Salve a tutti da Violetta_
Allora premetto che
a me lo stile Horror risulta maledettamente difficile.
Sarà perché ormai un
po' tutti siamo assuefatti a film e telefilm, sarà che basta accendere
il telegiornale per vedere che la realtà sa essere peggiore di
qualsiasi incubo ... insomma, nonostante non sia la mia prima ff su
questo genere, per me descrivere scene che incutano timore è veramente
un'ardua impresa. Ma vista l'occasione ci ho voluto provare.
Buon Halloween e
buona lettura a tutti.
***
The
victim
<<
Un altra? >>
<<
Si signore, si tratta di Kamura, era di vedetta sul confine est >>
Il
ragazzo scosse la testa.
<<
D’accordo Baki, puoi andare >>
Appena
la porta si chiuse, Gaara si distese sulla comoda sedia reclinando la
testa all’indietro.
Aveva
ripreso il suo ruolo di Kage da poco: i suoi fratelli lo avevano
costretto a stare in assoluto riposo dopo il suo rapimento visto che
non aveva più lo Shukaku, ma erano riusciti ad ottenere da lui
soltanto tre giorni.
Quando
era tornato a pieno ritmo era stato informato dell'emergenza: quella
era già la sesta vittima in meno di due settimane.
Si
sa la vita del ninja non è facile ed incontrare la morte è una cosa
abbastanza frequente, ma in quel modo no.
Sbranati,
orribilmente sbranati.
La
prima ipotesi poteva essere un animale, ma allora come si spiegano
gli occhi staccati e posizionati accanto alle vittime?
Se
non era un animale, chi poteva essere?
Un
membro dell’Akatsuki?
Naaa
a che scopo? Le vittime non erano ninja potenti.
I
villaggi vicini?
Stessa
risposta di prima.
E
allora?
Sentì
nuovamente bussare.
<<
Avanti >>
Un
cappuccio nero fece capolino dalla porta.
<<
Ciao >>
<<
Kankuro >>
Il
marionettista alzò un sopracciglio
<<
Bel modo di salutare tuo fratello. Come va? >>
<<
Come vuoi che vada? Queste morti non mi convincono >>
<<
Sono qui per questo. La gente è spaventata, vuole delle risposte e
delle certezze >>
<<
Lo capisco. Aspetto il rapporto dei ninja-medico >>
Bussarono
alla porta per l’ennesima volta, spuntò una donna dai lunghi
cappelli neri tenuti raccolti da un’acconciatura severa.
<<
Kazekage, ho il rapporto dell’autopsia >>
Lei
guardò alternativamente Gaara e poi Kankuro come a chiedere il
permesso di parlare, finché il kage acconsentì con un cenno della
mano.
<<
Allora… >>
Mentre
parlava gli andava porgendo dei fogli con delle foto allegate.
<<
La prima vittima è Masaru Kyoki. 16 anni, era di vedetta al palazzo
degli anziani, si era allontanato dalla postazione per un controllo
ed è stato trovato in un vicolo >>
Mostrò
la foto.
<<
Il braccio destro è stato completamente fatto a brandelli, la gola
mostra profonde lacerazioni, sembrano denti, ma di misura anormale,
la mandibola staccata e lasciata penzolante. Riguardo il resto del
corpo, i morsi sono stati dati più superficialmente come se
“l’assassino” si fosse stancato… e per ultimo gli occhi alla
destra della vittima con le pupille rivolte verso di lui, come se
guardassero il resto del corpo >>
<<
Occhi che guardano il loro corpo… raccapricciante >> Kankuro
aveva un tono amaro.
Il
Ninja non se ne curò.
<<
La seconda vittima è Reika Satomi. 15 anni, si stava allenando al
campo di addestramento >>
Altra
foto.
<<
La gamba e la mano sinistra non sono stati ritrovati, solo qualche
frammento osseo, morsi ovunque, mandibola staccata dal cranio ma
lasciata penzolante, e occhi posizionati accanto a lei >>
Le
altre tre vittime, 17 e due gemelle di 15 anni avevano descrizione
simile.
