..."
Seduto sotto il porticato
della veranda, osservo assorto la scacchiera. Non sono riuscito a
presentarmi alla funzione funebre, ma le parole di Asuma rimbombano
come un mantra nella mia testa.
Le sue armi sono affianco a me, sul legno su cui siedo e non posso fare
a meno di scrutare le pedine. Sfioro lentamente quella che sta a
simboleggiare il Re e penso al suo discendente.
Mi ritorna in mente il volto distrutto di Kurenai, che piange e si
accascia sul pavimento appena sentito il messaggio che le ho riferito.
Le lacrime di Ino, nel momento in cui si è resa conto di non
poter salvare il maestro.
Odio vederla triste, è una seccatura. Poiché anche se
non lo ammetterò mai, le ho sempre voluto bene. Anche quando
litigava con Sakura per l'Uchiha o quando mi raggiungeva arrabbiata per
una punizione ricevuta dai genitori.
E' sempre stata una costante nella mia vita e toccando distrattamente
l'orecchino che Asuma ci regalò quando divenimmo un Team di
Chuunin, riesco a vedere finalmente ciò che è giusto per
noi.
Facendo leva sulle gambe, mi alzo piano. Ho ancora addosso l'abito
da lutto che avrei dovuto usare per il funerale che mi impaccia
leggermente i movimenti.
Resto immobile appena mi volto. Davanti a me c'è Ino, nel suo
abito nero cui unica libertà è un orlo generoso della
gonna. Mi fissa con i suoi zaffiri velati di tristezza. Mendokuse, non
dovrebbe guardarmi così. Percepisco tutto il suo bisogno, la sua
necessità di doversi aprire con qualcuno perché il dolore
è troppo forte. Dopotutto, ci è stato sottratto un
maestro, una guida, colui che ci ha unito e sorretto in questi lunghi
anni.
Perché mi osserva in quel modo che non riesco a decifrare?
Posso scorgere una lacrima leggera che le accarezza
la pelle della guancia. Il mio sguardo è puntato nel suo e sento
che c'è qualcosa di diverso dal solito. La vedo tentennare e
prendere tempo, prima di avvicinarsi fino a porsi davanti
a me, ad una spanna di distanza.
- Non ti ho visto al funerale, così ho pensato di venirti a cercare qui -
Sfugge il contatto visivo e tiene le braccia dietro la schiena, sicuramente si starà tormentando le mani per calmarsi.
Ci conosciamo da così tanto tempo, eppure ancora non riesco a
capire come comportarmi con lei. Mi chiedo il motivo per cui sia venuta
fin qui, visto che non lo aveva mai fatto.
- Ano...Shikamaru -
Finalmente riesco a specchiarmi nelle sue iridi chiare, è
così strana questa situazione ed è una scocciatura
perché il mio cuore batte impazzito e non riesco a mantenere la
solita aria svogliata. L'istinto mi dice di allungare le dita e
raccogliere quelle gocce salate che le adornano il viso. Deve aver
pianto tanto ed io non c'ero.
- Ascolta, Ino...mi dispiace. Avrei dovuto esserci -
Non mi aspettavo una reazione del genere. Ino mi si è
letteralmente buttata tra le braccia iniziando a singhiozzare ed io
odio vederla disperata. Mendokuse.
- Non piangere, per piacere -
-Sc...scusami. Ero venuta qui per dirti che volevo esserti vicina, che
ho finalmente capito cosa ci unisce e che sono pronta a tutto pur di
aiutarti in questo momento ed invece come al solito mi sono lasciata
andare e sei di nuovo tu a consolarmi -
- Mendokuse -
La stringo nell'abbraccio che si è presa con la forza e
cerco di farla calmare oscillando lievemente sulle gambe, cullandola
dolcemente. Sento il mio volto imporporarsi leggermente mentre ripenso
alle sue parole.
