Tutto parte da un messaggio scritto
per un concorso (che non
ho vinto, #mainagioia) in cui si poteva vincere una notte al castello
di Bran,
con viaggio pagato.
La domanda era: cosa diresti a
Dracula se ti capitasse di
incontrarlo?
Ecco il messaggio in questione:
Mi
scusi, Eminenza...ah Principe, si, giusto...ecco,
Principe, vorrei sapere...Come ci si sente ad essere un vampiro?O
meglio IL
VAMPIRO.Si rende conto che lei è stato preso come modello
originale per ogni
storia di vampiri mai scritta? Una bella
soddisfazione...cioè, insomma...ma
cosa le prende? Ha mal di stomaco? Ah, si, conosco Twilight...ah ci
tiene a
sottolineare che con quello non vuole avere nulla a che fare...si
beh,ridicolo... vampiri che brillano, ha tutta la mia comprensione.
Questo è quello che avrei
scritto se non ci fosse stato il
limite delle 500 battute (500 battute?! Ma nemmeno la mia lista della
spesa
rimane nelle 500 battute) tentando di rimanere nel limite delle 500
parole (
già una faticaccia, ma più fattibile).
Una notte al
castello.
Erano dieci minuti che Dracula stava
chiuso in bagno,
rimuginando su ciò che gli avevo detto.
Un po' mi sentivo in colpa, ma era
stato lui a chiedermi di
introdurlo a quest'epoca moderna in cui i dipinti parevano veri e si
muovevano
e parlavano addirittura (parole sue).
Aveva
curiosato per
centinaia d'anni nella mente di coloro che venivano a visitare il suo
castello,
risvegliato da tutto quel viavai di turisti, e già da un po'
aveva deciso che
era tempo di tornare a camminare per le strade del mondo per
sperimentare
nuovamente la vita.
E giustamente chi va a scegliere? Una
povera ragazza che ha
vinto un concorso per puro caso (per non essere volgari), e che si
trova a
trascorrere una notte nel famoso castello di Bran.
Mi sembra logico.
Mi sembrava strano di aver avuto
fortuna, una volta nella
vita.
Bussai alla porta.
-Dracula, ehi Dracula su non fare
così. Non è il caso di
offendersi per così poco.-
Un cupo brontolio mi raggiunse
attraverso la pesante porta
di legno.
-E dai, vieni fuori che ti racconto
meglio dell'Avis...-
Niente.
-Ti spiego come funziona lo
smartphone. -
Nessun segno di vita.
- Ti faccio il profilo su Instagram.- tentai, scherzando.
Silenzio.
-E dai! Le tue spose l'hanno presa
molto meglio di te, non è
vero ragazze?- chiesi, rivolgendomi alle tre bellissime donne che
girovagavano
per la mia stanza.
-Oh, si, assolutamente si.- rispose
la bruna, che seduta al
mobile da toilette stava provando i miei rossetti.
La cosa da brividi era che non si
rifletteva nello specchio.
Brrr.
-Mia cara, come hai detto che si
chiama questo oggetto?-
chiese la donna bionda, armeggiando
con
il mio mp3.
-Mp3. Stai attenta a non cancellarmi
la musica, per favore.-
dissi togliendoglielo dalle mani.
-Come mi stanno?- chiese la terza
sposa con indosso i
miei jeans e una T-shirt, scatenando i
gridolini di approvazione delle altre che si affrettarono a lanciarsi
sulla mia
valigia.
Sospirai rassegnata e riportai la mia
attenzione su Dracula.
-Lo sapevo che non avrei dovuto farti
scegliere il film...
te l'ho detto che sarebbe stato meglio vedere il Dracula di Coppola;
è quello
che più ha ispirato l'immaginario collettivo per quanto
riguarda la faccenda
dei vampiri.- dissi pensierosa.
La porta si spalancò
all'improvviso, mostrando un alquanto
adirato principe della Valacchia.
-Quella...cosa, non è un
vampiro!- gridò indignato, con gli
occhi iniettati di sangue.- Non basta che abbiano trasformato il mio
castello
in un'attrazione turistica, anche questo affronto!-
-Va bene, ma calmati...- pigolai.- Ti
prometto che non
parleremo mai più di Twilight se tu mi prometti di non
incenerire altri oggetti
costosi- dissi indicando il televisore fumante.
Strinse le labbra, pensandoci su.
-Mi sembra un compromesso
accettabile- sentenziò stringendosi
nel mantello.
Tirai un sospiro di sollievo.
La faccenda aveva l'aria di essere
complicata, ma d'altra
parte non è che avessi molta scelta: chaperon di Dracula o
spuntino notturno?
Cos'è peggio?! Vi
dirò, con il senno di poi la risposta non è
così scontata come mi sembrò
allora.
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