<<
… E per ultima Kamura Shiory 16 anni. Era di vedetta sul confine
est del villaggio, qui l’assassino si è dato da fare: la vittima è
stata completamente spellata, la gamba destra strappata con forza
dalla coscia e il braccio sinistro fatto a pezzi, la mandibola
staccata dal cranio… ma qui abbiamo trovato un’anomalia, l’occhio
destro non guarda la vittima >>
<<
Che si sia sbagliato? >>
<<
Non credo Kankuro, guarda: la pupilla è posta esattamente dietro
Kamura, con troppa precisione >> poi guardò la ninja <<
Grazie Amy puoi andare >>
Con
un inchino la ninja-medico se ne andò.
<<
Ricapitoliamo: abbiamo sei vittime comprese tra i 15 e 17 anni, tutte
uccise mentre erano di vedetta, con mandibola staccata dalle altre
ossa ma non dal viso, e occhi posti accanto a loro che osservano il
loro corpo, ad eccezione dell’ultima >>
<<
Già >>
La
porta si spalancò bruscamente.
<<
Temari >>
Lei,
evidentemente nervosa, non rispose al fratello e afferrò senza
delicatezza la foto che teneva in mano il rosso.
La
osservò con occhi pieni di amarezza.
<<
Kamura… >>
Quella
ragazza era particolarmente cara a Temari, portava sempre due grosse
code che tenevano a posto la folta chioma castana e portava un buffo
paio d'occhiali.
La
bionda sfiorò la foto con due dita.
<<
Era la mia miglior allieva, mi aveva fatto fare un’ottima figura
agli esami dei chunin … perché? >>
Gaara
ebbe un sussulto.
<<
Aspetta >>
Prese
tutte le foto delle vittime.
<<
Masaru Kyoki, Reika Satomi, Kioko Mikawa, Rin e Sol Narumi, ed infine
Kamura Shiory… sono tutti tuoi allievi >>
Lei
ribolliva di rabbia.
<<
Già, credi non ci abbia fatto caso? Qui c’è sotto qualcosa di
personale >>
<<
Quindi, seguendo questa logica … gli altri tre tuoi allievi sono le
prossime potenziali vittime >>
Temari
sbatté violentemente il palmo della mano contro la scrivania.
<<
Mai! Non perderò altri allievi! >>
<<
Ora cerca di calmarti >> disse Gaara severo.
<<
E poi dobbiamo ancora verificare, non è detto che tu sia il filo
conduttore Tem >> disse Kankuro cercando di calmarla.
Lei
abbassò lo sguardo
<<
Avete ragione >>
*
Quella
notte il vento soffiava incessante spargendo sabbia ovunque, il
villaggio era deserto e le luci spente.
Gaara
osservava dalla finestra della sua stanza l’accademia ninja.
Non
era quello il posto che avrebbe dovuto guardare.
*
<<
YUMI!?! >>
Kankuro
guardava sconvolto il fratello.
<<
Com'è possibile?! Lei è… era una mia
allieva! >> Continuò.
Gaara
rilesse il foglio dell'autopsia.
<<
Avevi ragione: il filo conduttore non era Temari >>
<<
Siamo a quota 7. Sette vittime in due settimane >>
Kankuro
sospirò stancamente.
<<
Che facciamo? >>
Il
kazekage ci rifletté su.
<<
Organizzerò una squadra ninja per le ricerche, ti metto a capo di
questa squadra, cerca anche l’impossibile. Ok? >>
<<
D’accordo >>
*
Quella
notte il vento soffiava impetuoso facendo volare ogni cosa trovasse
al suo passaggio. Gaara dormiva molto poco e aveva il sonno
leggerissimo.
Quando
riusciva ad assopirsi veniva attanagliato da incubi inenarrabili.
Venne
svegliato da una lattina che sbatté contro la sua finestra.
Si
alzò e portò una mano sulla fronte, guardò fuori dalla finestra.
Gli
parve di sentire uno strano rumore, come un grido.
Assottigliò
lo sguardo ed aprì la finestra: quello che udì più chiaramente era
il soffio del vento tra i palazzi.
Chiuse
la finestra e sospirò.
*
<<
Kazekage-sama? Kazekage sama?
>>
Riaprì
gli occhi e realizzò di essersi riaddormentato durante la notte. Si
mise a sedere e guardò la sveglia.
Mancavano
pochi minuti alle sei.