Ciascuna delle mutevoli stagioni che viviamo
Ci dà forza e saggezza
(sembra proprio un gioco di sopravvivenza)
- Cosa hai intenzione di fare adesso? -
Sento la sua voce ancora incrinata dal pianto, ma comprendo
perfettamente il significato di quella domanda. Io lo so, lei lo sa, ed
anche Chouji è a conoscenza del fatto che non posso permettere
che gli assassini di Asuma rimangano impuniti.
- Non possiamo lasciarli liberi, sono pericolosi -
- Non possiamo lasciarli liberi, ci hanno strappato un pezzo di cuore, Shikamaru -
Stringo i pugni, ha colto perfettamente il mio stato d'animo. Dopotutto, cos'altro potrei aspettarmi da lei?
- Ho riflettuto sulle parole del Sensei -
Lascia la frase in sospeso, creando un senso di aspettativa che mi
scorre in un brivido lungo la schiena. C'ero anche io, ed ho sentito le
raccomandazioni per quella ragazza forte e fragile allo stesso tempo,
di cui mi sono irrimediabilmente innamorato.
Continuo a tenerla contro il mio petto che sembra quasi voler
scoppiare. Se ne accorge, poiché alza lo sguardo e mi
incatena con quelle gemme celesti, senza possibilità di scampo.
Deglutisco a fatica e poi tutto accade velocemente, troppo forse. La
vedo alzarsi sulle punte dei piedi ed avvicinarsi sempre di più
al mio viso, immobile.
Nel momento in cui la sua bocca sfiora la mia, in quello che
dovrebbe essere un bacio, il mio primo bacio, sento come se mille
farfalle avessero spiccato il volo contemporaneamente nello stomaco.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da quel contatto assuefacente.
Testo la morbidezza di quelle labbra, il lieve sapore di ciliegia che
ho sempre pensato possedessero e di cui ora ho avuto conferma e non mi
rendo conto dell'arrivo di qualcuno alle mie spalle.
- Shikamaru -
La voce di mio padre mi ferisce le orecchie e lo sento sospirare pesantemente, mentre mi volto titubante.
- Mendokuse -
Sono sicuro di essere completamente rosso in volto, ma Ino sorride
adesso. E vedere la felicità su quel viso altrimenti provato dal
dolore mi dice che vale la pena affrontare qualsiasi cosa pur di
vederla ancora così.
Continuo a stringerla, mentre saluto, ora nuovamente indifferente,
l'uomo di fronte a noi e lo stesso fa lei. Si inchina leggermente in
segno di rispetto.
- Mio padre vi manda i suoi saluti, Shikaku-san -
- Come sta Inoichi? Risalutalo da parte mia. Ora vi lascio, ragazzi -
- Arrivederci -
- Lasciami tre giorni per pensare, poi partiamo -
Deve aver percepito la nota risoluta nella mia voce, perché
annuisce velocemente e si allontana di qualche passo. Vedo nuovamente
una nube scura coprire il mio cielo personale. Adoro le nuvole ma non
posso sopportare di vederle nei suoi occhi.
Torno vicino alla scacchiera e raccolgo i pugnali di Asuma, devo
imparare ad usarli velocemente. La sento accanto a me e la sua voce
cristallina mi invade la mente.
- Avviso io Chouji. Ci vediamo tra tre giorni, Shikamaru -
Annuisco lievemente e mi avvicino per lasciarle un ulteriore bacio.
Faccio per rientrare in casa, ma sento distintamente l'ultima parola
che pronuncia.
- Vinceremo -
Non ne sono mai stato più convinto che in questa occasione, Ino.
Lascia allo scoperto i tuoi sentimenti
Insieme con il grande amore che senti
Le lacrime che versi cambieranno il tuo destino
Lascia che il battito del tuo cuore riecheggi nel buio
Siamo sicuri di incontrarci
Al segnale dello stesso dolore
- Sei pronto? -
Annuisco lievemente.
- Allora andiamo, Shikamaru -
Siamo alle porte di Konoha, pronti per intraprendere il nostro viaggio.
