I Wanna Be Yours

di kotiropotato
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I Wanna Be Yours
 
Era una notte piuttosto fresca. I rumori della città si mescolavano, vite su vite, sogni su sogni, amori su amori, desideri, delusioni, vite perfette e imperfette. Una coppia guardava la luna sdraiata su un piccolo prato, un barbone si stringeva nelle logore coperte di lana cercando in esse un po' di sollievo, un uomo accompagnava a casa una donna, evidentemente ubriaca. In mezzo a quelle esistenze che si univano e si dividevano, Barney Stinson era seduto sul balcone del suo lussuoso appartamento. Per terra affianco a lui i frammenti di un bicchiere, ghiaccio e un liquido ambrato, forse rum; nel suo letto una splendida bionda.
Nessuno, nemmeno Barney stesso, avrebbe pensato che non si fosse approfittato di lei. E l'aveva fatto, come al solito. Ma come ogni volta, i sensi di colpa si facevano strada in lui; come ogni volta, il freddo della notte gli asciugava il sudore che lo imperlava, lo faceva rabbrividire, lo faceva pensare ad una persona che, non molto lontana da lì, dormiva beatamente, o forse si dava da fare con qualche uomo appena incontrato e che entro una settimana avrebbe scaricato. Per quanto lei non l'avrebbe mai ammesso, lui e Robin non erano così diversi tra loro. Non era una ragazza come tante, era particolare, diversa. Una notte erano stati assieme, una notte non era bastata, una notte gli aveva permesso di sapere cose su se stesso che non avrebbe mai immaginato. Ma voleva davvero saperlo? Quella ragazza gli aveva davvero lasciato un segno così profondo? Sarebbe mai riuscita a cancellarla? Oh, certo che ci sarebbe riuscito: lui era Barney Stinson, non si affezionava mai ad una ragazza, mai.
E allora perchè pensava a lei ogni notte? Perchè non riusciva, non voleva, essere di nessun'altra, solo di lei? 
L'aveva catturato. Ma come? Il suo sorriso, i suoi occhi, il suo modo di essere Robin, semplicemente Robin. Pensava mai a lui? Passava anche lei le notti insonni aspettando una chiamata? Aveva mai pensato di chiamarlo, dopo qualche bicchiere di troppo, quando tutto è realizzabile e niente impossibile; quando ti senti vivo, con il mondo tra le mani? Lui l'aveva fatto. Non aveva mai osato, mai l'avrebbe fatto. Ma aveva un bisogno disperato di lei. 
Come era potuto nascere tutto quella notte? Come aveva potuto cambiarlo in questo modo? In cosa l'aveva trasformato? Aveva quasi sperato che non se ne andasse, che lo abbracciasse per sempre; ma la porta si era chiusa dietro la sua figura stravolta... e bellissima.
Il telefono era lì, invitante. Chiamala, Barney, sembrava dire. Per la prima volta nella sua vita Barney Stinson ascoltò un suggerimento. Forse si sarebbe pentito, forse no. Aveva importanza? Compose il suo numero e iniziò a contare. Uno squillo, due squilli, tre squilli... Avrebbe davvero dovuto farlo? Il suo dito indugiò per qualche secondo sul tasto di fine chiamata... sette squilli, otto squilli... Perchè no? Dopotutto le notti sono fatte per dire cose che non diresti il giorno dopo.




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