This pain is just too real
Scritta per "Piscina di
prompt"
Fandom: Dark Matter
Prompt: (Orfano) "Monsters are real, and ghosts are real too. They live
inside us, and sometimes, they win." (Stephen King)
This pain is just
too real.
Finché si muove non lo sente.
Il sangue scorre piu veloce nelle vene, gli urla nelle orecchie,
l'adrenalina lo pervade senza lasciare spazio ad altro. Le mani sono
rapide, una sempre stretta attorno all'impugnatura di Buba.
Non ha tempo per pensare. Deve solo agire.
Dopo, però, quando è tutto finito, quando il
resto dell'equipaggio si è ritirato nelle proprie stanze,
Three si ritrova solo e allora non può più far
finta di niente.
C'è qualcosa che manca, come una presenza intangibile che
aleggia tra la squadra lasciandola incompleta. Sono una lista di numeri
che non ha un inizio, adesso, e per lui non ha senso. Perché
con One è partito tutto: è stato lui il primo a
svegliarsi, il primo a trovare per loro un modo per riconoscersi. Il
primo ad andarsene.
Non ha senso.
Three ci pensa mentre manda giù un'altra sorsata di whisky,
di quello buono, preso 'in prestito' sull'ultimo pianeta su cui sono
scesi. Forse l'alcol può sostitutire l'adrenalina, almeno in
parte.
Non ha senso.
Perché, tra loro, One era il migliore. Non il miglior
combattente, o il miglior tiratore. Era una persona buona che poco
aveva a che fare con dei criminali. Una bontà del quale lui
si è spesso preso gioco, ritenendola stupida. Ora capisce
che non era un difetto. Che avrebbe dovuto apprezzarla di
più. Che avrebbe dovuto apprezzare lui di
più.
Non ha senso.
Non lo ha il posto vuoto in mensa, o la camera nella quale non
è stato toccato niente. Lui non ci è ancora
entrato. Non ce la fa. I ricordi lo assalgono togliendogli il respiro,
ricordi di un tempo passato che ha perso e che non può
recuperare. Ricordi di una cosa bella che avrebbe potuto avere ma che
ha sempre dato per scontata. E questo lo rende nervoso, ancora
più incazzato con sé stesso e con il mondo,
perché è così che reagisce alla
sofferenza. Facendo male a chi gli sta intorno e cerca solo di aiutarlo.
Non ha senso.
È colpa sua se One si trovava sulla Raza. Colpa sua
perché apparentemente gli ha ucciso la moglie, ma non se ne
ricorda. Forse non lo ha fatto, magari non lo scopriranno mai, ma Jace
- no, Derrick, come diavolo si chiamava - ne era convinto. E come
biasimarlo? Stando a quello che ha scoperto sul proprio passato, Three
era un criminale. Uno dei peggiori. Perché non potrebbe
essere colpevole anche di quello? One era in cerca di vendetta e ha
trovato la morte. Tutto per colpa sua.
Non ha senso.
"Manca anche a me."
Three non solleva nemmeno lo sguardo dalla bottiglia ormai vuota.
Lascia che braccia sottili e delicate si avvolgano intorno alle sue
spalle, che un volto caldo gli prema contro il collo.
Non mi piace essere
toccato, vorrebbe dirle; invece si aggrappa a lei come a
un ancora, forse con più forza del necessario, dimenticando
che è solo una ragazzina. Allora Five lo stringe
più forte e lui glielo permette, di nuovo, perché
a lei non ha mai potuto negare nulla.
E perché il dolore è forte, ma forse
può condividerlo con qualcuno.
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