Black City

di Lilith_and_Adam
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Capitolo 0. Primo incontro.

«Ehi, avete sentito? Hanno vandalizzato l’auto del direttore ieri sera!»
«Cosa? Ma sono matti?»
«Dite che è stato uno della nostra scuola?»
«Speriamo di no!»
«Wow, che coraggio, però...»
Quei discorsi andavano avanti da tutta la mattina, ma a lui non importava, aveva altro a cui pensare, avete idea di quanto sia difficile mantenere in equilibrio la matita sulle labbra? La noia lo stava uccidendo e poi quella notizia non era così interessante, ne succedevano ogni giorno, infondo quella era una scuola maschile. L’insegnante ancora non era arrivato, quindi il chiacchiericcio si fece più pesante, arrivarono anche ad insinuare che fossero state le ragazze dell’istituto di fronte, come se delle femmine avrebbero avuto il coraggio di fare una cosa del genere, anche se in quella città...
Kakashi entrò tenendo il registro sotto al braccio, come al solito, e le mani in tasca. «Ok, ok. Ora sedetevi e fate silenzio... Ho un annuncio.» Aprì il registro sulla cattedra e scrisse qualcosa alla lavagna. «Da oggi avremo uno studente trasferito. Entra.» Fece cenno verso la porta. Sasuke non stava nemmeno ascoltando, era troppo occupato a vedere fuori dalla finestra, qualunque cosa sarebbe stato più interessante delle sue noiose lezioni, a volte odiava dover fare il minimo sforzo per ottenere quei risultati così alti.
Il ragazzo dall’aspetto esotico fece un piccolo inchino. «Piacere di conoscervi, il mio nome è Uzumaki Naruto.» Aveva la camicia per metà fuori dai pantaloni e la giacca slacciata, per non parlare della cravatta storta e la cartella che sembrava completamente vuota. Sasuke riuscì solo a sospirare, come se quella scuola avesse bisogno di un altro falso teppistello e come se non bastasse l’unico banco libero era vicino al suo.
Naruto aveva cambiato spesso scuola ma era sempre come iniziare tutto da capo, alla lunga quella situazione non gli faceva più effetto, andava a scuola solo perché lo costringeva suo zio, ma ormai mancavano solo un paio di anni. Quel giorno si sentiva solamente orgoglioso che i ragazzi stessero parlando delle sue folli gesta.
Cercò di salutare il ragazzo che gli stava seduto di fianco. «Ehi...» Non sapeva mai bene come cominciare una conversazione, ma non aveva importanza, quello si girò dall’altra parte come se niente fosse a giocherellare con la matita. «Antipatico!»
Il motto di Sasuke era “Ignora e sarai ignorato”. Aveva sempre evitato di formare legami con le persone, quelle cose portano solo a farti del male, persino le ragazze con cui era stato lo avevano scaricato perché a lui non fregava niente di quel genere di cose. E poi aveva troppo a cui pensare...
 
All’ora di pranzo Sai si avvicinò al banco di Naruto accompagnato da Kiba e Shikamaru. «Ehi Uzumaki! Hai già deciso a quale club unirti? Siamo a metà semestre chissà se qualcuno accetta ancora membri.»
Naruto scrollò le spalle. «Non lo so. Mi piacerebbe far parte di quello di baseball... ma a questo punto...»
Kiba gli diede una pacca sulla spalla, quasi smontandolo. «Tranquillo! Non c’è problema! Noi siamo aperti a chiunque voglia unirsi! Che fortuna, eh?»
Naruto sorrise. «Allora è deciso! Quando avete i prossimi allenamenti?»
«Basta! State zitti! Sembrate delle vecchie pettegole al parco!» Sasuke staccò la testa dal banco, si alzò infilando le mani in tasca e si diresse verso fuori. La cosa migliore che gli era capitata quell’anno era di trovarsi da solo in ultima fila e pure vicino alla finestra, il suo beato isolamento era finito però.
Naruto si alzò di scatto e lo andò a prendere per il collo della camicia. «Ehi, Tu! Ma che problemi hai?»
Sasuke lo prese per il polso, poi gli storse il braccio come per farlo ritornare al suo posto. «Sei rumoroso.» Naruto non riusciva a vedere nessuna emozione nel suo sguardo, era come svuotato.
Shikamaru gli mise una mano sulla spalla. «Meglio se non te lo metti contro, fidati...» Gli sussurrò piano. Nel frattempo Sasuke era già uscito dalla classe.
Naruto pensò che doveva essere una specie di delinquente per essere etichettato in quel modo, ma non gli importava un granché, la sua mente era già settata per attaccare briga. Lo seguì per tutto il corridoio fino al tetto deserto, lo trovò mezzo sdraiato a sonnecchiare sorretto dalla cisterna d’acqua. Avrebbe voluto andare a tirargli un pugno, tutto quel nervosismo era perché non riusciva a dormire in classe? Però qualcosa lo fermò, sullo sfondo il cielo si stava velocemente rannuvolando e in lontananza si riuscivano anche a sentire il suono di alcuni tuoni.
«Che palle!» Sasuke si alzò velocemente quando una goccia gli toccò la fronte. Si trovò di fronte Naruto vicino la porta, gli lanciò un altro sguardo annoiato poi lo scansò urtandogli la spalla. «Spostati. Sei in mezzo.»
«Mi dai sui nervi, lo sai?» Naruto gli urlò contro mostrandogli la mano chiusa a pugno.
«Anche tu...» Gli disse piano Sasuke mostrandogli la mano in segno di saluto senza nemmeno girarsi mentre scendeva le scale.
 
 




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