The Angel's revenge

di Baranjok
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-tu!-Clary impugnò la sua spada quasi subito, ma Valentine fu più veloce di lei. Le bloccò le braccia e la spinse al terreno.
-com’è stato il funerale?- domandò divertito.
-mi hai tolto tutto, sarò io a toglierti la vita.- rispose Clary liberandosi dalle braccia di Valentine e colpendolo violentemente alla nuca.
-però! Sei migliorata- disse difendendosi.
-non farmi complimenti, io ti ucciderò-
-continui a ripeterlo ma io sono ancora vivo!-
-hai ucciso tuo figlio, tua moglie e adesso anche il tuo parabatai! Ti senti bene? Non sei minimamente in colpa?-
-tua madre mi ha tradito, mi ha voltato le spalle, e Luke non era altro che un cane! Hanno avuto la fine che si meritavano!- disse Valentine colpendola alla nuca facendole perdere i sensi.



Alec si svegliò alle prime luci dell’alba. Aveva dormito molto poco ed era molto preoccupato per Clary, come tutti del resto. I suoi genitori si erano offerti di ospitarla ma lei non aveva voluto, stare con Amatis le sembrava la scelta migliore. Era rimasta orfana, Simon era diventato un vampiro e per di più Valentine era ancora in circolazione le cose non andavano per niente bene. Quando scese per fare colazione trovò tutti in cucina a magiucchiare, Simon invece aveva una sacca di sangue animale portatole da Magnus che stava ai fornelli intento a cucinare Pancake.
-buongiorno- disse Alec sbadigliando.
-giorno- rispose tutti in coro. Max stava seduto sul tavolo leggendo dei fumetti.
Maryse e Robert erano già usciti, Jace e Iszzy invece stavano bevendo il latte.
Fu in quel momento che qualcuno bussò alla porta, era Amatis.
¬-Amatis c’è qualche problema?- domandò Simon allarmato.
-Clary è qui?Non è rientrata a casa ieri sera- disse Amatis preoccupata.
-non è possibile! L’ho riaccompagnata io stesso- rispose Jace avvicinandosi alla porta.
-bhe in casa non c’era, il letto era intatto…pensavo fosse venuta qui-
-non ci allarmiamo , ci sarà sicuramente una spiegazione- disse Izzy toccandosi la fronte.






Clary riaprì piano gli occhi, aveva mani e gambe legate e si trovava in una specie di cella.
-aiuto!- disse urlando.
-puoi urlare quanto ti pare, ma non avrai via d’uscita.- rispose Valentine avvicinandosi.
-non mi toccare lurido!.-
-sei mia figlia, sangue del tuo sangue, posso farti quello che voglio-
-lasciami in pace, cosa vuoi da me? Perché mi hai rapita?.-
-voglio proporre uno scambio al conclave, gli strumenti mortali per la tua vita-
-scordatelo! Non accetteranno mai!-
-bhe in tal caso, me li prenderò con la forza!-
-a cosa ti servo io?-
-imparerai ad obbedirmi, mi amerai, mi porterai rispetto! Regnerai al mio fianco e ti renderò una guerriera perfetta!-
-non ci sperare! Non starò mai la tuo fianco. Hai distrutto la mia vita!_
-questo era solo l’inizio. – sorrise brevemente e lasciò sola in quella cella buia e fredda.





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