<<
Avanti >>
<<
Gaara-sama... abbiamo trovato altre tre vittime... >>
<<
Cosa? >>
Si
cambiò il più velocemente possibile e si recò nel suo ufficio. Una
volta arrivato vide Kankuro con una mano sulla fronte intento a
guardare delle foto.
<<
Si tratta di Mikoshi, Ittetsu e Sari... >> disse il fratello
con un filo di voce.
Quando
Gaara vide le foto capì come mai il jounin era tanto sconvolto.
I
due ragazzi avevano ricevuto un trattamento brutale, ma quello che
era successo a Sari era indescrivibile.
La
testa era scomparsa, avevano dovuto fare un esame del chakra per
riconoscerla.
<<
Gaara ascolta >>
Kankuro
stava parlando con un tono di voce serio ma anche angosciato.
<<
Si? >>
<<
Credo che chiunque sia questo pazzo, o questa creatura, stia
diventando ancora più sadico. Inoltre sono convinto che stia
prendendo di mira solo i nostri allievi >>
<<
Gaara gelò >>
*
Tum
tum tum.
<<
Arrivo arrivo... due minuti >>
La
ragazza aprì la porta ancora frastornata dal sonno. Quando si
accorse di avere di fronte il Kazekage spalancò gli occhi e si
inchinò con rispetto >>
<<
Kazekage-sama buon giorno... >>
<<
Matsuri devi venire con me >>
Il
suo tono era estremamente serio e non ammetteva repliche.
<<
A.. hai. Mi dia solo il tempo di cambiarmi >>
<<
Hai cinque minuti >>
Quando
Matsuri si presentò a Gaara in uniforme venne letteralmente
trascinata dal Kage verso il palazzo, non ebbe nemmeno il tempo di
parlare o di fare domande.
Una
volta all'interno non andarono nell'ufficio bensì scesero sino ai
due piani sotterranei.
Si
trattava di una serie di lunghi corridoi illuminati da lampade al
neon di un blu elettrico.
<<
Siamo arrivati >> disse Gaara aprendo una porta blindata.
Dentro
la stanza, piuttosto spartana, c'erano Yukata, Sen, Yome, Saya e Sama
più Kankuro e Temari.
La
jounin prese la parola.
<<
Ascoltate per motivi riservati voi dovrete stare in questa stanza e
non uscire fino a nuovo ordine. Chiaro? >>
<<
Ma che sta succedendo Kankuro-sensei? >> Chiese Saya a bassa
voce.
<<
Solo delle misure di sicurezza. Tutti voi dovrete obbedire agli
ordini, mi sono spiegato? >>
<<
Hai >>
*
I
tre fratelli uscirono dalla camera e si recarono verso un'altra
camera, questa era piena di schermi e sistemi di monitoraggio.
Un'intera
squadra jounin era intenta a controllare la situazione.
<<
Baki come procede? >>
L'ex
sensei dei tre fratelli si mise sull'attenti facendo rapporto.
<<
Durante il trasferimento delle potenziali vittime i Jounin non hanno
notato nulla di strano, soprattutto riguardo Matsuri, io stesso non
sono riuscito a vedevi Gaara-sama >>
<<
Le telecamere? >>
<<
Attivate. Saranno sotto stretta sorveglianza h24 >>
<<
Bene >>
*
Quella
notte sembrava che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi: il
vento era calmo e non una nuvola in cielo.
Matsuri
si svegliò per andare in bagno attraversò il corridoio sino alla
porta adiacente, strizzò gli occhi durante il tragitto dato che era
tutto buio.
Cercò
di accendere la luce della stanza, niente, probabilmente si era
fulminata, cercò nella tasca della divisa per vedere se aveva con se
la torcia.
Mentre
si muoveva a tentoni, si bloccò, si stropicciò gli occhi guardando
fisso di fronte a se, sbatté di nuovo gli occhi, un’ombra opaca …
dei capelli bianchi … due cavità oculari… volto bianco…mascella
pendente, e un’enorme ombra a meno due centimetri dalla sua faccia.
<<
AAAAAAAAH >>
Con
uno scatto uscì fuori dalla stanza e percorse l'intero corridoio.
<<
GAARA! GAARA-SENSEI TI PREGO RISPONDI! >>
Il
kage venne avvertito subito e in pochi minuti fu di fronte alla sua
allieva.
