Ti odio e ti amo allo stesso tempo

di LucreziaPo
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“Uhm!!! Mmm…”

Greg si gettò sul letto affondando il viso nel cuscino.

La stanza sembrava vorticargli intorno.

Sentì la sua ancora di salvezza afferrarlo per le spalle e stringerlo da dietro.

“Mi dispiace. Sta tranquillo, ora…”

“Passa…lo so…l’hai detto un miliardo di volte.”

James continuò a stringerlo, posando il mento sulla sua spalla.

“Grazie, di tutto. Della festa, di essere qui…grazie.”

“Non fare così o vomito, chiaro?”

James rise.

“Ok.”

Rimase così per un lungo attimo, poi sentì Greg staccarsi da lui e stendersi su un lato del letto.

“Ora lo sanno praticamente tutti che stiamo insieme.”sussurrò James, lo sguardo al soffitto.

Ma a dirla tutta non gliene fregava molto.

Il suo sguardo cadde su una busta bianca sul comodino.

Lanciò prima uno sguardo a Greg, che sembrava essersi addormentato, poi prese la busta.

Il mittente era l’aeroporto del New Jersey e destinatario Mr House.

“Metti giù.”

Era la voce di Greg, che si alzò lentamente e gli tolse la busta dalle mani.

“Cos’è?”

“Nulla d’importante.”

“L’aeroporto del New…”

“Parto, ok? Te l’avevo accennato, ricordi? Il Perù…”

Fu come se qualcuno avesse tirato a James un pugno allo stomaco.

Aveva il fiato mozzo.

Lo guardò, stupito.

Partire? Ma cosa…?

“Non me l’avevi accennato! Era solo una chiacchierata. Non significa che tu possa partire.”

“Devo chiedere a te il permesso?”

“Non andare. Non puoi. Hai la chemio, hai…”

“Te?”

Greg era in piedi di fronte a lui, reggendosi al bastone.

James era devastato.

Voleva davvero andarsene? Partire per il Perù?

Credeva che quella fosse stata solo una chiacchierata ed invece…voleva sul serio partire.

Sarebbe partito.

“Non farlo. Non andare.”disse tra sé e sé.

Al diavolo l’orgoglio, al diavolo tutto!

Non doveva partire, partire senza di lui, lasciarlo…

“Sì, anche.”

“Sì, soprattutto a giudicare dal tuo sguardo. Sembra che ti abbia appena comunicato qualche catastrofe, qualche morte…”

Quasi.

James si alzò e fece per allontanarsi, ma Greg lo bloccò per il polso e lo trasse a sé.

Non ce la faceva a torturarlo ancora…

Erano a pochi centimetri dal viso l’uno dell’altro.

“Credevi sul serio che me ne sarei andato?”

“Il biglietto…”

“Vero. Parto. Ma non ho detto che sarei partito da solo.”

Gli porse la busta, che James, titubante aprì.

Due biglietti. Due.

“Vuoi che parta con te per il Perù?”

“Pensavo di invitare la Cuddy, ma ti saresti offeso.”

“Mi stai chiedendo di mollare tutto, di lasciare tutto e tutti per partire con te?”

“Stavi morendo poco fa, quando pensavi che me ne sarei andato senza di te, che ti avrei lasciato!”

James respirò a fondo, il polso ancora intrappolato nella presa di Greg.

“Sei pazzo. Come farai…faremo? Il lavoro, le tue cure…”

“Altre poche sedute e posso fare quello che voglio ed andare dove voglio. E poi ho due mesi di malattia che posso chiedere e tu…beh, parleremo con la Cuddy. Non mi lascerebbe mai partire da solo.”

“Da quando ci stai pensando?”

“Da un po’. Vieni? Fuggi via con me?”

Greg lo guardava divertito. L’idea della fuga gli piaceva e con James…beh, sarebbe stato divertente.

Molto.

“Parti con me. Sii irresponsabile per una volta. Non pensare alle conseguenze e seguimi.”

“Se non ci fossi io a tenerti a freno, saresti già in obitorio.”

“Se non ci fossi io a trascinarti nelle mie follie, saresti morto di noia.”

“Complementari.”disse James a bassissima voce.

Il cuore gli batteva fortissimo.

“Cosa?”

“Ho detto che siamo complementari.”

Greg si chinò su di lui e posò le sue labbra su quelle di James, baciandolo con passione.

Fu un bacio lungo, durante il quale raramente riemersero per riprendere fiato, quasi nutrendosi l’uno della presenza dell’altro.

Quando si staccarono, stavano boccheggiando.

James annuì.

“S-sì. Vengo con te. Ho deciso di seguirti in quest’ennesima follia, Dr House.”

Ridendo, Greg lo spinse all’indietro e trascinato dall’amico, caddero sul letto.

James l’abbracciò fortissimo, posando le labbra sulle sue, ripetutamente.

“Folle, folle, folle.”sussurrò, mentre ridevano.

L’amava, l’amava moltissimo e l’avrebbe seguito fino in capo al mondo.

Greg si lasciò stringere e coccolare dall’unica persona che poteva farlo.

“Hai ritrovato la tua serenità?”chiese James, rafforzando la stretta attorno a lui.

Greg rise, piano.

L’aveva trovata?

Incrociò gli occhi di James, ridenti ed insieme innamorati.

“Sì, direi di sì.”

“Con me?”

“Ti credi troppo importante, sai?”

Risero, ancora.

“Sì….Con te, sì…”





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