Negli occhi una determinazione tale da renderci sicuri del risultato
della missione. Nulla può fermarci adesso.
Tengo una sigaretta in bocca ed il fumo aleggia in lievi vortici intorno alla mia figura.
- Fermi lì -
Questa voce è inconfondibile. Di fronte ad un ordine dell'Hokage ci voltiamo tutti e tre.
- Dove pensate di andare? -
Rimango a fissare Tsunade con la solita aria tediata ma percepisco Ino accanto a me tendersi e sussurrare piano.
- Godaime-sama... -
- Abbiamo formato una squadra e stiamo partendo per una missione -
Cerco di rimanere impassibile e farle capire la
situazione con razionalità, ma non sembra che sia riuscito
nell'intento.
- Non vi permetterò di comportarvi così avventatamente -
- Ovviamente, ho già pianificato di mandare una squadra nel
luogo dove il nemico ha detto che avrebbe fatto ritorno. Shikamaru,
sarai aggiunto alla squadra che organizzerò personalmente.
Potrai andare dopo aver stabilito un solido piano d'azione -
La guardo scocciato. Possibile che non abbia ancora compreso le nostre intenzioni?
- Può mandare una squadra di sostegno dopo, poiché Ino,
Chouji ed io abbiamo già ideato un piano per conto nostro -
Vedo Chouji annuire convinto ed Ino stringere un pugno contro il petto.
- E' abbastanza. Una squadra necessita di un minimo di quattro
elementi. Asuma è morto e voi siete rimasti solo in tre. Senza
un capitano... -
- Asuma è con noi -
- Allora state pianificando una battaglia per la vendetta? Non vi interessa niente delle vostre vite? -
- Non siamo stupidi. Non si preoccupi, non abbiamo la minima intenzione di lasciarci ammazzare. E' solo che... -
- Solo che...cosa? -
Lancio uno sguardo veloce ai miei compagni. In questi giorni ne abbiamo
parlato a lungo e siamo arrivati a quest'unica soluzione.
- Lasciare le cose come stanno, vivere senza attaccarsi a ciò in cui si crede è solo... -
Aspiro profondamente dalla sigaretta, poi continuo.
- Semplicemente non vogliamo vivere così perché sarebbe una seccatura immane -
- Crescete, ragazzi. La morte è sempre accanto a noi shinobi ma
buttarglisi tra le braccia è assurdo e poi continuo a ricordarvi
che siete solamente tre -
- Se la squadra fosse completa non ci sarebbero problemi, giusto? -
E' la voce di Kakashi-sensei che risuona dietro le spalle dell'Hokage.
- Kakashi, cosa hai intenzione di fare? -
- Accompagnerò il Team 10 come capitano della loro squadra -
Rimango basito dalla risolutezza con la quale dichiara di volerci
aiutare. Mi rendo perfettamente conto che l'unico motivo che lo spinge
a farlo è quello di sincerarsi del fatto che non ci mettiamo nei
guai, ma riesco comunque a rilassarmi impercettibilmente. Con Kakashi
nel nostro Team, avremo sicuramente più possibilità di
riuscire a sconfiggere il nemico.
- D'accordo...fate come vi pare -
- Grazie mille, Kakashi-sensei -
Dopo averlo ringraziato, mi volto verso Ino che ricambia il mio sguardo con uno sicuro e determinato.
Siamo decisi in quello che stiamo facendo, e questa volta non
permetteremo al nemico di farci del male. Perché il
futuro e la stabilità del Villaggio sono nelle nostre mani,
come sono stati nelle mani dei nostri genitori e dei loro avi
prima di loro. Perché il "Re" è il ninja che ancora deve
nascere, che verrà educato nel ricordo dei grandi eroi passati.
E spero vivamente che tra i tanti re che nasceranno, ci sia anche il
frutto del mio amore per Ino.
Canticchia il motivetto della tua esistenza
E canta per far sentire che ci sei
Un nuovo viaggio sta cominciando
Questa volta ce la faremo, insieme.
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