<<
Che succede? >>
Le
altre kunoichi erano strette vicino Temari mentre Kankuro e Baki si
guardavano confusi.
Matsuri
aveva preso a singhiozzare.
<<
E’ LUI! E’ LUI! >>
Gaara
si avvicinò alla sua allieva e le sollevò il viso con due dita.
<<
Lui chi? >>
<<
Voleva prendermi e >> altro singhiozzo << ...portarmi con
se >>
Lui
guardò prima Baki che fece spallucce poi la guardò serio.
<<
Andiamo a controllare >>
<<
NO è troppo pericoloso! >>
Lui
le fece cenno di aspettare e si diresse verso il bagno.
Era
di fronte la porta.
Poggiò
la mano sulla maniglia.
Dopo
pochi interminabili secondi spalancò la porta.
Matsuri
gridò.
<<
NO! >>
Gaara
inclinò la testa.
<<
Ma… non c’è niente qui… >>
<<
C… come? >>
<<
Non c’è assolutamente nulla, avrai avuto un incubo >>
<<
Non è possibile, ti assicuro che c’era! Un mostro, un essere
orribile! >>
Sen
si portò una mano alla testa.
<<
Non dire sciocchezze Matsu. Mi hai fatto morire di paura >>
<<
Stai dicendo che sono pazza? >>
La
chunin mise le mani avanti.
<<
Ma…ma no, cosa vai a… >>
<<
Io non sono pazza. Gaara-sama lei mi crede vero? >>
Lui
mise una mano sulla sua spalla per tranquillizzarla.
<<
Incrementerò la sicurezza, io stesso stanotte farò da guardia.
D'accordo? >>
Lei
portò una mano al petto ed abbassò lo sguardo.
<<
Ok >>
Gaara
l'accompagnò fino alla sua branda e fece un discorso per
tranquillizzare tutte le kunoichi.
Ma
ciò non toglieva la paura.
*
Prima
che il Kage entrasse nella sala di controllo il fratello poggiò una
mano sulla sua spalla.
<<
Gaara va a letto. Resto io di guardia >>
<<
Iee. Ho fatto una promessa >>
<<
Sei il Kazekage. Non puoi perdere ore preziose di riposo per la
sorveglianza di un pugno di chunin. Se dovesse succedere qualcosa ti
avviserò io stesso >>
<<
D'accordo Kankuro >>
*
Gaara
si mise a letto con una strana angoscia addosso.
Durante
la notte udì dei suoni sinistri provenire dai piani di sotto, uscì
dalla camera con fare furtivo e scese sino ai sotterranei.
Le
guardie all'ingresso erano state uccise brutalmente e il viso
squarciato.
<<
Ma che? >>
Corse
velocemente sino alla camera di controllo.
Kankuro
cercava di rianimare Baki che era disteso a terra in una pozza di
sangue.
Temari
stava correndo verso un corridoio secondario.
<<
Sen! Yome! >>
<<
Temari dove vai? >>
La
ragazza parlò continuando a correre.
<<
Come avevo detto non ho intenzione di perdere altri allievi >>
<<
Aspetta... >>
La
porta della stanza delle kunoichi era completamente spalancata e
fuori dai cardini, non c'era nessuna traccia delle ragazze.
A
Gaara mancò un battito.
*
Dopo
aver cercato per l'intero palazzo, finalmente vide Matsuri nascosta
dietro i macchinari di controllo.
<<
Matsu stai bene? Che è successo? >>
Lei
era visibilmente scossa.
<<
Non .. non lo so... ho sentito uno strano rumore.. come un fischio,
poi la porta si è spalancata ed un'ombra ha preso Sen, Yukata,
Yome... loro hanno cercato di difendersi ma... >>
La
ragazza si mise a singhiozzare.
<<
Ascoltami bene Matsuri. Se come penso il filo conduttore di questo
folle siamo io e i miei fratelli, tu corri un gravissimo pericolo.
Quindi ti ordino di andarti a nascondere in un posto sicuro >>
Lei
lo guardò negli occhi.
<<
Va bene, vado nel tuo ufficio… è l’unico posto sicuro che mi
viene in mente… >>
<<
Wakatta >>
*
Una
volta assicuratosi che la sua allieva fosse al sicuro, Gaara tornò
indietro per cercare la sorella e le altre ragazze.
I
corridoi erano completamente bui, sembrava di percorrere un
labirinto.
<<
Gaara >>
<<
Temari? Sei tu? >>
<<
Gaa.. ra >>
Girò
l'angolo e sentì il sangue congelarsi nelle vene.
Si
ritrovò davanti Shukaku, orribilmente deformato con gli occhi
iniettati di sangue.
<<
Pensavi davvero di esserti liberato di me? Non è così semplice
Gaara... >>
L'ombra
si mise a correre inseguendolo.
<<
Guarda dentro te stesso, in fondo sapevi che non poteva finire bene
>>
Il
Kage entrò in una stanza che si rivelò essere un vicolo cieco.
<<
Gli umani non lo fanno mai. Non guardano mai dentro se stessi. E' li
che annidano le loro maggiori paure >>
Gaara
si ritrovò con le spalle al muro.
<<
L'unico modo per trovare pace è cedermi la tua vita >>
Il
ragazzo era pietrificato.
<<
NO! >>
Matsuri
si mise davanti a lui tremante ed in lacrime.
Shukaku
si fermò guardando con curiosità quella insulsa creatura.
<<
Gaara-sama ho promesso che l'avrei difesa e non mi sottrarrò alle
mie responsabilità >>
<<
Matsuri è una follia. Scappa! >>
<<
No! Io... io ti amo e non lascerò che questa bestia ti faccia del
male >>
Sul
viso del demone si formò un orribile ghigno.
<<
L'amore... rende tanto deboli... >>
Tirò
la sua coda indietro per dare maggior forza al poderoso colpo che
stava per sfoderare contro la ragazza.
In
quell'istante tutte le paure e le incertezze di Gaara si dissolsero.
Non
avrebbe mai permesso che quell'orrida creatura facesse del male alla
sua preziosa allieva, alla ragazza che era riuscita a scaldargli il
cuore.
Sprigionò
un'enorme quantità di sabbia che avvolse lo spirito del monocoda.
<<
Funerale del deserto! >>
Lo
spirito si dissolse in una nuvola di chakra che si dissolse nel
vento.
Il
ragazzo corse verso Matsuri e la strinse a se affondando il viso tra
le sue ciocche castane.
<<
Matsuri! È finita Matsuri, non devi più preoccuparti >>
Lei
ancora tremante si guardò intorno e poi si asciugò le lacrime.
<<
Ne sono felice >>
Si
guardarono negli occhi per qualche istante, poi lui si avvicinò alle
labbra della ragazza dandole un dolce bacio.
Il
suo primo bacio.
Era
così dolce.
Matsuri
era l'unica a fargli sciogliere il cuore facendolo sentire così
felice.
Quando
riaprì gli occhi vide che quelli della chunin erano spalancati in
modo innaturale.
Si
scostò da lei spaventato e vide la ragazza venire risucchiata
dall’ombra, le mura schizzate da zampilli di sangue.
<<
No... >>
*
<<
NO! >>
Si
alzò di scatto e si guardò intorno.
Era
in uno degli uffici dell'accademia, sulla sua scrivania le foto degli
allievi, compresi quelli di Temari e Kankuro.
Respirò
a fatica e si portò una mano al petto per calmarsi.
Era
abituato agli incubi ma doveva ammettere che quello sembrava
maledettamente reale.
Rimase
immobile qualche secondo, rimuovendo quel ricordo e catalogandolo
come un sogno lontano, poi, in stato di shock, si diresse verso casa.
La strada era illuminata dai raggi solari del tardo pomeriggio.
*
Temari
stava lavando i piatti.
<<
Ciao. Com’è andata? >>
Lui
non rispose, andò dritto nella sua stanza.
I
vetri della finestra vibravano tanto il vento era forte.
Con
un sospiro si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi, ma pochi istanti
dopo dovette rialzarsi per via di un fastidioso rumore.
Spalancò
gli occhi e si precipitò alla finestra.
La
sabbia girava in modo innaturale ed era intrisa di sangue.
Dietro
di lui un’ombra, viso di fanciulla putrefatto, bulbi oculati vuoti,
un’enorme ghigno.
Il
mostro rise malignamente.
<<
Pur di salvarti ha deciso di farsi possedere da me. Ma non è bastato
>>
<<
NO! MATS … >>
Sangue.
Poi
più nulla.
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